E’ ufficioso, forse già ufficiale e con sciabola e cappello.
Il Circuito dei Piccoli Teatri della Toscana è morto. Quello nato per far viver gli spazi alternativi, la cultura ‘piccola’, quella dal basso. Bla bla bla.
Il Teatro La Baracca è stato uno dei pochi teatri che è riuscito a realizzare in pieno il programma del circuito. Che anzi, lo sta facendo. Bla bla bla.
Tre anni fa dicemmo no ai finanziamenti, perché ce ne davano così pochi, che preferimmo rinunciare. Le autorità ci tennero il muso lungo per un po’. Bla.
Già allora si sentiva che il circuito sarebbe stato ammazzato. Bla!
Negli ultimi due anni hanno dato di più e quindi abbiamo approfittato, sapendo che sarebbero stati gli ultimiiii.
Naturalmente per noi della Baracca, nella sostanza cambia poco perché quasi tutti i soldi vanno alle compagnie da fuori. Bla blì.
Fino a tre anni fa gli artisti che venivano da fuori praticamente li pagavamo di tasca nostra, e così probabilmente continueremo a farlo nel futuro. Uro.
Tra pochi giorni la Regione, dopo aver lasciato la cultura dal basso in basso, emetterà il nuovo piano inclinato della cultura, e ci dirà di che colore ci dobbiamo vestire.
Il nostro vestito sarà comunque il 'nudo a baco'.
Il nostro vestito sarà comunque il 'nudo a baco'.
E pensare che meno di un anno fa dissero, giurarono, lassù, in alto: “No, Sipario Aperto non morirà”.
E' lì che fu chiaro che il circuitino sarebbe morto, nella speranza forse di far morire anche altro. Blu blu.
Come faremo?
Come Pinocchio, pianteremo i pochi soldi rimasti sotto l'albero, nella speranza che raddoppino; oppure, prima che parta il fanculo, ripeteremo le sagge parole che una signora romana mi insegnò ai tempi della mia romanità: “A’ Ma’: se chiude ‘na porta? Se apre un portone!”.
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