venerdì 30 gennaio 2009

La portaerei "Abati"

Ieri sera, al Politeama Pratese, è stata varata, direttamente dall’interessato, la portaerei “Abati”, una macchina da guerra ben armata ed attrezzata in modo “micidiale”.
La cornice: 6 selezionati ospiti “silenti” sul palco, chiamati a turno come testimoni del fare pratese e del mondo giovanile, ma anche della nuova imprenditoria al femminile; leggio di policarbonato trasparente, sul retro maxi schermo con scroll delle idee dei cittadini inviate al canditato, e poi, sullo sfondo del palco, ampi stendardi colorati con slogan accattivanti a coronare un discorso di 128 minuti, tratto dalla lettura di pagine platealmente strappate dall’oratore e gettate via via a terra.
Il discorso e il succo del programma: il candidato Sindaco comincia con il tema del rilancio del distretto tessile (“avanti a chi è portatore di idee” e ndr. … soldi), molte frasi ad effetto e un impegno pubblicamente sottoscritto relativo ai primi 100 giorni di mandato da utilizzare per pulire “o ripulire” il centro storico e per rianimare le frazioni, quindi aperture sul decoro della città (“i tecnici stanno già lavorando ad un regolamento”), rilancio del salotto urbano, ma anche, a sorpresa, valorizzazione degli “etruschi” (ma solo per quanto riguarda il recupero per un uso turistico dei reperti trasferiti a Firenze, invece silenzio di tomba sull’area archeologica di Gonfienti ed Interporto, ma anche sulla Calvana ed i parchi territoriali); invece troviamo nel programma accenni sul redivivo sistema museale pratese, ed ancora, un secco no al parcheggio sotterraneo in piazza mercatale, un pieno sì a quello di via Arciv. Martini, sul recupero dell’area dell’Ospedale dopo la dismissione (ndr.. ovvero non nella prossima legislatura!) e del bastione delle Forche (quale futura sede di un “fantomatico” museo etrusco ? tutto è però subordinato alla disponibilità delle risorse economiche), e varie altre più o meno credibili.
Peccato che la svolta indubbiamente e ripetutamente annunciata sia però ancora viziata dall’ingombrante presenza dell’inceneritore (da farsi eventualmente anche a Prato, se Case Passerini non si dovesse più fare nei tempi previsti), ma soprattutto dal permanere robusto delle attuali logiche di consumo territoriale (“speculativo-lobbistiche”) ed “energetico”, grazie ai rifornimenti … speciali garantiti dagli accordi sottoscritti da “Extra & Co.” (forse abbiamo in casa un novello Putin?); per il resto tanta tanta “continuità” con il presente nel perseguire una medesima linea infrastrutturale, con qualche “piccolo” distinguo a cominciare dal rilancio del Progetto Urban per l’Area ex Banci (con il paventato interramento della declassata dalla questura a pratilia , ma dove si troveranno i tanti milioni di euro necessari?) .
Sul finale del discorso, troviamo ancora largo richiamo al decoro urbano, e soprattutto lo spinoso problema dell’integrazione delle comunità straniere insediate, per avviare una “normalizzazione” multietnica: “stop a nuovi arrivi”, via le insegne cinesi e avvio (previa approvazione di variante urbanistica) di profonde demolizioni/ ricostruzioni nel “macrolotto zero” al fine di bonificare l’area, mentre per quanto riguarda il ritorno alla legalità, questo sarà garantito dalla presenza di un distretto di polizia municipale decentrato tra via Pistoiese e Via F. Filzi. Amen
Queste le chicche della serata spesa di fronte a 700/800 persone (non poche!); ma Abati non è Obama, anche se la convention di ieri è stata acuratamente “sceneggiata”, in pieno stile “young american” !
Tutto molto istruttivo. Grazie
Il lettore attento.

giovedì 29 gennaio 2009

LA POLITICA E’ COSA NOSTRA (DI MASCHI)

