Sabato 23 febbraio ore
21 replico a La Baracca La donna invisibile.
Con qualche piccola modifica
rispetto al debutto di qualche giorno fa, ma la sostanza è immutata.
E' la seconda parte di
una trilogia distopica che ha come protagoniste donne (la prima, Le maschie),
anche se qui la distopia è molto attenuata e camuffata.
E' la storia di una
donna famosa che improvvisamente si trova tentata dalla sottrazione della
propria immagine pubblica, allettata dall'uscita dalla mostrazione di sé e
dalla sorveglianza generalizzata.
Ma in un mondo dove
la visibilità è un obbligo, diventare invisibili è diventato quasi impossibile.
Nella messa in scena, al debutto, ero stata costretta in un certo modo da
un incidente; lo manterrò. Simboleggia il senso della condanna in cui si vede costretta la protagonista.
Il testo, politico come tutte le distopie, è formalmente
ambiguo, è voluto incerto: monologo e dialogo, interiore esteriore, privato e pubblico; e addirittura, con pochi ritocchi tecnici, potrebbe trasformarsi da opera teatrale in
sceneggiatura .
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