martedì 30 settembre 2014

C'era una volta il Comitato per la Città Etrusca sul Bisenzio

Alla luce della ennesima puntata dello sceneggiato dal titolo Gonfienti Etrusca (e Cascinette in Tavola) su iPad, di cui anche ieri è andata in onda una puntata di promesse da parte di Rossi e ora del sindaco Biffoni (1), mi è preso un attacco fortissimo di nostalgia.
Ma guarda cosa ti vado a pescare! Copio e incollo un documento del 2007, che si trova in linea, non è niente di segreto (2)! e che riguarda un appello lanciato dall'allora Comitato per la Città Etrusca sul Bisenzio  per impedire l'ampliamento dell'Interporto di Prato e sottoscritto da diversi cittadini, che chiedeva di non continuare con la costruzione dell'Interporto, per il bene dei cittadini e della città!
La domanda era: E' LECITO COSTRUIRE SOPRA UNA SCOPERTA ARCHEOLOGICA COSI' RILEVANTE? PERCHE' LA SOPRINTENDENZA CONCEDE QUESTO PERMESSO?
Un appello che fa una tenerezza...! Pensate come sono ascoltati, i cittadini, pensate come i nostri governanti, alcuni dei quali ancora ben in sella, hanno praticato il bene comune! Hanno sepolto il decumano, hanno portato via reperti importantissimi, hanno bloccato gli scavi e le ricerche!
Allora esisteva il Comitato per la Città Etrusca, ora scomparso o fatto scomparire come qualcuno sostiene con una punta di dietrologia, e ancora io credevo alle favole e andavo in giro a proporre il dramma  Laris Pulenas, sicura che me l'avrebbero fatto fare proprio perché era stata scoperta la città etrusca! Com'è noto debuttammo -dulce et decorum est pro patria mori! - a Poggio Castiglioni nel 2008, ci fu solo una concessione a denti stretti di un patrocinio da parte del Comune!
Non sapevo che fra i firmatari dell'appello ci fosse chi ora sta nel CdA del Metastasio, la signora Maffei, (prima rappresentante  di Rifondazione Comunista, poi assessore alla cultura di Montemurlo), non me lo disse in veste istituzionale quando ci conoscemmo e io le raccontai un po' della storia etrusca locale e della mia battaglia. Fece mostra di non sapere poco o nulla della faccenda, e naturalmente la fanciulla si guardò bene da avere a che fare con me.




COMITATO

PER LA CITTA’ ETRUSCA

SUL BISENZIO
 
                      


Le associazioni e i comitati firmatari del presente appello prendono atto che sono venuti alla luce rilevanti resti di abitazioni etrusche nell’area destinata all’ampliamento del terminale intermodale dell’Interporto di Prato, per il quale la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ha concesso inspiegabilmente in data 29/11/2006 il nulla-osta per il rilascio del permesso di costruzione.
I muri di queste abitazioni hanno lo stesso preciso orientamento (22 gradi in direzione nord e 202 gradi in direzione sud) della grande Domus etrusca già indagata.  Questi ultimi ritrovamenti posti a meno di 100 metri dall’area vincolata, fanno senza alcun dubbio parte dell’abitato etrusco.
Ci appare quindi evidente che la città etrusca si espandeva ben oltre l’area sino ad oggi vincolata.
Nonostante ciò, poiché l’area rientra nella zona di espansione dell’Interporto, viene concesso che la città etrusca sia ricoperta da edifici, asfalto e binari, negando così a noi ed alle generazioni future la fruizione di un bene tutelato costituzionalmente.
Allibiti e preoccupati a che ciò avvenga, chiediamo con forza che sia applicata la costituzione e la legge che prevede la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici al fine della fruizione pubblica.
Chiediamo che siano immediatamente sospesi i lavori di ampliamento dell'Interporto.
Chiediamo inoltre se sia un comportamento legittimo quello della Soprintendenza della Toscana che concede un nulla-osta a costruire in presenza di rilevanti evidenze archeologiche.
Prima che siano posti in essere comportamenti censurabili sotto vari profili, storici, culturali e legali, chiediamo con forza che le amministrazioni regionali, provinciali e comunali intervengano a tutela dei reperti archeologici come del resto prevede la legge.
Chiediamo inoltre con forza che il Ministero dei Beni Culturali, di cui la Soprintendenza territoriale è un organo periferico, intervenga  direttamente  al fine di decidere se sia lecito costruire sopra i resti della città  etrusca che è stata definita come la più importante dell’Etruria Settentrionale.

