Finalmente qualcuno lo ha detto quasi
chiaramente (che siamo in dittatura), e ha rifiutato un premio di stato (nel 2015, ma io lo scopro ora...). Certo Benni se l'è potuto permettere; tuttavia è un segnale forte, e ultimamente in Italia, paese di
conformisti lecchini - nel settore cultura è fenomeno omnicomprensivo
altrimenti non mangi -, c'è da rallegrarsi.
Non solo tagli alla cultura (con la conseguente moria, ed è l’accusa
di Benni), ma io aggiungo e ripeto per l'ennesima volta che la cultura
finanziata lo è solo in funzione di partito o di consenso. Per esempio: i
direttori degli enti culturali sono ormai marionette e basta e le programmazioni una
farsa. Anzi, inutili e dannose alla cultura. Tutto il resto è deliberatamente lasciato morire e il processo alle
opinioni, di cui anche parla l'autore, è in
stato avanzato (vedi nella scuola), e chi la pensa diversamente o pratica cultura alternativa è bandito, lasciato 'morire' o perseguitato subdolamente.
"Poichè sono uscite notizie un po'
imprecise a riguardo, ecco il testo della motivazione con cui il Lupo Benni non
ha accettato il premio Vittorio De Sica:
Gentili responsabili del premio De Sica e
gentile Ministro Franceschini, vi ringrazio per la vostra stima e per il premio
che volete attribuirmi.
I premi sono uno diverso dall'altro e il
vostro è contraddistinto, in
modo chiaro e legittimo, dall'appoggio
governativo, come dimostra il fatto che è un ministro a consegnarlo.
Scelgo quindi di non accettare. Come i governi precedenti, questo governo (con
l'opposizione per una volta solidale), sembra considerare la cultura l'ultima
risorsa e la meno necessaria.
Non mi aspettavo questo accanimento di tagli alla musica, al teatro, ai musei,
alle biblioteche, mentre la televisione di stato continua a temere i libri, e
gli Istituti Italiani di Cultura all'estero vengono di fatto paralizzati.
Non mi sembra ci sia molto da festeggiare.
Vi faccio i sinceri auguri di una bella cerimonia e stimo molti
dei premiati, ma mi piacerebbe che subito dopo l'evento il governo
riflettesse se vuole continuare in questo clima di decreti distruttivi e
improvvisati, privilegi intoccabili e processi alle opinioni. Nessuno pretende
grandi cifre da Expo,ma la cultura (e la sua sorgente, la scuola) andrebbero
rispettate e aiutate in modo diverso. Accettiamo responsabilmente i sacrifici,
ma non quello dell'intelligenza.
Comprendo il vostro desiderio di ricordare il grande Vittorio De Sica, e voi comprenderete il mio piccolo disagio.
Comprendo il vostro desiderio di ricordare il grande Vittorio De Sica, e voi comprenderete il mio piccolo disagio.
Un cordiale saluto e buon lavoro.
Stefano Benni" (Settembre 2015)
Intanto, quest'anno, sempre Benni - forse un po' furbescamente - ha rifiutato un invito al festival di Arcidosso organizzato da Cristicchi, perché finanziato da Enel, rifiuto sollecitato dagli irriducibili dell'antigeodermia...
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