In un recente articolo de La Nazione si torna a parlare del caporalato cinese. In particolare di un fatto del 2015, in cui un operaio cinese fu lasciato agonizzante su una panchina. La magistratura avrebbe indicato due colpevoli.
Sulla faccenda dello sfruttamento di esseri umani che è sotto gli occhi di tutti, qui a Prato, la politica tace. Una vergogna senza fine e interessi mai confessati.
Se a Prato, come altrove, non si affronta questo scempio umano, nessuna politica è credibile.
Con questo scenario siamo ritornati a prima della rivoluzione francese, dove gli esseri umani contavano men che nulla. Alla bisogna si uccidevano, si spezzettavano e si bruciavano senza alcuna pietà.
Il Comune di Prato, tutto unito, dovrebbe svolgere una inchiesta in tal senso, scrivere un libro nero su questa barbarie cittadina.
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