Adesioni


Comitato per la città etrusca sul Bisenzio, Prato e Campi, Associazione culturale "Camars", Prato, WWF, sezione di Prato, Italia Nostra, gruppo di Prato, Comitato "Terra di nessuno" degli abitanti di Gonfienti, Giovani Comunisti Prato, Prc Federazione di Prato, Federazione Provinciale dei Verdi Prato,Federazione Comunale dei Verdi Prato, Adriana Pagliai, Coordinamento dei Comitati della Piana, Riccardo Buonaiuti, Insegnante, Aurelio Gucci,Comitato di Iolo e S.Andrea "Vivere in periferia",Mino Giunti, Daniela Bagattini, dottoranda Università di Firenze Comitato Socio Ambientale di San Giorgio & S. Maria  a Colonica (ONLUS), Andrea Crinò,Fausto Bagattini, assessore alla cultura del Comune di Montemurlo,Elisabetta Meniconi,Leonardo Becheri, capogruppo Prc comune di prato,Gruppo consiliare  Prc Provincia di Prato, Erika Cellini, ricercatrice precaria (Università di Firenze),Ilaria Maffei, capogruppo Prc Montemurlo, Laschi Alessio, segretario Circolo Prc Montemurlo,Fulvio Batacchi,Pier Luigi Giannetti, Presidente del Consiglio federale dei VERDI della Toscana,Andrea Molco, portavoce dei Verdi della Provincia di Livorno,Francesco Berti Consigliere P.R.C. della Circoscrizione Centro Prato,Barbara Saracino, dottoranda di ricerca, Università di Firenze,Comitato della Valdisieve,Paolo Gori Savellini, Firenze,Giovanna Bogani,Fabrizio Gorelli, Daniela Morra coportavoce comunale dei Verdi di Prato,Celso Bargellini coportavoce dei Verdi di Prato, Filippo Bardazzi, studente universitario,Riccardo Bardazzi, commerciante,Rossana Bartolini, commerciante,Sara Bellandi,Danilo Presentini, Prato, Franca Zecchi, Prato,Giulia Giochetti, Prato,Barbara Tozzi, Prato,Saida Grifoni,Roberto Menichetti   Pistoia,Gianni Varrasi, consigliere comunale a Firenze e Presidente della commissione per l’arredo urbano,Dott. Toufic El Asmar, Segretario ASPO – ITALIA, Prato,Silvano Benitti, ingegnere,Lorenzo Neri,Marco Alciati, Brescia,Alessandra Aiello, Roma,Ilenia Innocenti, studentessa lavoratrice, Montemurlo,Gualtieri Pierantonio, pres. ass. culturale Amici Degli Etruschi,Claudio Pofferi,Alessandro Vaneffi , Firenze,Viola Vaneffi, Firenze,Michela Antonioli,Adriana Vidulich, insegnante Prato,Claudia Buonajuti, insegnante, Firenze, Gabriele Zen, Prato, Maurizio Zen, Prato,Stefania Guida, Prato, Francesco Guida, Prato, Maria Mannelli, Prato, Marco Carlo Monzali,Radio Gas Prato,Leonardo Pampaloni, insegnante Prato,Monica Cocci, Prato,Francesca Calamai, Prato,Sergio Paoli, Prato,Tesco Paolo,Marco Signorini, Firenze, libero professionista, David  Milani, Prato, Alberto Neri, Impiegato, Firenze, Mauro Capone, Franciolini Simone, FIRENZE, Francesco Colzi, studente di architettura, Franco Franceschini, Carmela De Pascale, insegnante Prato, Rita Limberti, insegnante Prato, Simone Puggelli, insegnante Prato, Francesco Fedi, Marco de Santis, Fabrizio Funghi Prato,Federico Funghi, Prato,Gianpaolo Funghi, Prato,Rosella Cioni, Prato,Carlesi Iolanda, Prato, Angelo De Caroli,Franca Bocci, Matteo Benesperi,Marilena Russelli  Prato,Lorenzo Fissi, Poggio a Caiano (Po)



lunedì 29 settembre 2014

Artisti di strada

Quando da ragazza arrivai a Barcellona, si respirava ancora aria di Franchismo.
La città era sporca, la gente nei bar buttava gli avanzi per terra, per pulire chiudevano il bar cinque minuti, spazzavano e poi riaprivano e via così, per tutto il giorno. Era una metropoli ancora poco 'turistica'.
Il mercato centrale, lo attraversavo per andare nella 'residencia' dove dormivo, la sera era un luogo inquietante, set 'naturale' per un thriller.
Puttane, donne e uomini, ovunque di notte attendevano clienti sul marciapiede per portarli su, via, in appartamenti scarsamente illuminati. Qualcosa molto simile a Taxi Driver.
Una Barcellona così, appena due anni dopo, non ci sarebbe stata più. Per andarci, tra l'altro, a Port Bou, sul confine franco-spagnolo, si doveva cambiare treno per la diversa misura dei binari.
Ma ancor più dell'aspetto trasandato e sfatto, esaurito, come una donna che non dorma mai, mi colpirono gli artisti di strada sulle Ramblas. Nasceva la movida.
Dopo tanta oppressione, attraverso quegli artisti si respirava aria di libertà, creatività, fantasia.
C'erano artisti di tutti i tipi, soprattutto musicisti, mimi e giocolieri. Qualche scenetta improvvisata più strutturalmente teatrale. Mi ricordo un gruppo di attori che mimavano una scena tipica di un ufficio dittatoriale, kafkiana.
Gli artisti, nonostante fossero numerosi, non davano particolare fastidio,  perché privi di ogni ausilio tecnico per amplificare la voce, né avevano luci di scena. Di luci, utilizzavano quelle pubbliche, si mettevano sotto i lampioni. Se volevi gustare la loro arte, dovevi avvicinarti.  Alcuni mettevano cartelli improvvisati in cui scrivevano l'ora di inizio dell'esibizione, cos'era eccetera.
C'era molta fantasia. Le scritte, poche in catalano.
Il giorno dopo la scena cambiava, perché c'erano altri artisti.

Per 'actuar', così si dice in spagnolo, per fare l'artista insomma non c'era bisogno di nessun permesso. Tutti si prendevano lo spazio che volevano, e poi non solo sulle Ramblas, ma attorno alla Cattedrale non lontana.

L'arte di strada insomma era un chiaro segno di rivolta, così come deve essere, al sistema oppressivo che per tanti anni aveva asfissiato gli spagnoli. Era un'arte necessaria e bellissima, anche perché, come in Italia Mussolini, Franco l'aveva vietata.
L'arte andò in strada perché non aveva altro luogo, così, naturalmente, appena fu possibile.

L'arte di strada che poi vi ho visto qualche anno dopo - forse già codificata dall''Ayuntamiento'-, sapeva di maniera, stilizzata, non necessaria. Esempi di bravura, ecco, sì, ce n'erano tanti. Ma l'arte è anche altro, non solo 'esecuzione perfetta'.

L'irruzione dell'arte sulla pubblica via è provocazione. E questo non ha mai significato danneggiare, offendere o compiere illeciti; chi pensa questo, alla fine poi fa altro.
Così come, sempre in Spagna ma recentemente, alcuni artisti hanno invaso le banche, realizzando delle performance di protesta in mezzo ai clienti spolpati nei loro risparmi.
O come è successo ad alcune orchestre italiane, che hanno suonato all'aperto per protesta contro i tagli, contro la fame che sono costretti a sperimentare coloro che hanno faticato così tanto per diplomarsi al Conservatorio.

