La giunta Cenni di Prato punta sul distretto verde. Noi esprimiamo molte perplessità. Prima di tutto si parla di costruire altri impianti al Calice, ovvero alle Pantanelle, e non si dice come sarà questo impianto che si vuol fare di 'digestione anaerobica' dei rifiuti. Sarà ampliato quello esistente? Sarà mangiato un altro pezzettone di verde? E il Parco della Piana: che, ci mettiamo dentro l’impiantone? Non è questo un po' parente del temuto inceneritore per cui tutti abbiamo combattuto e che il 'principe' del Comune ha promesso di mai realizzare? Riguardo al fotovoltaico, la giunta presente ha avallato la giunta passata, ovvero quell'impianto alle Vanne che è un vero e proprio scandalo, è un impianto fotovoltaico nell’acqua!...e poi si parla addirittura di costruire altre fabbriche, megafabbriche per recuparere i polimeri delle plastiche!
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Cenni: «La gara sul servizio mi preoccupa. Ma sono ancora tanti i ritardi per creare una multiutility più strutturata» CRISTINA ORSINI, IL TIRRENO
PRATO. Puntare all’autonomia nello smaltimento dei rifiuti per abbattere i costi. Nel caso di Prato significa procedere a tappe forzate nella raccolta differenziata col porta a porta «per arrivare nei tempi fissati dalla legge, il 2012, al 65%», ma soprattutto «realizzare impianti di riciclaggio e per la produzione di energie rinnovabili nel nostro territorio ma con portata metropolitana». E’ il progetto di “distretto verde” - impianti ecologici, nuovi posti di lavoro - presentato ieri dal sindaco Roberto Cenni, dal presidente di Asm Alessandro Canovai e dal vicepresidente Antonio Rancati, tutti impegnati a combattere una battaglia contro il tempo per arrivare al temuto appuntamento con la gara per la privatizzazione della gestione del servizio con numeri, servizi, progetti a posto. «Siamo preoccupati - è il commento di Cenni - perchè il ritardo nella creazione di una multiutility in grado di affrontare la gara con gli strumenti giusti, è forte». «Ma venderemo cara la pelle» è la chiosa di Canovai.
Anaerobico è meglio. Si parte con i progetti sulla trasformazione dei rifiuti organici e con l’impianto “principe” del futuro “green district”: quello di digestione anaerobica - ovvero batteri che trasformano i rifiuti organici in metano - «che nascerà al Calice - spiega Canovai - grazie a un accordo firmato tra Comune, Provincia e Gida». Il progetto di massima è pronto: l’impianto - costo tra i 10 e i 13 milioni di euro - riuscirà a trasformare 60mila tonnellate di rifiuti l’anno «e visto che la produzione di Prato si ferma a circa la metà - aggiunge - l’impianto potrà essere utilizzato anche da Firenze e Pistoia», per una produzione di circa 10 milioni di Kilowat ora di energia, equivalenti al fabbisogno annuo di 3500 famiglie. Spetterà alla Provincia dare l’ultimo ok, ovvero l’assoggettabilità dell’intervento alla valutazione di impatto ambientale. Dopodichè - entro il 2011 - si procederà alla richiesta delle autorizzazioni, alla progettazione definitiva e all’apertura del bado di gara per la realizzazione.
Compost a Vaiano. Sempre inerente la filiera della trasformazione degli organici e strettamente connesso con il nuovo impianto del Calice è il futuro impianto di produzione di compost di qualità (fertilizzante per l’agricoltura) in progettazione nella discarica di Vaiano e per il quale è praticamente pronto il bando. «All’impianto verranno conferite 35mila tonnellate l’anno di organico ottenendo la piena autonomia nella gestione di questa frazione».
Altre energie. Sempre a Vaiano sarà inaugurato in aprile il parco fotovoltaico da realizzare sulla copertura dell’ex discarica di Pozzino che, assieme ai pannelli solari già in uso all’interno della sede di Asm e al riutilizzo degli olii esausti, dovrebbero garantire l’autosufficienza energetica agli impianti di Asm ma anche a tutti gli edifici comunali. E non è finita, perché l’obiettivo del Comune - con tempi medio lunghi - è il riciclo: trasformare rifiuti secchi in materiali utili a nuove produzioni.
Dalla plastica alla fabbrica. A partire dal recupero della plastica. «L’idea - spiega Canovai - è quella creare una fabbrica a Prato («fuori dalle aree dei macrolotti industriali con appezzamenti troppi piccoli e costosi - spiega il sindaco - perché serve un’area di almeno 70mila mq da individuare col nuovo piano strutturale») che recuperi i polimeri della plastica creando materiali da rimettere sul mercato». Infine il c’è il recupero della parte indifferenziata (35% del totale) che già viene usata per produrre il “cdr”, mattoncini combustibili, «il carbone verde».
Prato chiama Grosseto. «Vogliamo incrementarne la produzione - spiega - utilizzando rifiuti urbani e speciali provenienti da tutta l’area metropolitana» ma anche sviluppare ulterioremente i rapporti commerciali con l’impianto di Scarlino a Grosseto che già usa il cdr di Prato. «Il punto fermo - conclude Canovai - però è ridurre la produzione di rifiuti».
Le fontanelle. Va in questa direzione la creazione di fontanelle di acqua gassata e naturale in città così da evitare l’acquisto delle confezioni: «Saranno tre - spiega il vicesinda Goffredo Borchi - una in via Pomeria, un’altra in centro e l’ultima a San Paolo con un progetto cofinanziato da Comune e Publiacqua». I cittadini potranno servirsi liberamente. «Abbiamo chiesto a Publiacqua - conclude Cenni - di fornire un intero quartiere dei dispositivi per depurare l’acqua in casa. Ma la risposta tarda da mesi».