A Prato – tanto per restare nel nostro piccolo, ma a conferma dell’andazzo nazionale– la politica (e spesso parecchio male) la fanno i maschi.
Le donne sono sì presenti, per esempio nelle riunioni, ma chi parla chi si confronta, chi decide alla fine sono i maschi.
Noi donne siamo troppo affaticate, prese dai nostri mestieri quotidiani, interni ed esterni, che veramente non ce la facciamo.
Magari proviamo la corsa, ma poi i maschi, con tutta la loro aggressiva libertà, ci superano, e noi dobbiamo farli passare avanti. Al traguardo arrivano loro o le poche, di buona famiglia con tata a casa, che i maschi decidono di far passare, qualche volta, avanti.
Nessuna candidata sindaco è stata proposta, finora, da nessuno.
E nessun argomento forte è uscito fuori a sostegno delle donne. Per esempio, a sostegno della nostra vita quotidiana. Della nostra continua fatica quotidiana. Ma cosa aspettano, le donne, a farsi sentire, il mese di marzo?
L’Italia è un paese che sfrutta il lavoro delle donne, in casa e fuori, non le valorizza. Le pari opportunità esistono solo sulla carta. Anche con la storia delle ‘quote-rosa’ non è cambiato molto. Le donne ci devono stare, nelle liste, a forza. E ce le mettono, ma solo di contorno, in sostanza è un ingrediente di cui molti farebbero volentieri a meno.
Donne, non lasciamoci sfruttare! (Continua).
Maila Ermini

martedì 27 gennaio 2009

Prendinota!

Sabato prossimo, 31 gennaio, ore 21, con ingresso libero allo spazio teatrale La Baracca (via Virginia Frosini 8, Casale, Prato), ci sarà la proiezione de L'area archeologica di Gonfienti nel sistema dei parchi territoriali pratesi e del video Gonfienti è morta di Maila Ermini.
La serata, organizzata dal gruppo libero "Primavera di Prato", si preannuncia interessante. Dopo la proiezione del video Gonfienti è morta, con le recenti immagini degli scavi ed alcune interviste agli abitanti delle zone limitrofe, il Prof. Centauro illustrerà a ritroso, con l'ausilio di alcune diapositive, tutta la 'triste e travagliata storia' del ritrovamento della città etrusca di Gonfienti e dei relativi scavi, fino appunto alla sua 'morte'. Seguirà il dibattito.
Il gruppo libero "Primavera di Prato"

lunedì 26 gennaio 2009

VADEMECUM

Alcuni consigli per votare il nuovo sindaco a Prato:

1. Verificare che esista un candidato;
2. Verificare che il candidato esista;
3. Verificare che non sia candidato per interposta persona;
4. Verificare che il candidato non sia l'interposta persona;
4bis. Verificare che il candidato possa fare qualcosa;
4ter. Verificare che qualcosa possa fare il candidato;
5. Verificare che esista un programma;
6. Verificare che il programma esista;
7. Verificare che non sia copiato (sembra che sia in circolazione un unico -l'alternativo-programma per tutti i candidati);
8. Verificare che il programma sia scritto di comune accordo in italiano corretto comprensibile e convinto;
9. Verificare che il programma sia scritto di accordo comune in convinto comprensibile e corretto italiano;
10. Verificare che si verifichi.
10bis. (Per dopo le elezioni) Verificare che si verifichi qualcosa.

L'omino simbolo della "Primavera di Prato".

sabato 24 gennaio 2009

Cannibali (oggi così di moda)

Cannibali,
siete tutti immancabilmente maschi
le femmine stanno dietro come ritrose
che il lavoro sporco lo facciano quelli
che nacquero per fare cose sporche!

Loro son use comprare
Galline già sgozzate sbuzzate
Che i lavori sporchi li facciano gli altri.

Intanto se ne vanno al supermercato
-la fila è lunga alle sei c’è chi suona il clacson-.

Cannibali
Siete così tenacemente maschi
Che è una sorpresa essere mangiati da voi
Così estetico il vostro egoismo
Eppure così naturale
Morire fra le vostre fauci
Fra un sorriso e uno stuzzicadenti.

Chi lo avrebbe creduto
Ai tempi del dolce latte
Che avreste addentato il capezzolo
Come la parte più ghiotta!

Bisogna mangiare in fretta
Cannibali
Che nulla rimanga sul tavolo!

Alle otto tornano le signore con la spesa già fatta!