Un'altra cosa è l'arte in strada come festival, evento organizzato. A parte qualche caso particolare, molto meno interessante, perché codificato.

Se codifichiamo l'arte di strada, se le diamo il numerino, magari il centro storico diventa bello e attraente, ci vengono pure i turisti se sappiamo fare le cose bene e forse,  oltre a vedere 'natura morta con bicchiere in mano', di notte vediamo anche qualcos'altro. Certo.
Ma il rischio è questo: che questa forma di espressione diventi inutile, noiosa, ripetitiva; come accade ai mimi bianchi che vediamo un po' in giro nei centri storici. Non li guardiamo nemmeno più.
Che l'arte annulli sé stessa e il suo senso, che è un po' il motivo per cui non ha più senso nemmeno al chiuso.
L'arte in strada ci va perché l'uomo non ha luogo, non ha ascolto, non ha sguardo; perché non ha parola, non ha fiato. L'arte in strada è una scossa. Altrimenti  è poco o niente.

domenica 28 settembre 2014

MIRIAM, CHE BELLISSIMO DEBUTTO!

Nonostante Prato fosse piena di eventi e occasioni (e qualcuna a buon mercato), noi abbiamo avuto il nostro pubblico!
Che beLLissimo debutto, magico e atteso, di uno spettacolo difficile, faticoso, che sembrava impossibile. Testo, regia, nuove attrici al loro debutto, tutto sembrava in salita. Difficoltà nelle prove, anche nostre, mie soprattutto che devo gestire tutto. E invece!
Lo spettacolo dura solo un'ora, ma non un'ora qualsiasi.
Sono felice.
Grazie a Gianfelice per la pazienza e, soprattutto alla sua bravura (quattro personaggi!), e grazie alle giovani attrici, Francesca e Federica, che non si sono saziate di provare e provare. Di crescere.
Il pubblico non se ne voleva andare, che bello.
Qualcuno ha detto che quello che si vede al Teatro La Baracca non si vede altrove in quanto a originalità!

Avete ancora quattro repliche, non mancatele. La prossima è venerdì 3 ottobre.



P.S. NATURALMENTE NON ABBIAMO VISTO NE' ASSESSORI NE' CONSIGLIERI COMUNALI!
Loro, quelli nuovi, purtroppo non si distinguono per originalità rispetto a quelli che li hanno preceduti.

sabato 27 settembre 2014

Federica e Francesca

Stasera con noi, in MIRIAM moglie di Gesù, debuttano Francesca Lenzi e Federica Angeloni, due allieve-attrici che lavorano per la prima volta come professioniste. 
Anche questo è un segno del Teatro La Baracca.

Che lavora in periferia. Che lavora senza finanziamenti pubblici (o privati). Che è ostacolato e snobbato. Grazie a tutti coloro che ci sostengono con la loro presenza.



venerdì 26 settembre 2014

MIRIAM


Sabato 27 settembre 2014, ore 21 al Teatro La Baracca di Prato (via Virginia Frosini 8)
MIRIAM
Moglie di Gesù
scritto e interpretato da Maila Ermini
con Gianfelice D'Accolti,
con Federica Angeloni
e Francesca Lenzi.
Miriam, fra amore impossibile e struggimento del tango, la vuole far finita con Gesù che si è innamorato di lei, un'atea. Miriam picchia chi la dileggia, diventa violenta con chi offende il suo amore impossibile. Sull'amore paradossale di una sguattera per un extracomunitario che si dichiara 'figlio di Dio', si avventano i costruttori del sistema, mentre lei è in carcere a causa sua: l'avvocato, che non la difende; il vice-vescovo, che fiuta l'eresia, il giornalista per costruire l'evento; le detenute che la sbeffeggiano e la guardia che la compatisce. Miriam rimane al centro di un'assenza: la sua vita, da vittima della Terra che cercava il riscatto nell'amore, si sottrae al processo e scompare, forse 'miracolata', nell'evanescenza del suo corpo danzante.

www.teatrolabaracca.com

giovedì 25 settembre 2014

BIFFONI, ABBASSATE LE TASSE!

Dopo la vincita della gara del gas, il Comune di Prato dovrebbe incassare un po' di soldi.

Dunque, perché non abbassare le tasse sulla prima casa? Sono asfissianti, i pratesi sono davvero alla canna del gas. Non ce la fanno! Non abbiamo più soldi, e voi contribuite al nostro lastrico definitivo!

Non venite a raccontare la favola bella che investirete nella riqualificazione delle Cascine di Tavola o di Gonfienti, tanto non farete nulla come chi vi ha preceduto!
La vostra occupazione sarà quella di occupare altro suolo, costruire ancora e ancora!

Biffoni, abbassate le tasse! 

E' la prima cosa concreta che avete fatto, quella di alzare le tasse, e per ora l'unica dal vostro insediamento. Vergogna.

mercoledì 24 settembre 2014

L'unica Gonfienti possibile non la vorranno mai

Lorenzo Tempestini di Pratosfera mi informa che è stata creata una app per visitare idealmente la Gonfienti etrusca e mi chiede cosa ne pensi.
L'idea era già stata annunciata dall'ex assessore alla cultura della Provincia di Prato, Edoardo Nesi, qualche tempo fa.
Una Gonfienti visitabile sull'iPad.

Sembra davvero una presa per i fondelli che, a parte il pregio e la simpatia del 'manufatto' in sé, intende nascondere i misfatti compiuti in questi anni dalla politica e dai suoi nominati.

La app, più che una visita, a chi conosce le vicissitudini del sito archeologico, evidenzia ancor più la disastrosa politica culturale messa in campo in questi anni in Toscana, ovvero quella della menzogna e della retorica; evidenzia quello che la app non mostra, ossia l'occupazione del territorio con un inutile Interporto, conseguente ampliamento dell'Aeroporto di Firenze e proliferazione di centri commerciali che hanno distrutto o stanno finendo di distruggere la Piana fra Prato Pistoia e Firenze, e la sua economia.

E quindi, e soprattutto:  stanno cancellando per sempre la nostra identità culturale profonda.