Anaerobico è meglio. Si parte con i progetti sulla trasformazione dei rifiuti organici e con l’impianto “principe” del futuro “green district”: quello di digestione anaerobica - ovvero batteri che trasformano i rifiuti organici in metano - «che nascerà al Calice - spiega Canovai - grazie a un accordo firmato tra Comune, Provincia e Gida». Il progetto di massima è pronto: l’impianto - costo tra i 10 e i 13 milioni di euro - riuscirà a trasformare 60mila tonnellate di rifiuti l’anno «e visto che la produzione di Prato si ferma a circa la metà - aggiunge - l’impianto potrà essere utilizzato anche da Firenze e Pistoia», per una produzione di circa 10 milioni di Kilowat ora di energia, equivalenti al fabbisogno annuo di 3500 famiglie. Spetterà alla Provincia dare l’ultimo ok, ovvero l’assoggettabilità dell’intervento alla valutazione di impatto ambientale. Dopodichè - entro il 2011 - si procederà alla richiesta delle autorizzazioni, alla progettazione definitiva e all’apertura del bado di gara per la realizzazione.
Compost a Vaiano. Sempre inerente la filiera della trasformazione degli organici e strettamente connesso con il nuovo impianto del Calice è il futuro impianto di produzione di compost di qualità (fertilizzante per l’agricoltura) in progettazione nella discarica di Vaiano e per il quale è praticamente pronto il bando. «All’impianto verranno conferite 35mila tonnellate l’anno di organico ottenendo la piena autonomia nella gestione di questa frazione».
Altre energie. Sempre a Vaiano sarà inaugurato in aprile il parco fotovoltaico da realizzare sulla copertura dell’ex discarica di Pozzino che, assieme ai pannelli solari già in uso all’interno della sede di Asm e al riutilizzo degli olii esausti, dovrebbero garantire l’autosufficienza energetica agli impianti di Asm ma anche a tutti gli edifici comunali. E non è finita, perché l’obiettivo del Comune - con tempi medio lunghi - è il riciclo: trasformare rifiuti secchi in materiali utili a nuove produzioni.
Dalla plastica alla fabbrica. A partire dal recupero della plastica. «L’idea - spiega Canovai - è quella creare una fabbrica a Prato («fuori dalle aree dei macrolotti industriali con appezzamenti troppi piccoli e costosi - spiega il sindaco - perché serve un’area di almeno 70mila mq da individuare col nuovo piano strutturale») che recuperi i polimeri della plastica creando materiali da rimettere sul mercato». Infine il c’è il recupero della parte indifferenziata (35% del totale) che già viene usata per produrre il “cdr”, mattoncini combustibili, «il carbone verde».
Prato chiama Grosseto. «Vogliamo incrementarne la produzione - spiega - utilizzando rifiuti urbani e speciali provenienti da tutta l’area metropolitana» ma anche sviluppare ulterioremente i rapporti commerciali con l’impianto di Scarlino a Grosseto che già usa il cdr di Prato. «Il punto fermo - conclude Canovai - però è ridurre la produzione di rifiuti».
Le fontanelle. Va in questa direzione la creazione di fontanelle di acqua gassata e naturale in città così da evitare l’acquisto delle confezioni: «Saranno tre - spiega il vicesinda Goffredo Borchi - una in via Pomeria, un’altra in centro e l’ultima a San Paolo con un progetto cofinanziato da Comune e Publiacqua». I cittadini potranno servirsi liberamente. «Abbiamo chiesto a Publiacqua - conclude Cenni - di fornire un intero quartiere dei dispositivi per depurare l’acqua in casa. Ma la risposta tarda da mesi».
2 commenti:
Ciao Maila,
condivido parte delle tue obiezioni, ma in questo piano ci sono anche dei buoni progetti, effettivamente "green"; in particolare:
- l'idea del digestore anaerobico è buona, anche se rimane problematica la necessità di dover costruire un nuovo impianto (con il distretto in forte crisi, suppongo sarebbe possibile riconvertire spazi industriali già esistenti);
-positive sono pure le idee degli impianti a Vaiano;
-anche la fabbrica di recupero dei polimeri potrebbe avere ricadute molto positive sul distretto pratese, sebbene l'osservazione della necessità di una nuova area, in ragione dell'ampia superficie richiesta, mi sembra pretestuosa (come scritto sopra, dubito infatti che non sia possibile utilizzare quanto vi è già di esistente).
Sicuramente i punti che hai indicato tu, nel tuo commento, sarebbero assolutamente auspicabili: a proposito di riduzione dei rifiuti, questa viene appena nominata, come mero slogan, senza l'individuazione di alcun percorso concreto per perseguirla (non so se per i limiti dell'articolo, o per la quelli del piano).
Samuele
Grazie, Samuele per le precisazioni.
Tuttavia ribadisco le perplessità nei confronti di una giunta da vetrina, che si mostra molto, televisiva e teatrale, populista, che purtroppo ha anche il sostegno di diversi comitati e gruppi politici che credono nella 'civicità' e ambientalismo di questo sindaco.
La Sinistra che avevamo era operaista e antiecologica, e molto di peggio; ma questi non sono da meno con i loro affari e conventicole. Nonostante le dichiarazioni.
Un saluto.
Maila
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