Maila Ermini

venerdì 23 gennaio 2009

CON-SIDERA

Prima considerazione
Per il prossimo giorno della Memoria, 27 gennaio, avevo verbalmente proposto alla direttrice del Museo della Deportazione il mio VITA RESTANTE DI CARNEFICE (Vita immaginaria e reale di Karl Laqua, il boia di Figline). Mi disse, la dottoressa Camilli – a novembre – che ormai era tardi, che già i programmi erano fatti. Lei ha visto lo spettacolo, insieme al magistrato De Paolis che si è occupato dell'eccidio di Figline di Prato, anche lui gentilmente è venuto alla prima a La Baracca.
Per la rappresentazione avrei chiesto, essendo a recitare sola, un compenso modesto e sostenibilissimo anche per un singolo privato, essendo a tutti gli effetti di quegli spettacoli – ormai sempre più numerosi per me – di poco guadagno, perché impegnati e civili. Ma i programmi sono programmi, specie se stampati, e non si poteva più fare. Peccato.

Lo spettacolo affronta la memoria da una prospettiva diversa dal solito; diciamo poco conosciuta, non retorica, non celebrativa.

Tuttavia sarebbe stata un’occasione per ricordare.

Seconda considerazione
Leggo oggi sul giornale (Il Tirreno) che all’Interporto fervono attività. Vi si spostano magazzini, ditte, insomma, danaro.
Però la città etrusca che l’Interporto ha sepolto è più avanti, in un futuro che i nostri amministratori, i direttori,le Soprintendenze marziane e quanti altri, non sanno vedere.
Certo, non arriveremo ad avere, come la città di Bilbao, un Museo Guggenheim come la più fiorente industria della città. Però qualcosa accadrà; a dispetto di tutti gli amministratori inetti, passati e futuri, che ora abbaiano e abbaiano per l’osso polposo dato dalle prossima tornata elettorale, dimenticandosi volutamente, di affrontare la questione Gonfienti. Di nominarla.
Inutilmente ci parano davanti associazioni che, attorno alla città antica non fanno altro che alzare fumo.
Pensano che, avendola seppellita, la città antica non riapparirà?
Noi siamo qui, e ci resteremo, a ricordare questa città, a volerla, per la nostra identità, per gli ideali etici ed estetici che ci caratterizzano, e per tentare l’inizio di una nuova era economica e culturale. E non solo per la nostra città.
La Primavera di Prato trova in questa lotta per la città antica uno dei suoi punti più importanti e ‘alti’, anche perché emblematica di una amministrazione fallimentare e lottizzata, oltre che ‘bassa’ e cieca.

Maila Ermini

giovedì 22 gennaio 2009

Gonfienti muove

Un lettore anonimo mi ha inviato un articolo apparso sul blog liber@menteprato.
Dunque le nostre lettere ai giornali a qualcosa servono!
Lunedì scorso, 19 gennaio, era stato pubblicato su Il Tirreno un nostro intervento (quello che descrive l'ennesimo sopralluogo agli scavi insieme al Prof. Centauro e che potete leggere nel blog)- che ha subito messo in moto la ricerca dei famosi ventimila con la relativa 'moina'. Riusciranno i nostri eroi...?
Naturalmente si guardano bene di nominarci.
M.E.

Tratto dal blog http://liberamenteprato.blogspot.com/ datato 21 gennaio 2009.

Facendo seguito all’appuntamento con i rappresentanti della Provincia, il tavolo di lavoro per Gonfienti ha incontrato oggi il sindaco Romagnoli e l’assessore alla cultura Mazzoni.“E’ necessario- ha detto Paolo Bianchi dell’Arci - riprendere i contatti con la Soprintendenza per parlare di come tutelare gli scavi e metterli in sicurezza”. La Presidente della Circoscrizione Est, Anna Berti, aveva parlato qualche mese fa della possibilità di mettere a disposizione 20.000 euro per questo e ieri il presidente della Provincia ha affermato di condividere questa azione e di poter contribuire aggiungendo altri finanziamenti”.Al sindaco è stato poi ricordato l’opportunità di sfruttare la divulgazione di alcuni reperti eccezionali ritrovati a Gonfienti per incentivare il turismo, creando un sistema che si svilupperebbe nel medio-lungo periodo. Romagnoli ha risposto che contatterà al più presto l’ispettrice della Soprintendenza che segue Gonfienti, mettendola al corrente che il Comune coprirà interamente le spese per la messa in sicurezza del sito archeologico e chiedendole le modalità per peremettere ad ASM di ripulire l’area da erbacce e piante che rischiano di rovinare i muri e canali emersi. Il sindaco ha infine preso l’impegno di contattare la Provincia per concordare un intervento nell’ambito del grande evento previsto per settembre 2009. L’ultima novità comunicata dal sindaco è che il Comune di Prato si sta attivando per l’acquisto di parte della Calvana, in quanto rientra nel piano di vincolo fatto a suo tempo sulla parte collinare della Calvana e che si integra al sistema del parco delle Cascine di Tavola.