L'unica Gonfienti possibile non la vorranno mai.


http://www.pratosfera.com/2014/09/24/scoperta-delle-meraviglie-gonfienti-app/

Tutti quelli come Miriam, che non contano nulla

Stamani, a colazione, un bel discorso sulla nostra piccolezza.
Non solo perché umani, mortali, fragili.

Ma anche perché non contiamo nulla.
Grandi potenze, grandi poteri, grandi organizzazioni, qui e là, ci distruggono, ci annientano ogni giorno, pur mantenendoci in vita.

Basta pensare alla luce, alla corrente, per capire che questo Internet, da molti chiamato rivoluzionario e salvifico, non lo sia poi davvero.

La mia libertà inizia e finisce lì, all'interruttore.

Miriam, moglie di Gesù parla proprio di questo, del nostro essere nulla rispetto a un sistema oppressivo, schiacciante, che vuol farla finita una volta per tutte con i puri della Terra. 

Per questo Gesù - posto che quello che dice di essere lo sia - tornato, ha una gran difficoltà a trovare l'amore; e lo trova in una donna. Una donna semplice. "Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli...Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio." (Matteo, 5)

Il Gesù oggetto di fede è una questione secondaria rispetto al senso di quello che ho scritto, e non solo perché io non sono credente.  Ma spesso, quando si va in questo settore, la Chiesa di Roma comincia a storcere la bocca e si trincera nella più antica e sterile ottusità.

martedì 23 settembre 2014

DISCORSO SULLA POLITICA IN UN CIRCOLO DI PRATO

Prato. Mi seggo in un circolo a prendere un caffè, pausa prove.

Mi riconosce e saluta un tessitore.

TESSITORE   (Guardando la televisione) Ma l'hai visto, che pena. Ma...Berlusconi non era inquisito non era condannato, che era, e ora Renzi lo accoglie a Palazzo Chigi...via. I' babbo di Renzi, inquisito, ma io non lo so...non c'è verso, non ce n'è uno pulito...Ma a chi si dà ora il voto...I' Biffoni, no, non lo rivoterei neanche...E' tiepido, non ci emoziona, via...I' che dice? Poco...A me non mi garba neanche Grillo, ecco, non mi garba per nulla, ma a chi lo do i voto, mah... Ora anche nelle province, e si mettono loro stessi, si mettono loro, si votano da sé, ma roba da matti, roba che non s'è vista neanche nel ventennio, roba che, via...
Guarda,  se si va a votare ora, Renzi non ne piglia neanche uno, viene spazzato via... se si votasse ora. E lo sa bene, tant'è che se ne va in America..Lo sai i' che?: prevedo tanta tanta, ma proprio tanta gente da Grillo, al Circo Massimo.

Intorno, tutti annuiscono.

lunedì 22 settembre 2014

I lavori mai finiti nel Comune di Prato (1): il sovrappasso pedonale sulla Tangenziale (Viale Salvador Allende)

Inizio oggi la rubrica: "I lavori mai finiti nel Comune di Prato".
Il sovrappasso pedonale sulla Tangenziale che va verso Seano -  dove in località San Giusto, via Cava incontra il Viale Salvador Allende tramite una rotatoria per il traffico veicolare a poche centinaia di metri dal nostro caro Parco Prato -,  da almeno due anni si trova nelle condizioni che vedete nelle foto sotto.
Quasi fantascienza attraversare a piedi o in bicicletta viale Salvador Allende senza rischiare la vita. Insomma da Tobbiana per San Giusto e viceversa è ormai possibile andare, anche perché le condizioni della strada che giunge sulla tangenziale dai rispettivi borghi, via Cava, è senza protezione, e per ciclisti e per pedoni, il tutto aggravato da una vegetazione pre-occupante ai cigli della carreggiata.
I pedoni e i ciclisti a Prato sono considerati nulla, soprattutto ora a elezioni concluse.
E con la periferia ci si sciacqua solo la bocca, colluttorio del politichese 'de noantri'.




Gli articoli relativi alla nuova stagione teatrale de La Baracca su La Nazione, Il Tirreno e Pratosfera

L'articolo in linea sulla nuova stagione al Teatro La Baracca ne La Nazione e Il Tirreno di ieri.
Aggiungo anche quello di Pratosfera di oggi.

http://www.lanazione.it/prato/la-barcca-il-nuovo-cartellone-del-teatro-1.233445

http://iltirreno.gelocal.it/prato/tempo-libero/2014/09/20/news/il-cartellone-autofinanziato-del-teatro-la-baracca-1.9966308

http://www.pratosfera.com/2014/09/22/baracca-teatro-pratese-fatto-passione/

sabato 20 settembre 2014

Stagione 2014-2015 al Teatro La Baracca

Stamani abbiamo presentato la stagione al Teatro La Baracca.
Presenti i giornalisti, ma assenti le autorità (non solo gli assessori, ma anche il presidente della commissione cultura, che abita a 50 metri dal teatro).
D'altronde non lamentiamoci troppo: le autorità comunali sono stati assenti anche alla presentazione del rettilario al Centro Naturale di Galceti, che è comunale. Così ha riferito qualcuno del pubblico presente.
Il filo conduttore della nostra stagione è lo SKANDALON, l'inciampo perturbante, come ha suggerito Fulvio Silvestrini.
Scandalosa ormai è anche la nostra presenza, la presenza di un teatro indipendente in un contesto del tutto 'sistemizzato'. Per questo ho voluto introdurre anche la presenza di un autore classico scandaloso come Pasolini, e in modo del tutto scandaloso, ca  va sans dire.
Miriam, moglie di Gesù con cui dibuttiamo, apre uno squarcio imprevisto e perturbante nella mia stessa drammaturgia, è come un figlio non voluto, diverso, ribelle, ma molto amato. Insieme a me e a Gianfelice recitano due ragazze del laboratorio teatrale, un altro inciampo alle nostre certezze e professionalità.
Molto apprezzato è il progetto di teatro-tour previsto per la primavera, progetto originale nelle periferie di cui vado molto fiera -che ho presentato (vedremo...) anche all'assessore alla cultura di Prato - spettacolo della Baracca fuori la Baracca con cui cercheremo di camminare con occhio diverso, e non solo teatrale, nella città.
Novità sono il ritorno delle compagnie esterne: una, ma tanto basta per un teatro che ormai non riceve più nessun soldo pubblico.
Permane lo scandalo della poesia come forma d'arte ormai obliata, disattesa, ostacolata, ma nostro costante filo conduttore e ragione di vita.



