Gianfelice mi ha detto: "Sembra un teatro finanziatissimo, e invece il teatro, la stagione non riceve un centesimo".
Forse è la ricchezza degli spettacoli, le tante cose che vogliamo dire a dare questa idea di ricchezza, di pienezza.
In questi anni posso dire che pochi teatri, sicuramente in Toscana sì, hanno offerto così tanto al loro pubblico, e mi fermo solo al numero di spettacoli. E anche penso alle novità e opere particolari, come Lo spettacolo della città per esempio, o i drammi sulla storia di Prato che, come ho detto ieri, è città conflittuale e proprio per questo città 'drammatica'.
C'erano belle persone, attente e generose, come l'amico Prof. Centauro, ad ascoltare e commentare la presentazione della stagione ieri, che hanno colto subito, come ha fatto l'amico Fulvio Silvestrini, la particolarità del nostro teatro, creando triangolazioni e collegamenti fra uno spettacolo e l'altro. Come fra lo spettacolo sul Datini (Nel nome di Dio e del quattrino) e Teatro Vegetale (che ci piacerebbe veder rappresentato alle Cascine di Tavola), che anche Ornella ha saputo inserire in un contesto storico-teatrale, richiamandosi al 'teatro di verzura' settecentesco.
D'altronde il Teatro la Baracca, teatro di legno e terra, è già di per sé teatro di verzura, e quindi con profonde radici, nella storia del teatro, ma anche per questa sua naturalità oggi non convenzionale, è spregiato dalle autorità, che lo hanno lasciato solo e vorrebbero misero.
Ma io mi sento tutt'altro che misera.
Da quando ho messo su una mia piccola casa di produzione (così si dice nel linguaggio tecnico), esattamente in 19 anni - e non di vita teatrale, che sono ben di più - ho scritto e messo in scena più 60 opere teatrali. Le ho contate, frettolosamente, ieri sera. Ma ce ne sono altre, tutte che aspettano che io le riprenda e cataloghi, e spero presto. Oltre a quelle che non ho rappresentato, che sono ancora altre.
Per questa attività drammaturgica e di produzione ho ricevuto 3 premi dall'ENAP (Ente Nazionale Artisti e Scrittori eccetera), ora inclusa nell'INPS (e tralascio il premio per la drammaturgia Fondi La Pastora e altri, quando partecipavo ai premi), ma mai un soldo per la produzione da parte della Regione Toscana.
Anzi la Regione mi ha sempre negato i soldi proprio per la produzione o per la drammaturgia, tant'è che ho presentato, inutilmente, ben due ricorsi in un lasso di tempo di poco tempo.
I pochi soldi che ho ricevuto per alcuni anni dalla Regione Toscana per il Circuito dei Piccoli Teatri di Sipario Aperto, in cui era inserito La Baracca (la cui cifra massima è stata un anno di 4 mila euro ma più spesso sono stati spiccioli), erano destinati solo all'ospitalità e alle spese per il teatro.
Nulla potevo prendere per la messa in scena delle mie opere, solo pagarci la SIAE e poco altro.
Non ho ricevuto mai nulla per la creatività, che hanno sempre voluto negare e disconoscere.
Aggiungo, infine, che oltre agli spettacoli previsti, ci saranno anche serate fuori cartellone alla Baracca, di cui vi informerò di volta in volta.
Aggiungo, infine, che oltre agli spettacoli previsti, ci saranno anche serate fuori cartellone alla Baracca, di cui vi informerò di volta in volta.
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