Io ci sono

Personalmente non ho paura a presentarmi come candidata a sindaco per una lista civica. Perché no? Costituisco effettivamente qualcosa di nuovo rispetto al panorama pratese, e non solo, e sono abbastanza conosciuta. Ho poi alle spalle esperienza politica. L'ho studiata. Ho tre lauree (filosofia, lettere e lingue straniere, tutte conseguite egregiamente). Conosco la musica e suono uno strumento, la chitarra; sto imparando da sola il pianoforte. Parlo correntemente tre lingue straniere. Ne leggo e comprendo varie altre. Ho viaggiato. Ho fatto l'insegnante, e l'interprete. Ho scritto numerose opere teatrali, ho ricevuto premi e riconoscimenti culturali; ho pubblicato libri. Ho costruito, con l'aiuto di mio padre, un piccolo teatro e lo dirigo senza nessun finanziamento pubblico, di nessun genere. Non ho paura a parlare così, davanti alla gente, che invece è abituata a farsi chiamare dagli altri, ipocritamente, è abituata a imbastire nell'ombra. Ad avere varie facce.
I tessitori della politica, che in definitiva ci riportano sempre al vecchio; anzi al peggio!
Non ho paura né temo d'essere immodesta. Mi ritengo una persona corretta; contrariamente a chi ora storce la bocca. Pronta a farsi da parte, perché non ho ambizioni di potere. Anzi, il potere mi repelle; perché ogni volta che ne ho a che fare, mi sporca. Voglio solo cambiare prospettiva, respirare finalmente aria nuova, con gente onesta, come io mi reputo, per una città diversa. Almeno tentare: si può?
Ma cos'è una città diversa? E' una città più giusta e trasparente, più mia. Dove possa anche un po' decidere. Più solidale. Più industriosa e vera. Consapevole. Più a misura d'uomo. Dove si possa sognare, e poi prendere la bicicletta per andare alla scuola De André. Invece io non ci posso andare, soprattutto alle cinque del pomeriggio, perché rischio di essere investita. O magari andare a pensare nella città antica.
Voglio libertà di espressione; manca ogni giorno di più. Non vi accorgete?
Voglio combattere per aver modo di essere artista, perché questo sono.
Dunque -anche se non mi vuole nessuno - che importa?, io ci sono.
Maila Ermini

venerdì 16 gennaio 2009

Conto alla rovescia al completo sotterramento della città etrusca

Iniziamo oggi il conto alla rovescia che ci porterà quotidianamente a scandire i 60 giorni che ci separano dal termine ufficiale dei lavori all'Interporto e che ormai - possiamo dirlo senza temere esagerazioni - corrisponde al completo sotterramento della città etrusca sul Bisenzio. Il giorno ufficiale del 'decesso' è il 17 marzo 2009.
Al momento non ci riesce vedere, accanto a tutte queste colate di cemento, nessun parco archeologico, che pure abbiamo atteso invano.
L'amministrazione comunale o chi per essa non è stata capace di trovare i 20 mila Euro che la Soprintendenza chiedeva per ripulire le zone demaniali, almeno dalle erbacce e dal disastro in cui è sprofondata la zona. La stessa Soprintendenza è lontana, non sembra essere a Firenze: per come cura ciò che ci appartiene, sembra piuttosto una succursale marziana.
Il nostro non è un paese civile, duole dirlo. Non è un paese che è capace di inventare risorse e sfruttare quelle che copiosamente gli si offrono; non è capace né forse vuole creare prospettive, forze nuove per il futuro.
Anche per questa vicenda l'attuale amministrazione cittadina e regionale, e la politica di cui è espressione, merita una doverosa sconfitta elettorale.
Per la Primavera di Prato,
Maila Ermini

giovedì 15 gennaio 2009

ATTENZIONE

Vista la drammatica urgenza della situazione dei beni artistici e ambientali del nostro territorio, il giorno sabato 31 gennaio saranno proeittati il documentario Il PARCO DELLA PIANA del Prof. Giuseppe Centauro e il video GONFIENTI E' MORTA di Maila Ermini.

Il video PERIFERIA SMARRITA, CENTRO MANCATO sarà proiettato il sabato 14 febbraio.

