Non
c'è niente di male che un antropologo diventi un direttore di un teatro.
Soprattutto nell'era renzìade.
Ci
mancherebbe. Un antropologo economista, + meglio.
Un
antropologo economista con forti legami in Regione è ancora +
meglio.
Così
la dipendenza regionale sarà ancora più forte, più netta, il controllo diretto, +!
Si
dice, si fa il nome del signor Massimo Bressan (ma chi è? No no, non è un amico degli amici...) dell'Istituto di Ricerca
IRIS (quelli che fanno gli incontri importanti ad Artimino, Carmignano, Villa
La Ferdinanda, quelli che non puoi entrare, insomma se non hai l'invitone...?).
L'economia
è poi un elemento importante in un teatro, c'è il discorso della gestione
economica: economisti sono stati anche quelli che hanno deciso che il mio
piccolo teatro, così piccolo da non fare la loro economia,
così indipendente da non volere essere gestito dall'alto, non figurasse più non
esistesse più, fuori!
E poi, per far meglio i calcoli, potrebbe essere inserito anche l'ingegner Lamberto Gestri, ingegnere edile, credo, presidente della provincia di Prato che mai si è occupato di teatro, almeno a me non risulta.
Nemmeno come spettatore. Almeno non qui alla Baracca, che vede, nonostante abiti vicino vicino, come il fumo agli occhi, come la 'nave dei folli' insomma, soprattutto chi lo dirige. D'altronde, la sua presenza potrebbe essere utile, il motto del presidente nella campagna elettorale precedente era: 'Lui sa come si fa".
Insomma, con la nuova prospettata nomina si ravviserebbe una novità dell'era renzìade, dei renzìadi: la
Regione deve poter controllare e decidere tutto. Lo Stato nello Stato. Non è lo
Stato delle Regioni?
Ah,
gli economisti nella cultura. Con la cultura si deve mangiare, no? La cultura
motore dell'Italia. Infatti, proprio grazie alla cultura che si amplia
l'aeroporto di Firenze. Firenze capitale della cultura per sempre.
Nell'eternità. Capitale del turismo! L'aeroporto ci porta turisti, direttamente
vanno in via Tornabuoni. Fly and buy! Ma qualche autobus per sbaglio potrà andare anche
altrove nella zona, no? Qualche briciola cadrà anche sul Tavolino della Piana!
Che
innovazione, che forza. Il turismo deve essere il motore bimotore,
quadrimotore. Atterrare. Atterrire. Disotterrare. Coprire.
Ma
niente paura, le novità se ci saranno, saranno controbilanciate: la continuità
del potere locale è assicurata con la ever-green signora Roberta Betti, vice presidente
del Metastasio e presidente del Politeama. La signora sembra diventata presidente a vita.
NON
E' UN'ALTRA STORIA, E' LA STESSA.
(Da Il Tirreno di oggi).
Sul nome dell'economista, antropologo, presidente dell'Iris, riserve sciolte domani. Betti sarà la vice.
PRATO
Parte la stagione delle nomine dell’era Biffoni e parte alla grande con la
sostituzione del presidente del teatro Metastasio, stabile della Toscana, con
ambizioni di teatro nazionale. Il nome del successore del dimissionario (tra i
pochi a rimettere in mandato subito dopo la nomina del nuovo sindaco) Umberto
Cecchi verrà ufficializzato domani in sede di assemblea dei soci del Met (67%
Comune, 13,7% Provincia, 17,2 Regione) chiamati anche a rinnovare il consiglio
di amministrazione. In pole - c’è ancora qualche dettaglio da definire - per prendere le redini del teatro
stabile, in una fase delicatissima della sua vita, l’antropologo, economista,
docente universitario a Firenze, presidente dell’Iris (istituto di ricerche
socio-economiche) Massimo Bressan, con legami solidi in Regione e profonde
conoscenza nel mondo dell’imprenditoria. Se sarà Bressan il nuovo presidente
del Met - l’antropologo ha preso tempo per dare la propria risposta ma sembra
che possa essere positiva - un nome sul quale il sindaco Matteo Biffoni punta
molto, si confermerà una scelta decisamente fuori dagli schemi, che ha lasciato
sorpresi anche gli uomini più vicini al primo cittadino e che metterà fine al
gossip di queste settimane che vuole sulla poltrona più alta dello stabile
della Toscana “un amico degli
amici”. Sul nome di Bressan dovranno
trascorrere ancora poche ore, e le riserve verranno sciolte. Una certezza,
invece, riguarda la permanenza di Roberta Betti, di nomina della Regione
Toscana, nel cda in qualità di vice presidente. Per tutti gli altri componenti:
Lamberto Cecchi e Gianna Briganti (nomina al posto dell’attrice Pamela
Villoresi) scelti dall’ex sindaco Roberto Cenni e per il consigliere nominato
dalla Provincia Maurizio Zaccariello le incertezza sono tante. Qualche chance
potrebbe averla il consigliere scelto dal presidente Lamberto Gestri,
praticamente nulle quelle di Cecchi e Briganti. Anche perché pare che il nuovo
presidente in pectore, tra le altre cose, abbia chiesto di avere mandato pieno
sulla scelta delle persone che lavoreranno a stretto contatto con lui. Come per
lo scorso mandato, per presidente e cda non ci saranno indennità ma solo
gettoni di presenza ad ogni riunione del consiglio di amministrazione, di 30
euro". Cristina Orsini
Nessun commento:
Posta un commento