PROGRAMMA  DELLA STAGIONE TEATRALE 2014-2015 AL TEATRO LA BARACCA


2014

Sabato  27 settembre, venerdì 3, sabato 11, 18, 25 ottobre, ore 21
                MIRIAM, moglie di Gesù
Di e con Maila Ermini
Con Gianfelice D’Accolti
e con Federica Angeloni e Francesca Lenzi
    

Sabato 15 novembre, ore 21
UN’ OTTAVA DI SERA
Lezione-spettacolo sull’ottava rima
con Realdo Tonti ed Emilio Meliani


Sabato 6 dicembre , ore 21
GAETANINA BRESCI
MIO PADRE GAETANO, IL REGICIDA
Di e con Maila Ermini
Con Gianfelice D’Accolti


Sabato 20 dicembre, ore 21
L’INFANZIA NEGATA DEI CELESTINI
Spettacolo e presentazione della 2° edizione del libro
Di e con Maila Ermini


2015

Sabato 24 gennaio, ore 21
CATTIVERIE
Graffi d’autore per pubblico disinibito
Di e con Gianfelice D’Accolti


Sabato 7 febbraio, ore 21
VI ODIO, CARI STUDENTI
Letture e conversazioni da
Pier Paolo Pasolini


Sabato 28 febbraio, ore 21
DON GIOVANNA SEDUTTRICE
di e con Maila Ermini

Sabato 21 marzo, ore 21
FESTA DELLA POESIA
Spazio aperto a tutti i poeti

Domenica 29 marzo – orario da stabilire
LO SPETTACOLO DELLA CITTA’
Teatro-tour della città di Prato
Progetto di visita cittadine descritta e…sognata.

Sabato 18 aprile, ore 21
L’AMORE E’ UN BRODO DI CAPPERI
Di e con Maila Ermini


RAGAZZI 2014


Sabato 1 novembre
Domenica 9 novembre
LA LUPINA (Ex Lupissima)

Domenica 23 novembre
PETUZZO – LA FILASTROCK!

Venerdì 26 dicembre
Domenica 28 dicembre
RACCONTESSA

Giovedì 1 gennaio 2015
Domenica 4 gennaio
LA BEFFANA

Domenica 11 gennaio
Domenica 18 gennaio
PETUZZO – LA FILASTROCK!

Domenica 22 febbraio
BACO GIGI SCIO’




Orario spettacoli:   sabato e feriali ore 21


domenica e festivi ore 16 (Gli spettacoli per ragazzi sempre alle ore 16).

Ingresso  12 euro.

Teatro ragazzi: 6 euro.

La Festa della Poesia è a ingresso libero.

Per partecipare a Lo spettacolo della città è necessaria la prenotazione, con orario e costi da comunicare.

Attività didattica:

Il mercoledì è dedicato ai laboratori teatrali: dalle 18 alle 20; per ragazzi; dalle 21 alle 23 quello per adulti.

Per informazioni, rivolgersi al teatro.

Teatro La Baracca
Via Virginia Frosini 8 - Casale – Prato
Telefono/fax: 0574812363
teatrolabaracca@gmail.com

labaracca@tin.it





giovedì 18 settembre 2014

PRESENTAZIONE DELLA NUOVA STAGIONE AL TEATRO LA BARACCA

Sabato 20 settembre 2014, alle ore 11, presenteremo la nuova stagione teatrale al Teatro La Baracca.

Ma naturalmente non parleremo solo di teatro. Non parleremo solo di spettacoli e dei progetti originali che abbiamo.

Diremo come si fa a vivere e a costruire una stagione teatrale, per esempio, senza nessun appoggio; senza essere un teatro riconosciuto; come si fa a vivere quando si è 'teatro extracomunitario', un 'teatro di frontiera'.

Quindi parleremo anche di economia, e di antropologia. E anche di paesaggio, di ecologia.

La nostra testimonianza è ormai lunga 23 anni.

Abbiamo invitato tutti: giornalisti e nuove autorità competenti, curiosi e amici. L'ingresso è libero, vi prego di essere puntuali.


UN UNICO, SOFFOCANTE SISTEMA CULTURALE

Ancora una volta, qui e là, qualche testolina parla di 'fare sistema'. Un unico sistema culturale.
Naturalmente da gente che ha interesse a stare nel 'sistema' culturale che deve essere mono-diretto.

Una vecchia canzone. Un unico regista. Un pessimo spettacolo. Per avere più soldi possibile, naturalmente. Che devono essere cercati ovunque da esperti ragionieri. Per fare il peggio che si possa fare a livello culturale: sia esteticamente parlando che politicamente. Chiamando a lavorare solo amici o personaggi.

Non solo le testoline sono state messe dentro al sistema dal babbo e dalla mamma,  di partito o veri ma sempre grazie al partito; non solo percepiscono stipendi del 'sistema'; non solo sono incompetenti e di 'regie' nemmeno l'ombra, ma parlano anche. E delineano gli orizzonti.

E mostrano la loro ignoranza. La loro profonda ignoranza culturale; la loro avidità.

Sono quelli che fanno derivare la parola 'spettatori' dal verbo 'aspettare'.

La tentazione è sempre quella, cambiano i colori delle maglie, ma non cambia la vocazione a soffocare creatività, libertà, fantasia, diversità, altre economie.

