domenica 6 dicembre 2020

Da capelloni a codini


Recentemente non vado particolarmente a genio per le mie posizioni su questo blog. Non d'accordo con le regole imposte per contrastare l'epidemia, anche se le seguo - , in sostanza sarei troppo critica ed estremista. E non lo sarei solo per i più giovani di me, che mi punzecchiano e mi danno di rivoluzionaria d'antan, ma anche per alcuni ex-Sessantottini, che addirittura scrivono e redarguiscono. Questi mi colpiscono ancora più dei primi.

E ancora, leggo invettive contro i ribelli del virus di alcuni giornalisti, e sono proprio quelli di cui si sa che in gioventù portarono lunghe e sgraziate chiome,  sì furono "capelloni",  che ora invitano al conformarsi alle regole, a tacere e a sottomettersi in toto al regime sanitario di questo governo, senza porsi domande o avanzare critiche sull'agire dell'unione di potere Pd-Cinquestelle.

Insomma mi appare evidente che la generazione del '68, a parte qualche raro caso che per fortuna ancora anima il mondo, già a suo tempo fosse pronta a schierarsi dall'altra parte, a ingannarci, come intravide Pasolini, e che ora, in questo "annus horribilis", abbia trovato l'occasione per chiudere una volta per tutte il suo ciclo di potere.

Pensavo che quella che si nasce rivoluzionari e si muore reazionari fosse solo un luogo comune; ho creduto che Pasolini in quel suo giudizio negativo contro i Sessantottini,  per esempio sulla poesia contro i giovani che protestavano a Valle Giulia e anche altrove, quando profusamente scrisse sui "capelloni", fosse stato spietato, ingeneroso, forse vedendosi portar via una protesta che chissà non sarebbe stata sua se solo ne avesse avuta l'età...

Ma forse, senza innalzarlo inutilmente a profeta, il nostro aveva osservato bene. 

E infatti il passaggio da capelloni a codini sembra compiuto, e certi rappresentanti di quella generazione gloriosa,  ormai note e rinomate conoscenze televisive o assise sempre da qualche parte, hanno ben contribuito  alla totale distruzione degli ideali di umanità e rivolta al potere costituito, alla lotta contro sistemi dati e acritici "calati dall'alto" ovunque si trovassero, e  in cui molti di noi sono stati allevati e formati, e che avevano portato un tempo alla Rivoluzione Francese. 


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