martedì 28 gennaio 2020

Internet non è più così divertente

Internet non è più così divertente. Ci informiamo, comunichiamo, protestiamo, ma non cambia niente. Esso sembra fatto apposta affinché noi possiamo stare dentro il gioco della partecipazione, che però assomiglia piuttosto a una guerra, lo spazio dove si può espandere, senza far troppi morti e nascosta, la nostra malvagità. Non vi si trova niente che migliori la nostra vita, la conoscenza, i saperi.
C'è solo folla di tutto, e tutto vi si annienta, e in particolare ciò che può essere utile e buono. La Terra che vi si guarda attraverso sembra un marcio allevamento di uomini e animali, dove nascono virus letali soprattutto per l'anima, andata alla malora nel frattempo. Dio è ridotto a un creatore di battute, la letteratura che va per la maggiore, e c'è da avere pietà per Lui. Che faranno gli atei? I politici sono replicanti del sé vuoto e inutile, intercambiabili e inconcludenti, agonizzanti su invisibili buste paga, e si teme anche attaccandoli, al secondo o quinto mandato che siano, che possa crollare il castelletto dentro cui tutti, terrorizzati e impotenti, giochiamo allo stato civile e alla cultura. 

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