Mi affaccio
raccolgo macerie.
E altro dove andare non trovo
altro da fare non ho.
Ogni posto è posto uguale
non serve cambiare.
Non serve l'aereo
la nave
quella che mi lasciarono
gli antenati per viaggiare
non solca più nulla
nello spazio che brucia.
E allora geografa
di meridiani clandestini
mi ritraggo
per andare su
scala infinita
d'una carta ch'è mia
sola.
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