venerdì 28 ottobre 2022

Il greenpass e la pipì

No, non mi voglio vendicare di nessuno, ora che SEMBRA che non torneremo alle restrizioni ai green pass o altre brutalità che abbiamo vissuto per ben due anni, e oltre.

Non mi unisco al coro dei vendicatori, anche se ormai ho il sostegno dei dottori nel ritenere che i problemi di salute di mia madre - non voglio andare nello specifico - siano probabilmente da imputarsi alla terza dose del vaccino, dopo la quale nulla per lei è stato più come prima, però auspicherei davvero una commissione di inchiesta su quello che è stato fatto, e non solo a livello sanitario, per contrastare l'epidemia.

Lo dobbiamo se non altro ai molti morti, e quanti giovani, di questo periodo pandemico.

Qui ricordo solo di essere stata bullizzata per ben tre volte mentre camminavo, in piene restrizioni da Covid; una volta passeggiavo in compagnia, e lì s'è svolto un litigio; e poi da sola qualcuno che non so mi ha gridato - i codardi, o forse solo "poveracci", si nascondevano dietro le imposte! - il loro odio, la rabbia, come se camminando completamente isolata a meno di 200 metri da casa (vi ricordate, era questo il limite!) fossi stata una privilegiata, oppure un bandito, una deliquente non so.

E non posso dimenticare quella volta che per fare la pipì, in una libreria di Pistoia, hanno chiesto il green pass. Era meno di un anno fa.

La pipì poi l'abbiamo fatta a casa.



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