lunedì 23 giugno 2014

Mobilità alternativa? La grande assente


Sto per riprendere come al solito la bici per spostarmi nella mia città.
Lenti vanno i lavori di piccoli tronconi delle ciclabili, tutto molto difficile, quante volte mi devo ripetere! Eppure si tratta di un...Prato!

Come qualcuno mi ha ricordato ieri o l'altro ieri, la democrazia si vede anche nella possibilità che si dà ai cittadini di spostarsi come meglio credono e vogliono. IO NON VOGLIO UTILIZZARE LA MACCHINA, meno che sia possibile, e invece sono troppo spesso costretta.

Di notte, perché se torno a casa troppo tardi, rischio di fare brutti incontri;
di giorno, perché ci sono troppe poche ciclabili e giro a mio rischio e pericolo in mezzo al caos del traffico, ormai senza regole!

In questa città, in troppe città non esiste una mobilità alternativa! Perché non posso spostarmi da Pistoia a Prato a Firenze con un minimo di sicurezza?
La statale 66, la cosiddetta Fiorentina per esempio, perché non si pensa a un tracciato parallelo ciclabile, così come hanno fatto in località Olmi, dove la pedo-ciclabile è delimitata a tratti da tubi arcuati a forma di u messi nel terreno? Questo consente una certa protezione, per esempio!

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