venerdì 27 gennaio 2017

A Prato si continua a consumare territorio

Senza tregua a Prato si continua a costruire e a consumare suolo con la pratica delle varianti: centri commerciali - Viale Galilei, Area ex Fabbricone -, megaristorante cinese da 750 posti (nell'ara ex Lidl); insediamento immobiliare (edilizia industriale) nell'area ex-Grassi a Cafaggio. 
Attraverso lo strumento della perequazione si punta a concessioni dal privato per costruire aree verdi, servizi e mobilità sostenibile (le ciclabili!, ma in realtà si porta avanti la cementificazione di suolo agricolo.

Come è avvenuto a Parco Prato, che di parco, come in una vera beffa, ha solo il nome.
La città non riesce a disegnare alternative economiche e culturali, e si affida ancora e sempre ai vecchi sistemi, con cui poi questa misera politica riesce a sopravvivere a se stessa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fa veramente VOMITARE che un partito che si (dovrebbe) ispirare a valori e mentalità "di sinistra" (ammesso che significhi ancora qualcosa) come il PD, in realtà si muova come i peggiori palazzinari di Destra, oltretutto cercando di mascherare le operazioni con ipocrite giravolte formali , quando in realtà si fa una cosa sola: SÌ CEMENTIFICA. Il parco prato , giunta Romagnoli, grida ancora vendetta. Perché anche a Prato " si vole la multisala come ai Gigli" e altre idiozie che fanno pena. È di questi giorni la notizia che diversi negozi importanti stanno fuggendo dal parco Prato per i proibitivi costi di gestione. ..meditate gente, meditate.

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