lunedì 18 febbraio 2019

Il turismo è nemico della cultura

Certi rappresentanti politici, che hanno fatto bella mostra di sé per la sfilata del Dragone a Prato in occasione del Capodanno Cinese, sostenendo che potrebbe essere una "risorsa per il turismo", si sono immancabilmente tenuti lontani dalle Camminate per Gonfienti che per ben quattro anni di seguito abbiamo organizzato al fine di non dimenticare il patrimonio archeologico locale. Evidentemente non erano sfilate altrettanto belle e colorate!

Intanto il patrimonio culturale antico continua a imputridire sprofondando nella incuranza, snobbato, insieme a tutto l'insieme del patrimonio paesaggistico e archeologico dei Monti della Calvana.  Dimenticati gli scavi.  Dimenticati i reperti.  Anzi, qusti portati altrove, anche se vicini (ma a Campi Bisenzio la nascita del Museo Archeologico è, a due anni dall'annuncio, ancora di là da venire). 

Ma non solo. E' tutta la città di Prato nel suo complesso a essere dimenticata, lasciata a sé (vedi il recente crollo di massi dalle mura di Prato), non curata, e anche proprio da molti cittadini orientali, che mentre addobbano le sfilate, lasciano le case dove vivono e i laboratori dove lavorano in condizioni grigie e disastrate. Fate un giro turistico a Galciana! E ci si dovrebbe elettrizzare per questa insolita (insolita? niente di più banale di una sfilata!) risorsa turistica che non sfruttiamo? O di un localino mangia e bevi in più aperto nel centro storico?

Si parla di turismo come momento complementare della cultura; ma il turismo non coltiva nulla, non fa che distruggere; ricordo che la parola "cultura" e  "colturahanno la stessa radice, dal latino "colere" che significare e coltivare e curare insieme!

Oggi il turismo si situa all'opposto della cultura, che è cura di sé, dell'uomo e del proprio ambiente; cultura è creazione di valore profondo e duraturo, che il turismo proprio non persegue; cultura è certamente incontro e quindi anche pluralismo, ma non sono certo espressione plurale le sfilate colorate,  mero atto di propaganda, dopo le quali continua la separazione e l'ostilità!

Il turismo va di pari passo con lo sfruttamento del territorio, c'è poco da fare, anche se lo pratichiamo tutti. Se si afferma il contrario, si guarda le cose in superficie, senza avere cognizione vera di storia e geografia; non farsi domande sui mutamenti che proprio il turismo impone.
E si rischia di compiere altri danni.

Banalmente: pensare al turismo come motore economico può significare anche distrugge l'identità di una città (come sta avvenendo a Firenze o a Venezia, ormai svuotate di case e cittadini, tutto per alberghi e B&B).

Ed è proprio il turismo il vero motore dell'ampliamento dell'aeroporto di Firenze, a Peretola.

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