Sono tornati a chiedere idee sulla cultura: "Con la presente vi invitiamo al percorso degli Stati Generali della Cultura in Toscana: Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030..."
Ancora una volta, dopo una ventina di giorni, è giunto l'invito e proprio da chi non ci ha mai fatto lavorare, che pure noi paghiamo con le nostre tasse: la Fondazione Toscana Spettacolo. Anzi di più: non ci ha considerati nemmeno come esistenti in vita.
La Fondazione Toscana Spettacolo, anche se non interessa a nessuno lo scrivo lo stesso, si è accaparrata praticamente tutti i teatri, ha asfissiato il sistema toscano con la sua produzione-distribuzione in esclusiva.
Uno spettacolo di facce di bronzo.
Questa è la mia risposta:
Buongiorno, Presidente.
Spero che questa lettera sia Lei a leggerla, ma dubito. Qualcuno al solito provvederà a buttarla, con quel solito sorriso di superiorità di chi è sicuro di vincere sempre, nel cestino virtuale.
Da trent'anni faccio cultura in questo territorio con il Teatro La Baracca di Prato, e ho più volte sollecitato considerazione e rispetto da parte vostra con il mio lavoro di artista di teatro, drammaturga, regista e attrice autonoma e indipendente, ma non ho ricevuto che secchi rifiuti o piuttosto silenzi. Di conseguenza chi lavora e ha lavorato con me.
Adesso ci chiedete collaborazione e suggerimenti convocando addirittura gli Stati Generali della Cultura, si riecheggia la Rivoluzione Francese e il proclama dei diritti, per delineare la cultura futura della Regione Toscana, dopo aver affondato ben bene quella attuale e soprattutto passata.
La cultura dal basso, e intendo quella non organizzata dal sistema di partito, è stata infatti totalmente distrutta anche con la vostra attiva collaborazione, e teatralmente parlando anche quello che ne era in Regione l'ultimo lontano e sbiadito baluardo, il Circuito di Sipario Aperto, di cui facevamo parte. Da allora, sono ormai dieci anni credo, noi non abbiamo più ricevuto uno spicciolo dal sistema pubblico e ci siamo impoveriti, arrabbiati, isolati; tuttavia attraverso gli ingaggi fuori Regione soprattutto - e mai dalla Fondazione Toscana Spettacolo - siamo andati avanti e abbiamo continuato il nostro lavoro artistico, da professionisti come siamo. E così facciamo tuttora.
Le nostre prossime date sono tutte, a parte nel nostro piccolo teatro dove voi non avete mai messo piede perché puzza di indipendenza e originalità, tutte fuori Regione.
Per anni le singole e credo preziose realtà culturali come La Baracca sono state o ignorate o fortemente avversate, tanto che sono quasi tutte estinte; e sono state avversate proprio perché indipendenti. Per questo abbiamo presentato ben due inutili ricorsi!
Chiedere ora un contributo di idee è insensato e, mi permetta, offensivo.
E' davvero paradossale e forse ridicolo che VOI chiediate a NOI: ma si capisce, voi ci chiedete per dimostrare la vostra finta e pelosa benevolenza.
Non ce ne facciamo niente, arrivate tardi, perché ormai abbiamo capito il gioco come funziona: alla fine date i soldi sempre agli stessi. E per stessi intendo coloro che, pur diversi, si adeguano a quei parametri che sono funzionali ai vostri interessi e occupazioni del territorio.
Potrebbe servire solo, oltre che una rifondazione assoluta dell'incancrenito andazzo culturale a stampo di affiliazione partitica o di loggia o televisivo-commerciale (il che non avverrà finché voi starete seduti nei vostri ufficetti), una riparazione seria da parte del sistema politico, concreta e rispettosa, dei danni perpetuati, delle umiliazioni subite, del sarcarsmo e del disprezzo con cui ci avete ricoperto senza volerci conoscere, in tutti questi anni!, e dei mancati guadagni e delle privazioni che abbiamo vissuto, e non generiche chiamate alle idee e programmi che politici e sindacati, uffici cultura compromessi da una gestione a dir poco ambigua ma certamente fallimentare, tutti smarriti e colpevoli, non sembrano avere.
Maila Ermini
https://primaveradiprato.blogspot.com/2022/10/questionario-degli-stati-generali-della.html
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