Un assordante silenzio, un affollato abbandono di massa, ossimori assai simili alle mitiche “convergenze parallele” di politichese memoria.
Non c’è altro modo per descrivere la partecipazione mancata al dibattito di ieri sera a “La Baracca”, dove si era allestita, con cura e passione, la replica del video di Maila “Gonfienti muore”. Una scelta, da tempo fatta, quella di non lasciar cadere il livello di attenzione sullo scandalo dei “misfatti archeologici” pratesi, ma anche quella di mettere in scena una testimonianza vera attraverso un documento di denuncia da aggiornare e discutere nuiovamente, non certo per il mero gusto di ripete un film già visto, a mo’ di sala parrocchiale, bensì per reiterare gli accenti di una aspra battaglia combattuta in difesa dei diritti della storia, della cultura; mentre a Gonfienti si continua in fragranza di reato – è utile ricordarlo - la cementificazione di quello che doveva essere il parco archeologico della città degli Etruschi sul Bisenzio.
Ieri, ad accompagnare la proiezione alcuni nuovi spettatori certamente attoniti per la crudezza del filmato, ma increduli anche per l’assenza dei cittadini “impegnati”, del Comitato Città Etrusca sul Bisenzio, come di tutti gli altri, nessuno escluso. Episodio, quello di ieri sera, ormai non casuale, perché stessa sorte era toccata alla replica del Laris Pulenas.
Vedete, non occorre andare dal Garante Istituzionale a reclamare i sacrosanti diritti alla partecipazione ai processi di scelta urbanistica ed ambientale della città se poi non siamo mai, e sottolineo mai, in grado di testimoniare con continuità quello che noi vorremmo fosse realmente fatto in questa città!
Si richiede forse da parte di tutti meno opportunismo e più impegno specie su questioni vitali come queste, almeno che non si sia rinunciato a sostenere la causa, a meno che non si dia più credito alla questione culturale, almeno che non la si pensi in altro modo!
Per ricordare come stiano ancora le cose a Gonfienti in questo momento, allego alla presente, le immagini del cartello dei lavori in corso per l’ampliamento dell’Interporto e lo stato della cementificazione in atto che riguarda le aree più sensibili del nostro patrimonio archeologico, con i lavori che andranno avanti spietatamente fino al settembre 2009, ovvero 650 giorni dopo la consegna del cantiere agli appaltatori.
E noi dopo 100 giorno abbiamo evidentemente già rinunciato a combattere!
Grazie per l’attenzione!
Centauro … Giuseppe
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