Come ormai si vede ovunque in Europa, anche a Prato, al Metastasio, è arrivato il teatro-azienda.
A capo ci sarà un signore che, con tutto il rispetto parlando, non sa nulla nulla di teatro. Almeno così dicono fonti ben informate. Così come altri nel CdA. Non sanno nulla di teatro. D'altronde non è necessario, perché gli occupanti si devono occupare di recuperare finanziamenti, possibilmente ad alti livelli.
E' chiaro che questa ricerca condizionerà in maniera determinante le scelte artistiche.
Ora bisognerebbe vedere se questi signori sono proprio il meglio che c'era in quel settore, nel settore raccogli-fondi, e anche su questo punto abbiamo le nostre perplessità.
Una domanda: ma all'IRIS - ente privato un po' addormentato nel suo 'fare', ma ben collegato con la Regione-Partito e da cui proviene il signor Bressan-, non lavorava anche l'ex-sindaco di Prato, Romagnoli?
Certo, i sintomi della aziendalizzazione c'erano già. Metastasio: un teatro che se non proprio azienda, sempre più lontano dalla città e sempre più vicino al partito.
La signora Cardillo, ora impiegata all'Ufficio Cultura, anche se aveva dichiarato che sarebbe tornata a fare il suo lavoro - l'ostetrica in ospedale! - e il signor Cecchi hanno reso questo solco fra il teatro e la città sempre più evidente, un teatro funzione del potere.
Non dico questo certo perché il signor Cecchi non ha mai risposto alla mia gentile lettera, considerandomi nel peggior modo possibile, diciamo... una rompiscatole? Anche se ben altri hanno fatto soste nei corridoi del MET, quelli che ora tacciono nella speranza di ricevere qualche briciolina!
Tuttavia, v'era ancora una parvenza di competenze, chi più chi meno (meno nella signora Cardillo) e di opposizioni al mercato.
Ora invece, il teatro-azienda diventa l'obbiettivo dichiarato, sfacciato.
Un teatro che non vive del suo pubblico, se non forzato, chiamato, quasi istigato, non vive della sua città, bensì vive grazie ai finanziamenti e solo grazie a quelli, finanziamenti europei. Tutto calato dall'alto. Dall'oltralpe.
Naturalmente il condimento sarà dei migliori, e il pollo d'allevamento sarà cucinato con le patate e tanto pepe in modo che non si senta l'odoraccio.
Ricevo la lettera di ILLUMINATA, e la pubblico qui, è pertinente.
Caro spettatore,
dopo averti fornito supermercati alimentari, centri commerciali per cui hanno sventrato terreni e costruito ovunque, ecco che adesso avrai il supermercato artistico e, in particolare, quello teatrale o museale e presto anche musicale.
Potrai quindi acquistare il tuo spettacolo confezionato. La scelta sarà vastissima, e di prima qualità. Freschezza, prima di tutto.
Come vuoi lo spettacolo? Vuoi uno spettacolo 'giovane, ribelle, non convenzionale'? Lo avrai.
Vuoi invece il classico? Lo avrai!
Vuoi ridere? Riderai!
Naturalmente con i maggiori artisti internazionali, i giovani più eccellenti, i vecchi più glamour!
Il prodotto culturale sarà confezionato da esperti e tu potrai scegliere il tuo prodotto preferito.
Hai visto? Volevi un museo sul Rinascimento, lo hai avuto!
Per il resto, a tutto il resto, al business, penseranno loro.
Tu devi solo fare l'abbonamento, così un pochino li aiuti.
Fai l'abbonamento, porca miseria, cosa aspetti?
Non vedi che hanno scelto, stiamo scegliendo il meglio per te?
Il nostro diventerà un teatro europeo!
Non dire chissenefrega, ti prego, non lo dire!
Ah, solo miseri nostalgici possono pensare che la gente vada in un teatro non confezionato e non europeo! Porca miseria!
Viva il teatro-supermercato, viva!
Polli d'allevamento, su, godiamo!
6 commenti:
Scommettiamo che
qualche blog cittadino
qualche giornale di mare
qualche bel massone sicario
qualche consigliere sprovvisto
qualche protestatore di professione
saccheggeranno uno alla volta
o tutti insieme
questo tuo pezzo sul teatro?
Fiele che vede lontano
Grazie, Maila.
Lucia Valori
Brava Maila.
Su facebook hanno messo il link, e dicono che tu scrivi 'cazzatone', che non sarebbe vero che agli incontri dell'Iris ci voleva l'invito.
In realtà questa è sì un cazzatone, perché il problema è che non si risponde alla questione delle nomine, che si muovono sempre nello stesso schema!
Ciao, Maila!
Sono Sandra, ti ricordi di me, il teatro della circoscrizione?
Volevo darti il mio appoggio, vedrai che te la faranno pagare perchè hai detto LA VERITA'.
E questi che ti criticano, NON TI CONOSCONO, questa è bella, non sanno neanche che cosa fai, chi sei e che cos'è la Baracca!
Se qualcosa di interessante del teatro, è questo che dici.
Il resto è noia, roba di potere, snobberie, ruffiani, una manciata di dipendenti salvati dalla cassa integrazione.
Dovrebbero ringraziarti, l'assessore alla cultura, e il sindaco anche, dovrebbero ringraziarti perché rende un argomento non interessante, interessante.
Gli spettacoli dei teatri pubblici sono in gran parte pietosi, sul serio, io vado a teatro e mi reputo competente, almeno nel senso che ne capisco un po'.
E infine, brava, tieniti lontana da gente che fa solo contorno alla pietanza.
S.L.
Altro che 'cazzatone'!
Tutto vero.
Marco Luchetti
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