Così poi, se per caso nasce qualche testa bella, che mostra la loro inettitudine, la possono soffocare subito.


mercoledì 17 settembre 2014

LA SATIRA E' FINITA

Già altre volte avevo parlato di Benigni, del suo continuo piegarsi al GP2 (Gran Premio del Potere), ma ora, dopo le sue morbidissime dichiarazioni nei confronti di Renzi alla trasmissione Ballarò (ma che conduttore avete messo?) e dei dilettanti allo sbaraglio che lo circondano, possiamo dire veramente che la satira è finita.
Beninteso, anche altri comici concorrono al GPS, come il comico nostrano Panariello, il quale sembra che abbia fatto battute sul rullaggio degli aerei a Piazza Mercatale (Prato), in modo da bonariamente prepararci al futuro che ci aspetta, ossia l'ampliamento della pista dell'aeroporto di Firenze con conseguente traffico aereo 'maggiorato' sulla Piana fra Pistoia, Prato e Firenze.
La satira è finita e il potere sta tranquillo, 'non passa lo straniero!': anche perché Luttazzi o altri che potrebbero invece rimetterla in vita sono tenuti in fermo esilio, come in ogni dittatura che si rispetti.


http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/roberto-benigni-a-ballaro-il-pd-unica-opposizione-a-renzi/177432/176155

martedì 16 settembre 2014

"Miriam": prossimamente, al Teatro La Baracca

Sabato 20 settembre ore 11, alla presentazione della stagione al Teatro La Baracca, vi racconto tutto.

Comune di Prato: l'insostenibile inconsistenza del non essere

Se si leggono i comunicati stampa del Comune di Prato si osserva una spaventosa carenza di argomenti significativi.
Celebrazioni, omaggi, ricordi, elenco del buonismo più noioso. 
Comunicazioni di servizio, come la deviazione di traffico per manifestazioni e vari; oppure, in ritardo, comunicazioni relative a disinfestazioni o chissà cosa.
Costanti, come nell'era cenniana le relazioni dei 'risultati' contro  la lotta contro la clandestinità, lo sfruttamento. Sequestri di capannoni, in manette qualche tristo personaggio di nazionalità cinese.
Di sostanziale c'è stato soltanto un aumento delle tasse, e un triste bilancio.
Accanto a casa mia lo sfruttamento nei capannoni continua costante. Nessun sceriffo cattivo, nessun caro amico delle regole o dei cinesi (con casa a Pechino, magari) è ancora riuscito a risolvere questo problemuccio, che naturalmente nessuno veramente vuole risolvere, fatto salva un po' di apparente decenza che deve essere mantenuta. La forma, cari cinesi, mantenete in po' di forma!
Al momento l'attività del Comune di Prato si delinea e profila inesistente rispetto al cittadino, e il risultato di queste ultime elezioni, dopo quattro anni di nulla strombazzato al comando, rischia di non produrre che queste processioni di personaggi incensanti bontà, santità, dotati di cartellina delle migliori intenzioni, una sfilata insomma del peggior buonismo che nulla porta se non al solito mantenimento dello 'statino quo', e con parecchie cadute di gusto.

Intanto noi, chi non è incensato o toccato dal potere e deve darsi da fare per mangiare e campare, detto banalmente, stiamo sprofontando: grazie sì alla congiuntura economica, ma con la forte complicità della mediocrità di chi è al comando e relative complicità, agli affarucci di famiglia e di partito. A Prato come altrove, beninteso.


domenica 14 settembre 2014

La funzione dell'assessore alla cultura

Quando ho presentato Gaetanina Bresci a Monza, l'assessore del posto è rimasto sorpreso.
Pensava che io facessi tornare in vita il nostro concittadino Bresci, e allora ha detto di no.
Invece in Olanda, paese retto da un re, evidentemente non si temono i morti e nemmeno i regicidi, e non c'è stato nessun ostacolo alla recita.

L'assessore monzese difendeva la città dal possibile ricordo del regicidio che, pur lontano, è tabù cittadino. E italiano. Temeva insomma la polemica, lo scandalo. Temeva per la sua carriera politica.

Chi ha visto Gaetanina Bresci sa perfettamente che l'assessore si sbagliava di grosso. Ma come spiegarglielo?

Certo è che l'assessore alla cultura svolgeva in quel caso il baluardo contro le idee 'sbagliate' o contrarie.
Eppure l'assessore era di sinistra.

Ma questo è evidente, non vale più, che ormai sinistra e destra, partiticamente parlando, hanno stretto patti e condizioni, come un contratto di gestione del potere.

Lontano è il tempo degli assessori alla cultura come il compianto Nicolini, romano inventore dell'estate appunto romana. 
L'assessore valorizzava davvero gli artisti, nel bene e nel male, e ci fu allora molta vivacità.
Ora la vivacità romana non si sa cosa sia, e meno male che prossimamente arriva Grillo al Circo Massimo a vivacizzarne il movimento 'culturale' o similare, il dibattito, via!  altrimenti sarebbe davvero una città morta!

Questi assessori alla cultura sono nominati soltanto per:

1. difendere i grandi enti culturali in quanto luogo di occupazione di potere, anche se fanno finta di non farlo, di valorizzare e andare anche nei luoghi che non sono in, ma off. (Ma devono essere off benedetti, non off maledetti, sia chiaro, dove non rischiano contestazione, per esempio).
2. ostacolare l'originalità, le novità, la cultura alternativa vera, non certo quella benedetta dal partito. 
3. Portare avanti i propri beniamini, amici di partito per stare sicuri sia rispetto al partito sia rispetto alla propria carriera politica. 
4. Allevare solidali, fideles. E quindi creare un gruppo di simpatizzanti, che subito scrivano o agiscano o altro nel caso di attacco. Che deridano chi la pensa diversamente, chi vive culturalmente in modo diverso, eccetera. Creare possibilmente confusione al basso per poi in alto fare quello che si vuole impunemente e proprio con l'aiuto dei beniamini. Nei casi peggiori, allevare ruffiani personali, piccoli falsi 'adoratori', fans. Molti assessori (e certo non solo quelli alla cultura!) hanno allevato ruffiani. Oggi è facilissimo, più facile di sempre, data la penuria di lavoro e di 'pari opportunità', e con l'aiuto di facebook l'affare è a portata di clic. E poi è necessario, dato che ci sono i blogger che possono essere 'oppositori'; anche se pochi, devono essere 'svalutati' nella comunità internautica.
5. Percorrere temi sicuri per le proprie manifestazioni e fare marketing più possibile, e quindi creare 'grandi eventi' di cui parlino i media. O eventi alla moda. Anche perché oggi all'assessore alla cultura si chiede di stimolare l'economia, il turismo, di essere portatore di masse e quindi di numeri. Tutti oggi devono fare 'numeri', non certo cultura o migliorare la qualità della vita.  La visione culturale è ormai soltanto economicista. Come si vede anche nella scelta del CdA dei teatri, di tutti i teatri, non solo del Metastasio, o dei musei o di altri enti culturali. Di esempi in questo senso ne è piena l'Italia. 

