martedì 18 gennaio 2011

Douris e la kylyx, di Alberto Cottignoli

Dall'amico GAC ci viene segnalata una recensione della kylyx di Gonfienti,  (ancora in mostra a Prato nel palazzo della Provincia), che si può leggere nel blog dell'artista a questo indirizzo http://albertocottignoli.over-blog.it/article-il-douris-di-gonfienti-65062125.html.
Ve la consiglio.

GAC ci manda anche questa  nota, che trascriviamo:
"L’amico Alberto Cottignoli, da fine critico ed attento lettore dell’arte vascolare d’ispirazione greca, come pure di Giotto, di Piero della Francesca e di Leonardo, dopo una visita fatta insieme alla mostra della kylix, mi ha inviato questa bella recensione. La domanda fondamentale del Cottignoli arriva però in fondo alla sua elucubrazione e motivatissima recensione: chi mai ha abitato la domus di Gonfienti, tanto da commissionare un capolavoro del genere. E’ forse un erede di quel maestro  barbato che si profila al centro della coppa. Un maestro, evidentemente da poco defunto come indicherebbe la semicolonna spezzata sul retro del personaggio. Ma forse no? Semplicemente un mito, una divinità personificata, come ci dice il recensore.
Tuttavia, solo riprendendo gli scavi potremo sapere, purchè si sappia leggere la verità custodita in quel sito, come del resto  in questa  straordinaria ceramica.
Io, in una prima lettura,  mi ero spinto  più avanti dell’amico Cottignoli, immaginando quel filosofo-maestro anche come un re, in carne ed ossa, troppo minuziosi e precisi i suoi lineamenti con quel profilo veritiero, che in gioventù armato prima della verga del pastore ,e poi di lancia come un giovane principe, aveva cercato invano di trattenere l’erote in fuga, (o non di guidarlo, ahimè!). Giovane ardimentoso che però non inseguiva per guerreggiare, anzi perché, da sempre, lo ricercava senza poterlo mai trattenere od afferrare, proprio come quando nell’aldilà egli morto tenta ancora di consacrarlo mentre fugge spiccando in volo … grande Douris, grande il pensiero che guida la mano dell’artista, ma anche la volontà del committente.
Anch’io all’inizio mi ero illuso che il maestro, re egli stesso, riuscisse nell’impresa, raggiungendo quanto desiderato, vincendo la morte attraverso l’Eros, ma mi ero però profondamente sbagliato, ingannando me stesso nell’illusoria convinzione che Eros e Ragione potessero rappresentare al fine  la stessa cosa.
Come oggi è del tutto illusorio pensare che Gonfienti possa risorgere dal pantano in cui giace".
GAC"

Noi ci illudiamo ancora di vederla in qualche modo nascere, e per questo combattiamo. 
Siamo proprio curiosi di leggere domani sui giornali le storie che in conferenza stampa si sarà inventato l'assessore Nesi nel gioco più frequentato dagli amministratori, ovvero dell'invenzione e manipolazione della realtà: in questo caso sugli scavi della città etrusca di Prato.

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