venerdì 30 novembre 2018

Programma politico di CITTAR

Per le prossime elezioni locali,  riceviamo il programma di CITTAR, acronimo del gruppo Cittadini Arrabbiati.

"Siamo un gruppo di cittadini molto arrabbiati nei confronti dell'amministrazione della nostra città, e non diciamo nemmeno quale perché in pratica si capisce bene a quale città ci riferiamo, anche se poi ci si potrebbe riferire a molte città "italiche".
Il nostro programma potrebbe essere accusato di qualunquismo, ma non è così: il nostro obbiettivo ormai, per le elezioni, non è più mettere qualcuno al comando, ma toglierlo. Non è più sposare un programma con certi argomenti eccetera, ma non averlo. O meglio, il nostro unico punto del programma è spodestare il gruppo dirigente che di volta in volta va al potere.
E' questa la novità. Tanto i programmi non sono mai mai rispettati, seguiti, considerati. Sono specchietti per le allodole.
Il nostro programma è cambiare, punto. 

Fare un po' come fanno negli Stati Uniti, per cui le elezioni, in particolare le presidenziali, sono caratterizzate da un cambio spesso radicale. Le campagne elettorali assomigliano a dei movimenti, per cui non c'è bisogno di una rivoluzione per cacciare i potenti, non c'è bisogno dell'esilio e della ghigliottina.  Certo poi nella sostanza rimane l'America, e così deve essere, ma è questo sistema radicale che fa sì che l'Impero continui, senza bisogno di rivoluzioni. Non c'è bisogno di un altro partito per cambiare la leadership o una rivoluzione cruenta. Almeno quello, il comando e tutte le persone attorno, cambiano davvero! E' una ghigliottina ideale, ma c'è.

Invece in Italia non cambiano nemmeno i personaggi, non abbiamo nemmeno questa soddisfazione. Non abbiamo nemmeno il gusto frenetico del movimento elettorale, l'illusione, hanno tolto anche quella. Ora qua ora là, ritroviamo sempre gli stessi. O le emanazioni i camuffamenti le maschere, spesso giovanili, di potentati radicati del sistema.
Ora, dato che tutti i partiti al governo sono fallimentari, a qualsiasi livello, con qualsiasi programma perché chi va a comandare non lo decide il popolo con le elezioni,  la nostra aspirazione è toglierli dal governo e cambiare con altre persone, a ogni elezione, e così via, in modo che il danno e la rapina che fanno con il loro essere al potere sia limitato. E' l'unica speranza che abbiamo".



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