venerdì 20 gennaio 2017

Non solo la Festa delle Luci, anche il resto si spenge

L'Amministrazione di Prato ha detto no a una nuova edizione della Festa delle Luci, per dare chissà un (tardivo) segnale alla comunità cinese che vive quasi del tutto decontestualizzata dalla città e dai suoi abitanti, con regole tutte sue. La festa avrebbe dovuto, a detta degli organizzatori, aiutare l'integrazione. Ma l'integrazione non c'è.

Della festa mancata hanno discusso ieri al circolo Curiel, che si trova nel cuore del Macrolotto 1 (non si può dire più China Town), zona già 'fabbricamente' squallida, e ora, con la comunità cinese che la usa e getta, non migliorata.

Ho scoperto che dietro la Festa della Luci c'è la signora Cristina Pezzoli, un tempo anche direttrice artistica del Teatro Manzoni, a cui invano chiesi udienza, e che ora è presidente (?) dell'associazione Compost. Nessun rancore verso la signora, che vedo come si barcameni, anche lei!, nel girone di un teatro ormai in totale tramonto.

Piuttosto osservo che la Sinistra, che tutta si compatta a favore di queste feste d'integrazione, se ne freghi letteralmente di altre realtà periferiche o disagiate, che lascia morire con la sua consueta indifferenza assassina.

Non fece così con la Bottega d'Arte Comune di Iolo?
Non fa così con noi, il Teatro La Baracca, dove molti di questi fautori dell'integrazione non si sono mai degnati di venire? Eppure noi siamo in difficoltà, né Comune né Regione né altri ci aiutano a continuare, e sono sicura che sarebbero ben contenti se annunciassi di dare forfait.
Lo faremo? Chissà! Certamente loro, che piangono così tanto per quelle luci spente, non farebbero altrettanto per le nostre o quelle di altri.
Non gliene importa nulla delle realtà culturali, e molti personaggi viaggiano soltanto nei binari della strumentalizzazione politica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'amministrazione come sempre in gravissimo ritardo e con rara goffaggine cerca di fare la voce grossa verso la comunità cinese dopo che il malcontento in città ha raggiunto livelli altissimi. Probabilmente per provare a recuperare un minimo di consenso quando però, come si suol dire, i buoi sono scappati.
Cene luculliane offerte da ASM, lassismo o scarsissimo controllo verso le centinaia di attività cinesi: i pratesi onesti e che pagano fior di tasse locali ne hanno le scatole piene.
Basta far saltare la festa per recuperare? Il messaggio che ne scaturisce è addirittura controproducente per il Comune. Insomma, i soliti incapaci che arrabattano qualcosa. Quasi sempre senza porsi problemi sulle conseguenze.

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