Anna Beltrame, precedente assessore alla cultura del Comune di Prato, era stata nominata assessore alla cultura, ma la sua funzione era di  propaganda e comunicazione; anche se lei non era filo partito,  il potere si fidava di lei. Poi le cose andarono un po' diversamente e la signora, molto decisionista e 'forte', si prese delle libertà o aveva modi che non erano graditi a Cenni o ad altri, non so. Leggenda dice che lui non la sopportasse più e che ne evitasse la presenza.

Quando invece comanda il partito, questo rischio, delle sorprese, viene parecchio evitato, perché come assessore alla cultura viene nominato un alfiere fidato, che crea un piccolo fortino. Poi che c'entra, può accadere di tutto anche in questo caso (vedi nel caso di un partito diviso come è appunto il PD), ma troppo spesso quando ormai è troppo tardi. Come appunto fu il caso di Anna.

venerdì 12 settembre 2014

INTERPORTO DI PRATO, IL GARAGE DEI TRENI ROTTI

"Nella gallerie delle rovine paesaggistiche ed archeologiche della Regione Toscana, ci mancava davvero di vedere trasformare in garage per treni rotti, quel nevralgico “scalo merci” dell’Interporto della Toscana, la cui realizzazione ha comportato – è sempre bene ricordarlo - il sacrificio di ben 120.000 mq. di  un’area archeologica conclamata, di fondamentale importanza scientifica e storico artistica, con resti imponenti di necropoli dell’età del Bronzo 1-3 e  porzioni consistenti della città etrusco arcaica ed altro ancora  di cui non è stato dato di sapere (ad esempio, le fondamentali interconnessioni stratigrafiche tra le due periodizzazioni dal 1200 ca al 500 a.C. che coesistono nella suddetta area), per tacciare del noto decumano obliterato sotto il piazzale di cemento, destando scandalo e reiterate proteste persino nella cittadinanza meno informata".

Un anonimo osservatore sulla riva sinistra del Bisenzio


giovedì 11 settembre 2014

ROSSI, CANDIDATO (FORSE CHISSA' INQUISITO SENZA MACCHIA E SENZA PAURA)

Hanno votato un'altra schifezza di legge elettorale in Toscana.
Un altro inqualificabile accordo fra Berluscoidi e Partito. Il Fatto Quotidiano parla di vero e proprio inciucio (1)

Intanto Rossi ha detto che, nel caso venisse inquisito per la questioncina dell'ospedale di Massa, lui resterà candidato.

Nel caso, sarà il candidato inquisito senza macchia e senza paura, perché hanno detto i sondaggi (ma quali, ma quali?) che lui è il presidente di regione più amato degli italiani.

Intanto potete andare a guardare lo scandaloso sito della Regione Toscana, ormai diventato (come il TG3 Regionale) uno spot elettorale vero e proprio per il candidato Rossi (forse chissà inquisito senza macchia e senza paura).

(1)

ISTRUZIONI PER L'USO DEL TEATRO-SUPERMERCATO

Come ormai si vede ovunque in Europa, anche a Prato, al Metastasio, è arrivato il teatro-azienda.
A capo ci sarà un signore che, con tutto il rispetto parlando, non sa nulla nulla di teatro. Almeno così dicono fonti ben informate. Così come altri nel CdA. Non sanno nulla di teatro. D'altronde non è necessario, perché gli occupanti si devono occupare di recuperare finanziamenti, possibilmente ad alti livelli.
E' chiaro che questa ricerca condizionerà in maniera determinante le scelte artistiche.
Ora bisognerebbe vedere se questi signori sono proprio il meglio che c'era in quel settore, nel settore raccogli-fondi, e anche su questo punto abbiamo le nostre perplessità. 

Una domanda: ma all'IRIS - ente privato un po' addormentato nel suo 'fare', ma ben collegato con la Regione-Partito e da cui proviene il signor Bressan-, non lavorava anche l'ex-sindaco di Prato, Romagnoli?

Certo, i sintomi della aziendalizzazione c'erano già. Metastasio: un teatro che se non proprio azienda, sempre più lontano dalla città e sempre più vicino al partito.
La signora Cardillo, ora impiegata all'Ufficio Cultura, anche se aveva dichiarato che sarebbe tornata a fare il suo lavoro - l'ostetrica in ospedale! - e il signor Cecchi hanno reso questo solco fra il teatro e la città sempre più evidente, un teatro funzione del potere.
Non dico questo certo perché il signor Cecchi non ha mai risposto alla mia gentile lettera, considerandomi nel peggior modo possibile, diciamo... una rompiscatole? Anche se ben altri hanno fatto soste nei corridoi del MET, quelli che ora tacciono nella speranza di ricevere qualche briciolina!

Tuttavia, v'era ancora una parvenza di competenze, chi più chi meno (meno nella signora Cardillo) e di opposizioni al mercato.

Ora invece, il teatro-azienda diventa l'obbiettivo dichiarato, sfacciato.
Un teatro che non vive del suo pubblico, se non forzato, chiamato, quasi istigato, non vive della sua città, bensì vive grazie ai finanziamenti e solo grazie a quelli, finanziamenti europei. Tutto calato dall'alto. Dall'oltralpe. 
Naturalmente il condimento sarà dei migliori, e il pollo d'allevamento sarà cucinato con le patate e tanto pepe in modo che non si senta l'odoraccio.


