Non stupisce se i partiti perderanno ancora consenso se il futuro progetto regionale toscano sui servizi è una società multiservizi che prevede la fusione di quelli principali, acqua rifiuti fornitura di energia come Alia, Publiservizi, Consiag, Acqua Toscana e di una parte di Toscana Energia, che dovrebbe dare vita a una società, una cosiddetta holding da poter anche quotare in Borsa.
Votato ieri con fortissimo mal di pancia dalla maggioranza politica del Comune di Prato e qualche giorno fa da Firenze, il progetto adesso dovrà ottenere l’ok di tutti i Comuni coinvolti nel percorso, fra cui quelli della provincia pratese, ma anche di Firenze e Pistoia.
Intanto però la maggioranza politica di Calenzano già preannuncia che oggi voterà per il no.
"L’operazione, alla quale partecipano oltre 60 comuni della Toscana centrale, dà il via al processo di fusione per incorporazione (previo il conferimento delle partecipazioni di Firenze in Toscana Energia e di Pistoia in Publiacqua) con l’apertura di un procedimento di aumento di capitale destinato a terzi per favorire l’entrata di altri soggetti toscani nel progetto, e di aumento di capitale per la quotazione in borsa dell’azienda con il mantenimento di almeno il 51% nelle mani dei Comuni che deterranno tali partecipazioni in una holding pubblica".
I passaggi tecnici per la
creazione della Multiutility
Il primo passaggio consiste in un
aumento di capitale della stessa Alia, con connesso conferimento di due
partecipazioni: le azioni rappresentative del 20,61% del capitale di Toscana
Energia Spa detenute dal Comune di Firenze; poi le azioni rappresentative del
3,9% del capitale di Publiacqua Spa detenute dal Comune di Pistoia. Queste
operazioni sono propedeutiche alla successiva: ovvero la fusione per incorporazione in Alia di Acqua
Toscana Spa Consiag Spa e Publiservizi Spa.
Per effetto della fusione, Alia
diventerà una società multiutility, ed avrà nel proprio oggetto sociale tutte
le attività attualmente svolte dalle diverse società partecipanti alla fusione
nei settori dei servizi al cittadino.
Nel frattempo è prevista la sottoscrizione del patto parasociale fra i
soci per la gestione della Multiutility.
Una volta effettuata la fusione,
il progetto sottoposto all’approvazione dei Comuni prevede la costituzione di
una nuova società a capitale pubblico, avente funzioni di holding di
partecipazioni, e nella quale i Comuni conferiranno le proprie partecipazioni
in Multiutility.
I passaggi per la conclusione del
progetto non sono ancora finiti: a questo punto infatti la Multiutility
provvederà a conferire integralmente il proprio ramo d’azienda operativo,
relativo alla raccolta e alla gestione dei rifiuti, in una società neo
costituita e da essa integralmente partecipata che si chiamerà “Alia OpCo”. Per
effetto di tale cessione Alia OpCo subentrerà nella titolarità del contratto di
concessione con ATO Toscana Centro.
Nel progetto è poi prevista
l’apertura del capitale ad altri Comuni toscani con una possibilità di aumento
di capitale, di massimo 1,2 miliardi, che sarà al servizio di conferimenti in
natura (partecipazioni e rami d’azienda) che consentano a Multiutility di
rafforzare il proprio patrimonio nel settore dei servizi di pubblica
utilità.
Una seconda tranche di aumento di
capitale, pari al massimo a 2,3 miliardi, è al servizio della quotazione in
borsa delle azioni della Multiutility attraverso un’offerta pubblica di
sottoscrizione, prevedendo di aprire a terzi fino ad un massimo del 49% del
capitale di Multiutility. Il processo di quotazione si baserà sul presupposto
che i Comuni e gli altri soci pubblici mantengano complessivamente (tramite la
Holding Toscana) la maggioranza del capitale e dei diritti di voto di
Multiutility Toscana, con la conseguenza che tutti gli aumenti di capitale a
servizio di conferimenti in natura saranno deliberati ed eseguiti nel rispetto
di questo presupposto. (sp)
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