Le proiezioni si svolgono presso lo spazio teatrale La Baracca, via Virginia Frosini 8, a Casale di Prato

Seguirà il dibattito. L'ingresso è libero.

martedì 13 gennaio 2009

Gonfienti è morta

Oggi pomeriggio Giuseppe Centauro ed io abbiamo fatto un sopralluogo di un'ora nella zona degli scavi. Avevamo letto di un altro incendio, il primo era stato proprio dopo le nostre riprese e gli articoli de Il Tirreno a fine agosto del 2008. In realtà l'incendio ha interessato la zona 'degli Alcali', credo che si chiami così, certo non lontano dagli scavi. Questi ancora più abbandonati rispetto a quelli che ho lasciato impressi nel video Gonfienti muore. Tutto schiaccia l'Interporto ed il lavoro frenetico delle squadre di operai, il cemento che cola dal vortice delle betoniere, il cigolare meccanico delle gru che viaggiano spedite sui cumuli di terra. Anche il trenino stasera era funzionante. C'è fretta di terminare il lavoro, l'OPERA.

Insomma, mi vien da scrivere che l'antica città di Gonfienti è morta. Alla luce di quanto ho visto oggi mi riesce difficile immaginare un parco archeologico accanto a tutto questo.

Nessuno dice niente. Ecco 'le magnifiche eccellenze'! Cosa hanno da dire le associazioni che hanno sottoscritto il "Documento per Gonfienti"? Perché nessuno fa niente? Sterpaglie e sterpaglie, immondizia, cartelli divelti, confusione e abbandono. A questo son ridotti gli scavi!

La foto che pubblico è stata scattata da Giuseppe Centauro. Sotto la terra e il cemento scorreva il decumano.

Mentre Giuseppe scattava le foto, io ho girato la seconda parte di Gonfienti muore: ora Gonfienti è morta.

Ora dovremmo protestare.
Maila

A Sonia, che mi chiede perché sono fuori dai circuiti

Eri sono stata da Sonia, una frizzante funzionaria di un ufficio cultura. Mi chiede perché sono fuori dai circuiti ufficiali, perché recito sempre 'fuori' da tutto; anche nei teatri, certo, ma il mio nome non è incluso in quelle programmazioni ufficiali che danno tanta importanza, lustro, colore.
Le rispondo che esiste un sistema che è chiuso, aperto solo ad interessi, favori, scambi, e 'mazzettine', quest'ultime camuffate in vario modo, che io non pago né pagherò mai. Insomma un sistema corrotto, come in ogni settore di questo paese; ma siccome si tratta di teatro, che vuol dire nulla, nessuno ne parla.
La funzionaria, che frequenta il teatro ufficiale, mi confessa che di molti spettacoli visti, ecco, di questi, nemmeno si ricorda il titolo! Sono brutti. Insignificanti. Noiosi. Raramente se ne vede uno 'bello'.
Allora, io penso, forse, lei che mi ha visto lavorare, che in qualche modo mi conosce, ritiene che i miei non lo siano! Per un attimo mi illudo e sto lì lì per parlare...
Per parlare di me, di come, da quando ho palesato il mio impegno civile e politico, mi abbiano trattato, escludendomi proprio da quei circuiti in cui stavo per entrare, fulgida come una stella: il mio declino è iniziato alla fine degli anni '90, con la messa in scena di una mia commedia di successo, Matilda -giudicata scandalosa -, ma è stato sancito dallo spettacolo L'infanzia negata dei celestini, sulla nota vicenda dell'orfanotrofio pratese, dove hanno cominciato a calunniarmi; la carriera pregiudicata da Nostra Signora dei Rifiuti, dove ho osato addirittura prendere posizione contro i termovalorizzatori e rivelato la mia vita ascetico-mistico-ambientalista; affondata con Dramma intorno ai concubini di Prato, dove anche il bravissimo Gianfelice D'Accolti ha deciso di condividere la mia oscura sorte; distrutta definitivamente con il dramma Laris Pulenas e il video Gonfienti muore, con i quali anche la Finanza decide di controllare periodicamente le mie magre entrate, accusata di dedicare alla città etrusca sul Bisenzio il tempo migliore; derisa quando ho deciso di ricordare i martiri di Figline da un'altra angolatura, quella del carnefice Karl Laqua (Vita restante di carnefice, appunto), di inventarmi una vita senza il placet delle autorità che solo loro possono decidere come quando dove e perché.
Ma ho taciuto. Per non sembrarti una vittima, perché non lo sono! Ecco, cara Sonia, brevemente, la mia storia. Ti ringrazio per darmi l'opportunità di svolgere il mio progetto estetico-politico sulla poesia, di portarlo in giro, come mi ha sussurrato il maestro di una sera Toni Comello, come mi ha insegnato il maestro della mia giovinezza Oreste Macrì, a cui devo molto di quella che sono: tutt'e due mi dicono in un orecchio di continuare, di lottare, che questo è il senso della nostra esistenza, anche se rimarrò fuori da tutto, dai circuiti. Diffìdane, dice il mio Oreste; combatti, dice Toni.

