Pur nel rispetto di alcune norme sanitarie, per tranquillizzare gli altri e non creare dissidi o inutili diverbi con altre persone che la pensano diversamente da me e accettano passivamente questo continuo normativizzare l'esistenza personale da parte di uno Stato (anzi di Stati, ché siamo in Europa), che non rispetta affatto la salute dei cittadini, nonostante mostri di fare il contrario attraverso chiusure e coprifuochi, in sostanza mettendo in campo un costante terrorismo fattuale e mediatico, da oggi mi dichiaro cittadina disobbediente.
In realtà ciò che è ricercato è la nostra costante malattia per strappare totale sudditanza, politica ed economica; anzi di più, si vuole entrare nella nostra vita privata - con il telelavoro e vari comodi apparecchi! - e in particolare con la malattia, addirittura nel corpo, "monitorando e registrando".
Se possibile praticando l'eutanasia sui vecchi; e al riguardo giungono sinistre voci dal Mare del Nord.
Non è sempre possibile, certamente, ma bisogna operare nel migliore dei modi per non cadere nelle mani dei carnefici, e soprattutto non farci cadere i più deboli!
Ridurrò al minimo la mia presenza qui, evitando di affaticare troppo chi da altrove segue i miei scritti, molti dei quale vengono catalogati e addirittura studiati. Ma questo, di cui avevo già detto, non perché io conti qualcosa per loro come persona, o perché vogliano studiare il mio pensiero, posto che abbia valore in sé!
In breve, il titolo spiegherà il motivo dell'assenza.
Ho appena finito di scrivere, un lampo!, un atto unico, che si intitola La disobbedienza, e che conto di rappresentare in modo classico appena possibile. E' opera teatrale, finzione come tale, ma che vuole anche essere documento reale di questi tempi di guerra batteriologica e mediatica, di neo terrorismo di stato; anzi di stati. In questo senso è atto unico in stricto sensu.
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