mercoledì 19 gennaio 2011

VERGOGNA SULLA CITTA' ETRUSCA: SOLO SPECULATORI E FALSI SANTINI

Come avevamo detto, questi signori pseudo-amministratori si rimbalzano le responsabilità. La Provincia contro il Comune e viceversa. Dunque è chiaro che se i cittadini non si faranno sentire, questi signori non  si muoveranno. Ma come mai questa faccenda, l'inghippo di cui già abbiamo parlato (per cui non si può riprendere gli scavi sul terreno della società Interporto in cui si trova la zona archeologica) è venuto fuori solo ora?
Quando hanno parlato della balla di riprendere gli scavi con i 500 mila euri, la Soprintendenza e tutti gli altri sapevano benissimo di questo problema, che solo ora portano alla conoscenza dell'opinone pubblica.
Non lo sapeva ALMENO la Soprintendenza? E Interporto perché non vuole dare i propri terreni in comodato, pur sapendo che non può farci nulla? 
Perché li vuole usare come merce di scambio per avere magari altri terreni su cui edificare? Non basta il fallimento dell'Interporto come tale? Speculazioni su speculazioni! Altri affari in vista con i cinesi che dicono poi di non volere?
Che vergogna.
L'unica cosa da fare sarà quella di mandarli tutti a casa, questi presunti amministratori.
L'affaire Gonfienti, con l'annesso parco etrusco inesistente, non è affatto concluso, signori miei.





Gli articoli che seguono sono tratti da Il Tirreno
Appello dell'assessore provinciale Nesi perché venga firmato il comodato d'uso dei terreni di Gonfienti. «E’ Interporto che blocca gli scavi»
I soldi ci sono ma il progetto per la valorizzazione della città etrusca è fermo
GIOVANNI CIATTINI

 PRATO. Passano gli anni ma il parco etrusco di Gonfienti continua a versare in condizioni precarie. Il Tirreno lo ha documentato, l’ultima volta, pochi giorni fa. E’ dal 2003 che gli enti interessati (Regione Toscana, Comune di Prato, Provincia di Prato, Interporto), sottoscrivono accordi di programma e protocolli d’intesa finalizzati alla valorizzazione dell’area archeologica, ma a tutt’oggi nulla è cambiato.
 Tante dichiarazioni di buone intenzioni, tanti fogli firmati e persino soldi accantonati, ma i venti ettari che celano le origini della città di Prato restano inaccessibili ai visitatori e, nota ancor più dolente, sono devastati da erbacce e sterpaglie.

 E’ da questo scenario che prende spunto l’assessore provinciale alla Cultura e allo Sviluppo economico Edoardo Nesi per lanciare un accorato appello alla società Interporto, proprietaria dei terreni, e ai soci che ne fanno parte (il Comune di Prato è l’azionista di maggioranza col 45% delle azioni), perché una volta per tutte imprimano una svolta al futuro del parco di Gonfienti.
 «La situazione è rimasta bloccata all’aprile 2010 - riassume l’assessore Nesi - quando venne firmato un protocollo d’intesa tra Provincia di Prato, Provincia di Firenze, Comune di Prato, Comune di Carmignano, Comune di Campi Bisenzio, Interporto Toscana Centrale, che prevedeva un piano per la valorizzazione di Gonfienti ripartendo dagli scavi da completare e mettere in sicurezza. Il progetto della Soprintendenza prevedeva anche la messa in rilievo della strada che collega la Domus con le abitazioni. La Provincia ha previsto in bilancio 200mila euro, la Regione Toscana accettò di cofinanziare il progetto con altri 300mila euro. Mezzo milione di euro rimasto bloccato. E con questi chiari di luna non posso garantire per quanto tempo riusciremo a tenerli fermi». «Il problema - prosegue l’assessore Nesi - è che non possiamo fare nulla se l’Interporto non cede i terreni in comodato d’uso almeno per 50 anni, come prevede una legge nazionale. Non importa se li cede alla Provincia o a Provincia e Comune insieme, l’importante è che lo faccia. La città etrusca di Gonfienti rappresenta un’area di grande valore storico-culturale ma costituisce anche una potenzialità enorme per il turismo e l’economia locale. Come Provincia abbiamo affidato all’istituto S. Anna di Pisa uno studio di fattibilità economica sulla valorizzazione e le prime indicazioni che abbiamo ricevuto sono senz’altro affascinanti». Ma questa richiesta all’Interporto è stata fatta? «Sì, ed è stata negativa. Credo che dietro vi siano dei problemi di riassetto societario. Occorre però pronunciarsi in fretta sennò quello il patrimonio di Gonfienti rischia di andare in malora o che la Soprintendenza lo ricopra». «E poi - aggiunge Nesi - l’Interporto sa benissimo che quell’area è vincolata e non può essere utilizzata per altri scopi. Ritengo però che lo sviluppo dell’Interporto e la valorizzazione dell’area etrusca non siano inconciliabili». Insomma la Provincia bussa, con forza, alla porta del sindaco Cenni e agli enti interessati. L’occasione per avere risposte chiare è vicina: il 28 gennaio si parlerà anche di Gonfienti nell’incontro con la Regione Toscana per il Piano Prato.




CARLESI E BETTARINI (PD)
«Sul parco archeologico il sindaco non ha mantenuto le promesse»

 PRATO. Massimo Carlesi e Tatiana Bettarini, consiglieri comunali del Partito democratico, chiedono al sindaco Cenni che cosa intenda fare «per porre fine al degrado dell’area archeologica di Gonfienti». Carlesi e Bettarini citano il servizio del Tirreno, pubblicato il 14 gennaio scorso, nel quale si segnalava la presenza di una discarica vicina alla città etrusca e lo stato di abbandono degli scavi. «Il sindaco in campagna elettorale aveva criticato la precedente amministrazione per lo scarso rilievo dato all’area etrusca dichiarando tutto il suo impegno per procedere con un grande progetto - ricordano i due consiglieri - è stato firmato un protocollo d’intesa con la Provincia, la Regione, il Comune di Carmignano e l’Interporto. Ma a distanza di un anno dalla firma ed un anno e mezzo dal voto nulla è stato fatto. Anzi intorno al sito archeologico regna degrado ed abbandono». In effetti nelle linee programmatiche del sindaco Cenni, sotto la voce “la cultura come veicolo di sviluppo dell’economia cittadina”, si affermava: «ci sarà un concreto impegno per il recupero e la valorizzazione dell’area etrusca di Gonfienti che potrebbe diventare così un polo di attrazione turistica eccezionale con riflessi positivi sull’economia della città». E a proposito dell’Interporto si sosteneva: «E’ fondamentale il definitivo decollo dell’Interporto a condizione che venga assicurata la piena valorizzazione della città etrusca di Gonfienti». Insomma il peso specifico dato a Gonfienti, nelle intenzioni, appariva quasi superiore a quello dell’Interporto. Era il 9 luglio 2009.

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