sabato 22 gennaio 2011

Sottili ricatti sui 'quattro sassi' di Gonfienti

Riportiamo un estratto della serata di giovedì scorso al Teatro Metastasio, organizzata dal Comune di Prato, dal titolo Prato distretto verde e che ricopiamo dal sito internet del Comune. Riguardo al 'verde' abbiamo già detto. Oggi, in particolare, torniamo su Gonfienti, di cui sembra abbiamo parlato. C'è da sottolineare come tutto viene trattato a livello di affari, che le persone che parlano di Gonfienti sono solo affaristi e parlano come tali, e sono disposti a cedere solo se ne hanno un guadagno. Continua la balla dell'Interporto che funziona, non funziona affatto come interporto, non toglie il traffico dei Tir dalla strada, bensì l'aumenta. Cosa vogliono in cambio questi industriali per cedere il comodato sul sito archeologico (su cui comunque non possono fare nulla)? Altri terreni su cui costruire i loro megacapannoni che daranno in affitto ai cinesi che poi politicamente serviranno per lo status quo, sia che venga da 'destra' o da 'sinistra'? Quello che appare fra le parole è un terribile, sottilissimo ricatto: sì, vi diamo il parco archeologico però ci date...

"Il parco etrusco di Gonfienti e l'Interporto

Il sindaco Cenni ha voluto aprire il confronto anche sul parco etrusco di Gonfienti tornando a ribadire l'idea di fare di Prato una "città dei parchi" mettendo in collegamento e valorizzando la Calvana, il Monferrato, l'area di Pantanelle, le Cascine di Tavola e la stessa zona di Gonfienti. Ma proprio su quest'ultima area c'è la difficoltà scaturita dalla difficile convivenza tra l'Interporto e la città etrusca. "Negli anni l'Interporto ha sostenuto spese non legate alla sua attività ma necessarie per scavi, sondaggi del terreno e altri interventi finalizzati all'emersione della città etrusca. Ora si chiede che conceda in comodato gratuito un'area di 900 metri per consentire alla Soprintendenza di lavorare alla ricerca di altri reperti, da qui l'idea di una scissione della società in due rami: uno per l'attività dell'Interporto, uno per il parco archeologico. L'obiettivo è sviluppare, o comunque creare le condizioni di una convivenza, delle due attività anche perché sulla città etrusca bisogna fare un ragionamento lungimirante che contempli la realizzazione di attrattive che richiamino interesse e quindi pubblico".
Pronta la risposta di Longo (la Camera di Commercio è nella società la cui maggioranza appartiene al Comune di Prato): "Non possiamo ignorare la storia e non possiamo dimenticare cosa rappresenta l'Interporto che finalmente oggi è operativo. Il Comune troverà certamente una soluzione da proporre ai soci che faranno le loro valutazioni. Certo è che non si può pensare di rinunciare alla prospettiva di realizzare il parco archeologico e d'altro canto l'Interporto significa sviluppo ed economia".(Dal sito internet del Comune di Prato)

2 commenti:

Lanfranco Nosi ha detto...

Cara Maila,

ti segnalo questa perla leghista, in merito a Gonfienti... http://www.iltoscano.org/caso-gonfienti-–-lega-nord-“mattei-pd-interviene-duramente-con-qualche-anno-di-ritardo”
Dichiarazione di Tosoni: "Ricordo, infine, che la Lega Nord di Prato portò la questione Etruschi a Gonfienti alla ribalta nazionale, invitando per ben due volte i giornalisti de ‘La Padania’"

Ma ti meravigli che - a parte un monte di chiacchiere - si sia sempre al solito punto? Del "parco archeologico" se ne ragiona almeno dal 2005? In fondo, la linea è la stessa, identica: dobbiamo far convivere le due cose, che in sostanza vuol dire che l'Interporto deve continuare ed andare avanti (anche il "nuovo" presidente ci ricicla la favoletta delle migliaia di posti di lavoro), il sito archeologico "si vedrà"...
Nel frattempo, il sindaco è impegnato a moltiplicare le "partecipate": dopo la "GIDA" n 2 vuole tirar su una nuova società, "filiazione" della Interporto SpA, che si occupi del Parco. Ma di quale parco, visto che nemmeno quando ci sono un minimo di risorse si usano a proposito?

Anonimo ha detto...

Io ho una certa saggezza meraviglioso..

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