venerdì 31 gennaio 2020

Vietato sputare per terra

Da bambina la mamma mi portava con sé a fare la spesa dal suo macellaio preferito, il Bartolozzi di via Strozzi a Prato.
C'era un cartello che recitava: "Vietato sputare per terra".
Ora hanno perso l'abitudine, ma in questa terra di furono tessitori si sputava eccome.

Qualcuno dei vecchi pratesi ancora lo fa, ed è pratica anche di altri, lo vediamo, dei vituperati cinesi che affollano Prato, che (posso mettermi un po' nei loro panni?) stanno vivendo giorni molto difficili. D'altronde si sa, degli stranieri vediamo solo i difetti.

Sarebbe il caso, come da alcune parti si suggerisce che, oltre a pensare alla tenuta dei cani o dei circhi, il signor Sindaco di Prato, in queste ore di panico collettivo per il Coronavirus, pensasse anche a emettere una ordinanza per il rispetto delle basilari norme igieniche, contro  quei vecchi e nuovi costumi così poco consigliabili in questo periodo, difficili da morire anche presso gli autoctoni. O anche semplicemente invitare a lavarsi le mani con frequenza (come si ripete da più parti), o altro che i suoi collaboratori o specialisti gli potrebbero suggerire.
Diciamo la verità, il silenzio del Sindaco di Prato Matteo Biffoni è imbarazzante, e a mio modesto parere, ingigantisce panico e ostilità.

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