Gianfelice D'Accolti pubblica - finalmente! - alcune sue opere teatrali in un bel volumetto illustrato in modo luminosissimo da Raffaello D'Accolti, ma dove il disegno recupera, rispetto al colore acceso tipico e prevalente nel pittore, la sua forza e il senso, e certa qual morbidezza, lasciando da parte il consueto tratto ironico...
Al primo testo teatrale di Gianfelice qui pubblicato, Fabbrica, oltre che amarla come testo in sé, sono sentimentalmente legata: la sua messa in scena ci ha fatto conoscere, l'ho chiamato a recitarla alla Baracca tanti anni fa, quando il teatro La Baracca faceva parte dei Piccoli Teatri della Toscana e riceveva qualche spicciolino pubblico...Bei tempi quelli.
La seconda opera, che ho solo letto, scritta nella forma teatrale classica a più personaggi, L'ingegnere va alla guerra, è una saporita farsa dalle sfumature distopiche, come tutte le sue opere invero!, che mostrano dipendenti e aziende di un mondo alienato e crudele, senza prospettive umane, che contraddicono e negano quel futuro stesso in cui si situano...
Come Porchetta Mission, il terzo testo che possiamo leggere nel volumentto, che ha debuttato alla Baracca nel non lontano febbraio 2018 e che Gianfelice ha poi portato felicemente a giro per l'Italia, contiene il finale più significativo per me, e forse meno crudele dei tre, perché in questo mondo disastrato e pronto a 'esplodere", forse qualcuno si salverà: - "Tu parti, tu rimani, tu parti, tu rimani...". ( Porto viva nella memoria l'immagine di lui, abile attore di tutta la sua opera, che lo recita).
Gianfelice D'Accolti, che usa la forma drammaturgica in modo personalissimo, spesso contaminandola con il genere narrativo della prosa più classica, si è dimostrato anche capace di ardite messe in scena dei classici stessi (e quindi di riscriverli), come in passato il Moby Dick, ma anche recentemente - e lo abbiamo visto a novembre alla Baracca -, de La Brocca Rotta di Kleist.
Chi fosse interessato può acquistare il libro alla Baracca.
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