lunedì 26 novembre 2018

Prato, distruzione di sé

Andando in giro per l'Italia si viene a sapere che Prato è conosciuta per i cinesi. E solo per questo.
Non si sa nemmeno che è la terza città dell'Italia centrale per numero di abitanti.
E non è conosciuta nemmeno più per le sue fabbriche e tessuti.
E nemmeno è conosciuta per la Sacra Cintola (città mariana…).
E nemmeno più per il teatro (Ronconi…).
E nemmeno per il suo prezioso castello federiciano.
E nemmeno per il suo pane, la bozza, e la sua pasticceria.

Incredibilmente questa Sinistra che governa la città insieme alla Regione, ha creato la base per la distruzione di sé stessa e della sua immagine, ha contribuito a creare le basi per la prossima Destra.

Non ha compiuto alcuno sforzo vero per mettersi in comunicazione con i cittadini o per tentare di metterli in comunicazione fra di loro.
L'aspetto culturale, che è poi anche la sua immagine, è disastroso: ha tentato di scimmiottare i vari eventi che si vedono ormai ovunque, vedi concerti, disconoscendo le realtà del territorio, o considerando, assai tiepidamente per la verità, solo quelle considerate amiche.
Ha piegato il capo alla volontà regionale, non apportando alcun contributo originale: vedi il Museo Pecci, aperto con clamore e ora tenuto aperto con molto silenzio, vuoto, e diverse polemiche; il Teatro Metastasio, con un direttore voluto dall'Ufficio Cultura regionale del tutto scollegato dal territorio e con una programmazione che non tiene conto se non di certi 'soggetti' , e che punta sostanzialmente all'omologazione e alla mediocrità.
Quella stessa realtà regionale che ha indebolito se non distrutto le piccole realtà culturali - vedi l'eliminazione del circuito Sipario Aperto - per optare per i teatri-azienda come le Residenze, che io chiamerei piuttosto Occupazioni.

Le realtà museali non riescono a decollare, ad avere un carattere attraente per il viaggiatore, il turista e, soprattutto, per i pratesi.

Non è stata presa in considerazione, anzi abbandonata brutalmente!, l'area archelogica, come anche l'aspetto periurbano della città e la zona collinare, la Calvana, per esempio; e per tutti basti pensare alla strada lasciata nell'abbandono e alle buche - pur di competenza di altro comune conduce pur sempre in un territorio della città di Prato - della strada per Poggio Castiglioni, dove ormai prolificano solo porci in libertà e ripetitori. (O in questi giorni l'hanno rimessa a posto?).

Ha lasciato la cura culturale delle periferie ai circoli Arci, gestiti in modo diverso, scostante, e non sempre competente. E comunque essi sono di parte e non espressione della comunità tutta. Non sono circoscrizioni né quartieri!

Fisicamente i rappresentanti del Comune - tutti, incluso le opposizioni - sono rimasti distanti, lontani dalla gente, non si sono fatti vedere né odorare, pensando di supplire con i loro comunicati, le loro ganzate social. A parte i "mi piace" che possono aver registrato, non funzionano; o non funzionano da soli.

Economicamente poi non hanno mosso una foglia.  Sono state mostrate foto di assessori sorridenti (sempre col sorriso, eh!) davanti a negozi aperti per quindici giorni, grazie a qualche misterioso sistema di incentivazione, che poi si è rivelato fallimentare. E infatti molti negozi della zona del Serraglio, a Prato, tanto per fare un esempio, sono chiusi. Altri esempi: Galciana sta sprofondando: è quasi in toto data in affitto o comprata dai cinesi che la stanno divorando, la usano, la sporcano e inquinano, e basta.
Non hanno la minima cura degli edifici in cui vivono e lavorano. Qui come altrove a Prato la comunità cinese non offre alla città il suo apporto culturale, non comunica, e quindi nemmeno questo ci è lasciato.
Mezzana è un groviglio, e non esiste più nemmeno come borgo.
Tutti i progetti decantati, al momento, sono fermi. Parco Fluviale, Parco Urbano, Macrolotto e altre amenità. Stanno dando contentini alle associazioni, ma punto. La viabilità è bloccata dal nodo del Soccorso: sarà viadotto o sottopasso sulla Declassata? E' un mistero inglorioso.
Non si è cercato di incentivare altra economia, e credo che anche il rapporto con gli industriali, i magici detentori di molte chiavi della città, non sia idilliaco.

Che fare? La giunta ha pochi mesi a disposizione, eppure continua a sbagliare. Annaspa. Costruiscono aiuole per abbellire la periferia, ma i cittadini sono arrabbiati perché queste aiuoline - come quella a Casale davanti alla Pubblica Assistenza (che occupa la strada con sei sette autombulanze quando ne basterebbero due tre per le emergenze davanti alla sede e le altre potrebbero essere lasciate in piazza a pochi passi!) - con queste aiuoline si tolgono gli unici quattro parcheggi che ci sono davanti alle botteghe. La gente non capisce, è arrabbiata. E' così che si incentiva il piccolo commercio? Dopo che hanno distrutto gran parte del territorio con urbanizzazioni selvagge, dopo che hanno costruito quel mega centro commerciale di Parco Prato, tentano di salvarsi con una manciata di ciclabili e con le aiuoline! 

A Prato la Sinistra ha posto solide basi per la sua prossima probabile sconfitta.

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