lunedì 12 gennaio 2009

L'assordante silenzio

Un assordante silenzio, un affollato abbandono di massa, ossimori assai simili alle mitiche “convergenze parallele” di politichese memoria.
Non c’è altro modo per descrivere la partecipazione mancata al dibattito di ieri sera a “La Baracca”, dove si era allestita, con cura e passione, la replica del video di Maila “Gonfienti muore”. Una scelta, da tempo fatta, quella di non lasciar cadere il livello di attenzione sullo scandalo dei “misfatti archeologici” pratesi, ma anche quella di mettere in scena una testimonianza vera attraverso un documento di denuncia da aggiornare e discutere nuiovamente, non certo per il mero gusto di ripete un film già visto, a mo’ di sala parrocchiale, bensì per reiterare gli accenti di una aspra battaglia combattuta in difesa dei diritti della storia, della cultura; mentre a Gonfienti si continua in fragranza di reato – è utile ricordarlo - la cementificazione di quello che doveva essere il parco archeologico della città degli Etruschi sul Bisenzio.
Ieri, ad accompagnare la proiezione alcuni nuovi spettatori certamente attoniti per la crudezza del filmato, ma increduli anche per l’assenza dei cittadini “impegnati”, del Comitato Città Etrusca sul Bisenzio, come di tutti gli altri, nessuno escluso. Episodio, quello di ieri sera, ormai non casuale, perché stessa sorte era toccata alla replica del Laris Pulenas.
Vedete, non occorre andare dal Garante Istituzionale a reclamare i sacrosanti diritti alla partecipazione ai processi di scelta urbanistica ed ambientale della città se poi non siamo mai, e sottolineo mai, in grado di testimoniare con continuità quello che noi vorremmo fosse realmente fatto in questa città!
Si richiede forse da parte di tutti meno opportunismo e più impegno specie su questioni vitali come queste, almeno che non si sia rinunciato a sostenere la causa, a meno che non si dia più credito alla questione culturale, almeno che non la si pensi in altro modo!
Per ricordare come stiano ancora le cose a Gonfienti in questo momento, allego alla presente, le immagini del cartello dei lavori in corso per l’ampliamento dell’Interporto e lo stato della cementificazione in atto che riguarda le aree più sensibili del nostro patrimonio archeologico, con i lavori che andranno avanti spietatamente fino al settembre 2009, ovvero 650 giorni dopo la consegna del cantiere agli appaltatori.
E noi dopo 100 giorno abbiamo evidentemente già rinunciato a combattere!
Grazie per l’attenzione!

Centauro … Giuseppe

sabato 10 gennaio 2009

Il telegiornale e il cantautore

Casualmente oggi siamo passati davanti a un televisore mentre davano - a un telegiornale su RAI1, credo - la notizia che i servizi segreti italiani avevano aperto un fascicolo sul cantautore De André. La notizia, che riguardava certamente il passato, dato che il soggetto è morto da dieci anni appunto, veniva data con tono da rotocalco, con sfumatura fra il gustoso e il divertito. Come se non ci fosse niente di male.
Sarebbe da chiedere quali altri artisti sono e sono stati oggetto di tale divertente interesse.
Maila

Ancora sul Garante, riceviamo dal 'Lettore Attento'

