Dopo la distruzione di Sipario Aperto, la rete regionale toscana dei piccoli teatri (1), la Fondazione Toscana Spettacolo spadroneggia.
Ho terminato il censimento dei teatri: praticamente in Toscana non ne esistono più di 'liberi'. Sono tutti occupati dalla politica nel nome, falso, della comunità e con i soldi, veri, dei contribuenti, che ignorano tutto: la Fondazione, i grandi gruppi o grandi teatri gestiti comunque dalla Regione stessa insieme ai Comuni come il Metastasio, la rete di Pontedera e Cascina, verso il pisano...
Non esistono più spazi alternativi, perché tutti questi spazi devono rendere conto al potere partitico, non alla comunità che sborsa i soldi.
Non esistono praticamente più spazi che vengono finanziati per la loro attività teatrale o culturale in genere solo per il fatto di farlo, per il fatto di fare cultura, per la creazione, creatività. Al massimo pochi, si danno pochi spiccioli. E' tutto occupato dal potere, in maniera sfacciata e grossolana.
Non esistono praticamente più spazi che vengono finanziati per la loro attività teatrale o culturale in genere solo per il fatto di farlo, per il fatto di fare cultura, per la creazione, creatività. Al massimo pochi, si danno pochi spiccioli. E' tutto occupato dal potere, in maniera sfacciata e grossolana.
Tuttavia, nemmeno per gli occupatori le cose vanno benissimo, perché i teatri - la Fondazione ne gestisce più di 70! - vanno riempiti, e non ci riescono. Per questo l'ente supremo ha addirittura organizzato una trasmissione televisiva, appoggiandosi a varie piccole emittenti regionali, per fare un programma pubblicitario vero e proprio, con i nostri soldi lo ricordiamo, sugli spettacoli dei settanta teatri che gestisce. Si intitola "Chi è di scena?", ed è rivoltante da vedere ed ascoltare, di un conformismo che nemmeno dopo il Congresso di Vienna di Metternich. Niente, ma proprio niente di critica, tutta pubblicità. O meglio, magari questo programma fosse pubblicità; siamo oltre la pubblicità!
Una roba che bisognerebbe che qualcuno dell'antitrust intervenisse.
Per contro continuano ad arrivare telefonate da giovani, che chiedono spazi per fare le proprie cose, perché a Prato, e altrove, lo spazio non si dà se non difficilmente e costa parecchio. Per esempio e in particolare a Prato Officina Giovani era, ed è ancora di più diventata un bunker, dove fanno storie per tutto: questo almeno stando alle affermazioni dei giovani stessi.
Proseguo, nonostante le difficoltà, "in direzione ostinata e contraria".
(1) Per capire cosa era il Circuito dei Piccoli Teatri di Sipario Aperto, quello che hanno distrutto per dar forza al 'sistema' antidemocratico e assolutista,
il link è http://www.cultura.regione.toscana.it/progetti/sipario/sipar_a.htm.
Situazioni simili, molto simili alla Toscana le hanno tutte le regioni cosiddette 'rosse'; monopolio assoluto; fra esse spiccano la Puglia, le Marche, l'Umbria, l'Emilia Romagna... Come fa Bersani a essere d'accordo con le liberalizzazioni del governo Monti?
Nelle regioni colorate diversamente, dipende: la Lega ha imparato molto dalla gestione comunista che, mutatis mutandis, cerca di imitare, ma addirittura in peggio: mischia infatti la struttura monopolistica con contenuti prettamente commerciali, televisivi. Altrove predomina il teatro commerciale, parrocchiale, il teatro amatoriale. Lo studio, cari miei, non è finito...
Per vedere Chi è di scena?, se proprio avete tempo da perdere....http://www.tvprato.it/archives/35418
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