lunedì 21 dicembre 2020

La cultura asservita

Quando riapre la cultura? Non si sa. Il Ministro Franceschini pensa alle strategie di governo e come stare sulla plancia di comando.

Intanto ci sta affamando. Ci sta abbrutendo. Ci sta schiavizzando.

E ce ne dovremmo stare a sentire le litanie del terrore dei virologi-lacché e dei Quotidiani del Terrore?
Ma nemmeno per idea! Abbiamo troppo rispetto per chi sta male e per i morti, noi sì, per stare ad ascoltare l'uso mefitico, che puzza di marcio che ne fanno!

Lui, Franceschini, il peggior ministro della cultura di tutti i tempi della Repubblica Italiana, come i suoi lecchini, è il fautore della cultura digitale, e quindi del teatro digitale, che come dire l'insensatezza assoluta. Il teatro digitale non funziona, per un fatto molto semplice e giusto: se mi devo mettere davanti a uno schermo, guardo il cinema.
Che idioti.
Palle, fuori le palle, direttori dei vari enti, teatri, musei, biblioteche e quanto altro. Fuori le palle intellettuali. Assessori. Professori universitari. Insegnanti. Dico palle perché in maggioranza siete quasi tutti maschi. E quasi tutti pàvidi!

L'unico direttore che ha un po' protestato è stata una donna!

Dovreste dimettervi in massa, insieme al governo, che speriamo cada prima possibile. Siete la peggior specie di gestori della cultura che abbiamo avuto. E non solo senza coraggio, ma anche senza fantasia, senza struttura mentale alternativa, una mentalità vecchia anche se siete trentenni e quarantenni!

Siete asserviti, come vecchi poltroni. Siete pantofole lacere, solo attaccati alle vostre mensilità. Vivete di men-struazioni indotte come vecchie che non vogliono smettere di sentirsi giovani!

E tra l'altro avete speso un mucchio di nostri soldi per il la rivoluzione logistica di questo e di quel teatro per mettere in scena il distanziamento! Forza, almeno a Natale, tirate fuori le palle, visto che sotto sotto bofonchiate contro il governo!
Buffoni, letteralmente buffoni di corte, ma della peggior specie, che non fate ridere.

Scriveva Primo Levi:

"I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere pericolosi; sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e a obbedire senza discutere". (Se questo è un uomo, Appendice).

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