Ogni tanto dico: dovrò comprare la macchina nuova. Mi aspettano chilometri nella prossima tournée di primavera e quella con cui vado ha superato i vent'anni.
Ma anche stamani andrò a scuola con la vecchia, e qualcuno mi riderà dietro.
Ma funziona, va, perché dovrei sentire questa smania di non fare brutta figura con gli studenti, perché devo mostrarmi una prof alla moda? Non sento il bisogno di una macchina nuova.
L'anno passato, in solitaria, confesso di aver fatto uno dei più bei viaggi di lavoro con il mio vecchio furgoncino, da Prato a Tarvisio, passando per Milano.
Rivendico il diritto di invecchiare, e non solo perché fortunatamente la Natura conduce ogni essere verso la sua fine, ma il diritto di essere vecchia rispetto a questa mentalità del mondo (e questa per ora non invecchia!), a cui non voglio ubbidire.
E usando vecchi oggetti (se funzionano!) rivendico il mio diritto a non consumare.
Scriveva Pasolini: "L'ansia del consumo è un'ansia di obbedienza a un ordine non pronunciato...Ognuno in Italia sente l'ansia, degradante, di essere uguale agli altri nel consumare, nell'essere felice, nell'essere libero, perché questo è l'ordine che egli ha inconsciamente ricevuto".
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