domenica 24 settembre 2017

Riflessioni dopo la presentazione della stagione


Gianfelice mi ha detto: "Sembra un teatro finanziatissimo, e invece il teatro, la stagione non riceve un centesimo".
Forse è la ricchezza degli spettacoli, le tante cose che vogliamo dire a dare questa idea di ricchezza, di pienezza.
In questi anni posso dire che pochi teatri, sicuramente in Toscana sì, hanno offerto così tanto al loro pubblico, e mi fermo solo al numero di spettacoli. E anche penso alle novità e opere particolari, come Lo spettacolo della città per esempio, o i drammi sulla storia di Prato che, come ho detto ieri, è città conflittuale e proprio per questo città 'drammatica'.
C'erano belle persone, attente e generose, come l'amico Prof. Centauro, ad ascoltare e commentare la presentazione della stagione ieri, che hanno colto subito, come ha fatto l'amico Fulvio Silvestrini, la particolarità del nostro teatro, creando triangolazioni e collegamenti fra uno spettacolo e l'altro. Come fra lo spettacolo sul Datini (Nel nome di Dio e del quattrino) e  Teatro Vegetale (che ci piacerebbe veder rappresentato alle Cascine di Tavola),  che anche Ornella ha saputo inserire in un contesto storico-teatrale, richiamandosi al 'teatro di verzura' settecentesco.

D'altronde il Teatro la Baracca, teatro di legno e terra, è già di per sé teatro di verzura, e quindi con profonde radici, nella storia del teatro, ma anche per questa sua naturalità oggi non convenzionale, è spregiato dalle autorità, che lo hanno lasciato solo e vorrebbero misero.

Ma io mi sento tutt'altro che misera.
Da quando ho messo su una mia piccola casa di produzione (così si dice nel linguaggio tecnico), esattamente in 19 anni - e non di vita teatrale, che sono ben di più - ho scritto e messo in scena più 60 opere teatrali. Le ho contate, frettolosamente, ieri sera. Ma ce ne sono altre, tutte che aspettano che io le riprenda e cataloghi, e spero presto. Oltre a quelle che non ho rappresentato, che sono ancora altre.
Per questa attività drammaturgica e di produzione ho ricevuto 3 premi dall'ENAP (Ente Nazionale Artisti e Scrittori eccetera), ora inclusa nell'INPS (e tralascio il premio per la drammaturgia Fondi La Pastora e altri, quando partecipavo ai premi), ma mai un soldo per la produzione da parte della Regione Toscana.
Anzi la Regione mi ha sempre negato i soldi proprio per la produzione o per la drammaturgia, tant'è che ho presentato, inutilmente, ben due ricorsi in un lasso di tempo di poco tempo.

I pochi soldi che ho ricevuto per alcuni anni dalla Regione Toscana per il Circuito dei Piccoli Teatri di Sipario Aperto, in cui era inserito La Baracca (la cui cifra massima è stata un anno di 4 mila euro ma più spesso sono stati spiccioli), erano destinati solo all'ospitalità e alle spese per il teatro.

Nulla potevo prendere per la messa in scena delle mie opere, solo pagarci la SIAE e poco altro.
Non ho ricevuto mai nulla per la creatività, che hanno sempre voluto negare e disconoscere.

Aggiungo, infine, che oltre agli spettacoli previsti, ci saranno anche serate fuori cartellone alla Baracca, di cui vi informerò di volta in volta.


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