Ricevo la lettera di  ILLUMINATA, e la pubblico qui, è pertinente.

Caro spettatore, 
dopo averti fornito supermercati alimentari, centri commerciali per cui hanno sventrato terreni e costruito ovunque, ecco che adesso avrai il supermercato artistico e, in particolare, quello teatrale o museale e presto anche musicale.

Potrai quindi acquistare il tuo spettacolo confezionato. La scelta sarà vastissima, e di prima qualità. Freschezza, prima di tutto.

Come vuoi lo spettacolo? Vuoi uno spettacolo 'giovane, ribelle, non convenzionale'? Lo avrai.
Vuoi invece il classico? Lo avrai!
Vuoi ridere? Riderai!

Naturalmente con i maggiori artisti internazionali, i giovani più eccellenti, i vecchi più glamour!

Il prodotto culturale sarà confezionato da esperti e tu potrai scegliere il tuo prodotto preferito.

Hai visto? Volevi un museo sul Rinascimento, lo hai avuto!

Per il resto, a tutto il resto, al business, penseranno loro.
Tu devi solo fare l'abbonamento, così un pochino li aiuti.
Fai l'abbonamento, porca miseria, cosa aspetti?
Non vedi che hanno scelto, stiamo scegliendo il meglio per te?
Il nostro diventerà un teatro europeo! 
Non dire chissenefrega, ti prego, non lo dire!
Ah, solo miseri nostalgici possono pensare che la gente vada in un teatro non confezionato e non europeo! Porca miseria!
Viva il teatro-supermercato, viva!
Polli d'allevamento, su, godiamo!



mercoledì 10 settembre 2014

LA FALLIMENTARTE

Naturalmente mi aspetto qualche dichiarazione da parte dell'opposizione in merito alla formulazione delle nuove nomine al Teatro Metastasio di Prato.

La nomina di Laura Maffei, voluta dalla Provincia, è un altro esempio di come la Regione-Partito voglia essere presente e dominante. Non c'è da scherzare nemmeno con la direttrice dell'Istituto Francese, nomina che va letta nello stesso modo. Altro che respiro internazionale, soffocamento europeo.

Dominazione partitica pura, schiacciante.

Il direttore artistico, il prossimo e l'attuale, posto che abbia qualche velleità seria da un punto di vista culturale, avrà le mani legate e, ancora una volta, la bocca imbavagliata.

Che tipo di teatro sarà mai questo che si vedrà qui e altrove? Un teatro ‘bello’, formalmente inaccepibile magari, con attoroni e stelle del firmamento teatrale, magari 'i giovani', che ci stupiranno con la loro bravura e le loro 'trovate' e che però, ancora una volta, servirà il potere partito, condito e pompato acriticamente dalle strombazzate dei giornali e dai lecchini. Un teatro dall'alto, non necessario. (Per questo da molti non amato né contemplato) Non subito, certo no!, ma destinato a morire! (Non a caso nel CdA ci sarà un signore che si occupa di 'fallimenti'!) E che terranno in vita fin che sarà possibile come un malato terminale importante, perché serve.

Un teatro servente, asservito, servo che schiaccerà qualsiasi altro tipo di teatro, posto che ci sarà, che sarà ancora possibile solo pensarlo, un altro teatro.
Se non come teatro clandestino, proibito nei fatti.


LA NAZIONE- PRATO - mer, 10 set 2014
METASTASIO PER LA PROVINCIA C’È ILARIA MAFFEI

Bressan nuovo presidente. Ecco tutti i nomi del consiglio. C’è anche la direttrice dell’istituto francese di Firenze
CAMBIO ai vertici per il teatro stabile Metastasio. Oggi sarà ufficializzato il nome del nuovo presidente dopo l’assemblea dei soci. Sarà una figura diversa quella che prenderà il posto dell’uscente Umberto Cecchi: Massimo Bressan, 51 anni, antropologo e direttore del centro di ricerca Iris di Prato, è la scelta del Comune per ricoprire il ruolo di presidente. Accanto a lui ci saranno, sempre voluti dall’amministrazione comunale che è socia della Fondazione al 68,9%, due nomi altrettanto fuori dal coro: Isabelle Mallez, 52 anni, sposata senza figli, direttrice dell’istituto francese a Firenze e console onoraria di Francia a Firenze da un anno, e il commercialista, specializzato in diritto fallimentare, Paolo Caselli. A questi tre nomi proposti dal sindaco Matteo Biffoni e dall’assessore alla Cultura, Simone Mangani, si aggiungono la riconferma di Roberta Betti alla vicepresidenza da parte della Regione (17,2%) e la nomina dell’ex assessore alla Cultura del Comune di Montemurlo, Ilaria Maffei, voluta dalla Provincia (13,7%). 
Questi i cinque nomi che faranno parte del consiglio di amministrazione del Metastasio e che prenderanno le redini del teatro in un momento delicato della sua storia. 
Le cariche saranno ufficializzate oggi dopo l’assemblea dei soci. Fino a ieri nessuno ha voluto commentare le scelte, anche se la soddisfazione in Comune per gli obiettivi raggiunti è tanta. 
Bressan attualmente è presidente di Iris, società privata che opera nel campo della ricerca economica e sociale, e nella valutazione dell’impatto degli investimenti pubblici, ambito nel quale Iris vanta una esperienza ventennale realizzata in Italia e in altri paesi europei. Tra le altre cose è stato membro del consiglio di amministrazione del Pin dal 2011.
Ricco anche il curriculum della Mallez che avrà il compito di dare respiro internazionale al teatro come è nella sua vocazione. Prima di approdare alla direzione dell’Istituto francese di Firenze è stata consigliere di cooperazione e di azione culturale dell’Ambasciata di Francia nei Paesi Bassi e consigliere agli affari culturali e alla relazioni internazionali per il rettore della Sorbonne. 
Caselli, invece, è socio di un noto studio di commercialisti a Pistoia e ha ricoperto incarichi giudiziari come curatore fallimentare e liquidatore giudiziale.
Laura Natoli

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.