Salve,

ho letto nelle cronache cittadine di ieri le esternazioni di Alberto Magnolfi, perfettamente solidale con la protesta dei Comitati per la questione della farsesca partecipazione dei cittadini alla discussione sul PS.
Senza entrare nel merito degli ultimi incontri all’interno del CCP che non conosco affatto, salvo leggere le varie, in vero contraddittorie, comunicazioni intercoRse fra i vari partecipanti raccolte nella cartella “risposta veloce ORARI TRENO”, non mi sembrerebbe davvero il caso di lasciare al solo intervento “strumentale” di Magnolfi, il giudizio negativo sul malfunzionamento pratese dell’istituto del Garante.
A mio modesto avviso, l’idea che ne esce, o che purtroppo si è già fatta in ambito pubblicistico la cosiddetta “pubblica opinione”, è piuttosto sconfortante politicamente parlando, di certo a totale discapito di chi vuol fare emergere una posizione diversa e nuova su questi delicatissimi argomenti, una posizione caratterizzata piuttosto sotto il profilo etico e non solo! Non vorrei che Forza Italia, o PdL che dir si voglia, si appropriasse indebitamente della cosa, cavalcandola “pro domo sua”, senza ricevere nemmeno sacrosanta e massiccia dose di critiche per quanto fin qui ha pessimamente fatto o pensato di fare per l’ambiente e le risorse territoriali (vedasi in ultimo le scellerate idee consumistiche di Verdini & C.).
Ma oggi sul giornale tutto tace, ed anche su MV, e questo non è sinceramente il massimo.

Un lettore attento

giovedì 8 gennaio 2009

Riunione col Garante sul piano strutturale

Non sono affatto contenta di come è andato, non solo l'incontro con il Garante (sulla partecipazione dei cittadini pratesi all'approvazione dello statuto del territorio) ma anche come ci siamo organizzati. Sono tornata al mio lavoro con le idee confuse (è vero, sono uscita una mezz'ora prima), con la sensazione di essere -passatemi l'espressione -'sporca'.
Credo sarebbe stato opportuno, per coloro che, come me, non erano stati presenti all'incontro preparatorio di sabato scorso (per motivi di lavoro), ricevere qualche informazione sulla strategia da adottare con gli eventuali interventi, e non solo ricevere informazioni sugli orari dei treni.
Mi dichiaro del tutto insoddisfatta poi dell'atteggiamento antidemocratico del cosiddetto Garante, che non mi ha concesso nemmeno un minuto per aggiungere una nota a quanto avevano organizzato di dire Sanesi, Paoletti e Nosi, che mi ha trovato del tutto concorde.
Mi ha dato poi fastidio il tono falsamente ìlare del Garante, che è inciampato in almeno una gaffe ( più o meno ha detto "meno male che non sono pratese") e lasciato insoddisfatta e confusa dalla relazione dei tecnici.
A cosa è servito questo incontro, ad ascoltare le posizioni scontate e ritrite dell'Arci-Pentolone?
Maila per La Primavera

lunedì 5 gennaio 2009

Le gambe

Tento ancora di passeggiare le strade, ostinatamente; a piedi, in bicicletta.
Ma il mondo ormai è delle macchine. Se non hai una macchina addosso, sei 'nudo'.
Non si usano più le gambe per spostarsi, è incredibile. Se cammini, se decidi di camminare per recarti in un luogo, per spostarti, sei mal visto, 'osservato'.
Per favore, riflettiamo su questo punto.
Andare in giro a piedi è diventato pericolosissimo; andare in bicicletta, è consigliabile solo sulla ciclabile, poveri ciclisti ridotti ormai come animali allo zoo.
Le gambe si usano soltanto per lo sport, per fare sport. Magari per correre nelle palestre.
Rivoglio la possibilità di essere 'essere umana', di essere una bipede.

Maila

domenica 4 gennaio 2009

La paglia e la trave

Pubblichiamo una lettera del Prof. Centauro che risponde a una comunicazione ufficiale della Soprindendenza per i Beni Archeologici della Toscana in merito al libro Sui sentieri degli Etruschi, scritto dalla guida ambientale Gianfranco Bracci e dal Prof. Giuseppe Alberto Centauro.
Non intendiamo entrare nel merito del dibattito sulle presunte 'inesattezze' dato che non abbiamo letto il libro (perché non l'abbiamo trovato nelle librerie pratesi), tuttavia ci sembrerebbe più opportuno che la Soprintendenza si occupasse di questioni ben più importanti dei refusi o delle eventuali inesattezze di una guida; per esempio, la Soprintendenza si potrebbe interessare maggiormente agli "svarioni" di Gonfienti, sito archeologico che attende ancora una sistemazione dignitosa.
Al riguardo ci appare appropriato citare il passo di Matteo, 7,3; "Perché osservi la paglia che è nell'occhio di tuo fratello e non badi alla trave che è nell'occhio tuo?".
Per la Primavera di Prato,
Maila Ermini
"Alla cortese attenzione del Direttore dell’APT, Dott. Alberto Peruzzini

