lunedì 23 febbraio 2009

Una nuova “perla” delle nostre autorità di tutela

Dal Comitato per Campiglia mi giunge questo drammatico resoconto che dimostra ancora una volta quale sia, purtroppo, il metro di misura usato per il rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenze istituzionali che, nel bel mezzo del parco archeo-minerario, consentono ancora oggi uno sfruttamento del tutto incompatibile del territorio alla faccia delle risorse culturali esistenti, del paesaggio e delle testimonianze storiche più alte del nostro passato. Riflettiamo anche noi su questi aspetti perché le presenze di Poggio Castiglioni, ovvero le antiche gallerie, riutilizzate ed ampliate dalle cave moderne della cementizia (oltre 6 km.!), fanno parte di un paesaggio che dovrà obbligatoriamente essere bonificato e recuperato per quanto possibile, andando ad integrare la valorizzazione del paesaggio antropico ed archeologico del sopra monte e … naturalmente di quello a valle, con la città etrusca sul Bisenzio e l’asta fluviale del Bisenzio. Ma poggio Castiglioni e le sue straordinarie presenze non sono ancora aree sottoposte a tutela e quindi semmai ancor più a rischio di quelle di Campiglia.

“Una larga ferita al paesaggio, assenza di ripristino ambientale, danno al patrimonio culturale con la distruzione delle antiche gallerie etrusche delle ‘Cento Camerelle’. A Monte Valerio, la Sales ha svolto negli ultimi cinquant’anni un’attività di cava sempre più invadente, prima in modo abusivo e successivamente autorizzata dal Comune di Campiglia, che ora non sembra più in grado di controllare efficacemente le operazioni.”


Non possiamo più permettere questi scempi, per questo diciamo forte e chiaro ai soloni degli apparati pubblici, complici quelli dello Stato, che non permetteremo la perdita di altri pezzi della nostra storia!

Prof. Giuseppe Alberto Centauro

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