domenica 8 gennaio 2012

Prato: prima ti ammazzo il vitello a due passi dal centro storico e poi ti faccio la pubblicità alla Coop!

Povero vitello, scappato dall'allevamento e in cerca forse di libertà!
Avrà forse letto anche lui la pubblicità  'se vuoi bene alla città, vivi il centro', lui, il povero vitello che dall'allevamento a Galceti se n'era scappato in città, dove la polizia lo ha ucciso?
Lui pensava di vivere qualche giorno in più, e invece...
Effettivamente la domanda sorge spontanea: come mai nessuno del Centro di Scienze Naturali di Galceti a Prato si è fatto vedere? Perché non li hanno chiamati?  La signora Presidenta Bicchi,  che dal Centro ha buttato fuori anche il Direttore Gei, che fa, a parte la propaganda pro fide?
Il Tirreno, dopo aver dato la notizia della uccisione da Far West,  non manca fare un po' di pubblicità - neanche tanto occulta - alla Coop di Parco Prato,  dove si può trovare la carne della razza Calvana a cui apparteneva il povero vitello ...
Una vicenda degna di questa città e dei suoi amministratori: a El Prato, dopo gli sheriffi sono arrivati i cowboys.


"Vitello in fuga arriva in piazza Mercatale - La polizia lo abbatte  
L’animale ha ferito un agente prima di essere ucciso
PRATO. E’ durata lo spazio di una notte e di una mattinata la fuga dalla stalla di un vitello di razza Calvana, prima che l’animale venisse abbattuto a colpi di pistola dalla polizia sotto al Ponte Lama.
 Un finale triste per una storia che ieri mattina aveva assunto toni quasi comici, quando il vitello bianco è comparso prima in via Strozzi e poi in piazza Mercatale, tra la sorpresa generale dei passanti e degli automobilisti. E’ stato in quel momento che qualcuno ha chiamato il 113 segnalando la presenza dell’animale. Sul posto sono arrivate le pattuglie della polizia e una squadra dei vigili del fuoco. Nel frattempo il vitello, impaurito e smarrito, aveva guadagnato l’argine del Bisenzio e si è messo a trottare in direzione est, verso la stazione ferroviaria e oltre, sempre seguendo la direzione della corrente. Quando si è accorto che lo stavano inseguendo ha anche guadato il corso del fiume e ha raggiunto l’altra sponda, ma i poliziotti e i pompieri non lo perdevano di vista.
 A un certo punto gli agenti hanno tentato di stringerlo in un angolo, ma la bestia era sempre più impaurita e ha caricato, ferendo uno dei poliziotti che si è rotto il tendine di un dito (sarà poi giudicato guaribile in 30 giorni).
 Sul posto sono arrivato anche la veterinaria Giuliana Giuliani e il proprietario dell’animale, che ha un allevamento nei pressi del Centro di scienze naturali, ed è stato quest’ultimo a dare il consenso all’abbattimento. Una scena abbastanza cruenta, sotto al Ponte Lama, coi poliziotti che hanno sparato numerosi colpi di pistola da distanza ravvicinata prima di aver ragione del povero vitello, che alla fine si è accasciato vicino alla pista ciclabile.
 Si è poi accertato che il vitello, arrivato venerdì sera dalla Calvana nella stalla dell’allevatore, era fuggito quasi subito, vagando prima nella campagna di Galceti e poi in città.
 La notizia pubblicata sul sito del Tirreno e su Facebook ha raccolto molti commenti, in gran parte critici verso la decisione di abbattere l’animale. Molti si chiedono se fosse davvero necessario e non ci fossero altri mezzi per renderlo inoffensivo, per esempio con una cartuccia di sonnifero. Altri rimpiangono i tempi in cui di queste faccende si occupava Gilberto Tozzi, direttore del Centro di scienze naturali di Galceti, prima che la magistratura decidesse di sequestrare il Centro con la conseguenza indiretta di interromperne l’attività di recupero degli animali. Ironia della sorte, l’animale si è allontanato proprio da Galceti, a due passi dal Centro di scienze naturali.

P.N.
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La pregiata razza Calvana
Negli anni ‘70 ha rischiato l’estinzione

PRATO. Negli anni Settanta le mucche di razza Calvana erano considerate a rischio di estinzione. Sulle colline ne erano rimasti non più di 50 capi ed è per questo che la Regione decise di dare incentivi agli allevatori. Ora in provincia si contano circa 500 mucche da riproduzione e alcune centinaia di vitelli all’anno, tanto che si è ricominciato anche a vendere la carne, molto pregiata, anche alla Coop del Parco Prato.
 In genere i vitelli crescono fino a cinque o sei mesi in Calvana e poi, com’è accaduto al vitello in fuga, vengono portati nelle stalle di pianura per l’ingrasso. La macellazione arriva dopo 20-24 mesi, dunque il vitello abbattuto aveva un’ aspettativa di vita di circa un anno e mezzo."

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