Ricevendo la Sua informativa relativa alla comunicazione inviata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (prot. 22049 del 22.12.2008) alla Provincia di Prato a proposito del volume in oggetto, desidero innanzi tutto ringraziarLa per la sollecita e cortese informazione fornitaci, alla quale risponderà in maniera esauriente, con osservazioni condivise, l’amico Gianfranco Bracci, co-autore dei testi e estensore della scheda informativa contestata dal portavoce della Soprintendente.
Pur tuttavia, non posso esimermi dal fare alcune brevi considerazioni che vorrei estendere per suo gentile tramite agli assessorati provinciali interessati.
In particolare, se da un lato registro doverosamente le segnalazioni da parte della Soprintendenza circa presunte difformità (si parla anche di numerosissime “inesattezze” senza specificare alcunché!); in sostanza si citano errori formali sull’apertura/chiusura delle tholoi di Montefortini, (“qui pro quo” eventuali da considerarsi quali refusi da eliminare in una prossima errata-corrige), dall’altra rimango esterrefatto per i toni e l’acredine dimostrata dalla firmataria della comunicazione sovrintendenziale nei confronti di noi autori. Le valutazioni espresse in quella lettera, del tipo “desolante quadro conoscitivo”, si spingono con tutta evidenza oltre il lecito con affermazioni lesive delle professionalità degli autori, affermazioni gratuite e gravi, specie laddove si pretende di rendere “edotta” la pubblica amministrazione provinciale nel merito del lavoro eseguito, quasi diffidandola dal dare ulteriori sostegni ad “analoghe iniziative”. Per rispetto nei confronti del Committente non riteniamo in alcun modo degno di commento un tale irrispettoso linguaggio che si evidenzia da solo per la spazzatura che è. Mi piace semmai sottolineare il fatto che, in alcun modo, nelle pagine del libro troverete commenti poco attenti ai ruoli istituzionali assolti dall’Ente pubblico, sia statale che locale che ci ha patrocinato. Allora non posso che ribadire quello che affermai in sede di presentazione del volume (dove erano assenti, pur se invitati, i rappresentati di quella stessa Soprintendenza che oggi protesta) e cioè che l’avviso dato, dal sottoscritto e da Gianfranco Bracci, ai lettori circa lo scopo di quegli itinerari trekking proposti, era solo quello di fornire, nella totale mancanza di strumenti di divulgazione a mezzo stampa, un quadro orientativo sulla distribuzione territoriale delle straordinarie risorse ambientali del nostro territorio, alla luce anche delle scoperte degli ultimi dieci anni, al fine di avvicinare il grande pubblico, così come richiesto dal Committente, all’osservazione del paesaggio antropico e ai miti storici che interessano l’epopea delle civiltà italiche anche a queste latitudini. Questo è stato scritto, affermato e riaffermato, sottolineando il fatto che le sedi per gli approfondimenti scientifici, anche a livello saggistico, sarebbero state altre, specialmente dopo il consolidarsi definitivo delle scoperte archeologiche.
Colgo, piuttosto, l’occasione per invocare di nuovo (lo faccio ormai da anni per impegno civico più che per soddisfazione personale!), a nome di molte associazioni culturali e di privati cittadini, il rispetto di diritti costituzionali di tutela e valorizzazione dell’ambiente (ex art. 9 della Carta Costituzionale), disattesi in modo palese da quelli stessi organismi che adesso denigrano a viva voce, dall’altro del potere istituzionale chi, con spirito di collaborazione, non ha mai smesso di fare segnalazioni, ricerche storico-territoriali, indagini di interesse pubblico per la pianificazione territoriale, reiterando denuncie producendo vigilanza sullo stato di conservazione del patrimonio storico - paesaggistico ed archeologico, che giace nell’incuria, lasciato colpevolmente senza alcuna difesa (vedasi le tombe etrusche in Calvana, loc. “La Pozza”) o colposamente tenuto in abbandono, come è stato anche recentemente esposto pubblicamente con video, documenti scritti ed articoli a stampa ( vedasi i siti archeologici di Gonfienti).

Cordiali saluti
Prof. Giuseppe A. Centauro


Prof. Arch. Giuseppe Alberto Centauro
P.A. di Restauro Architettonico (ICAR 19)
Dipartimento di Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici
della Facoltà di Architetura (Università degli Studi di Firenze)"

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.