E' stato pubblicato il cosiddetto Decreto di Natale 2020:
Per alcuni, come me, significa un altro mese anzi due senza poter lavorare, e senza che questi lestofanti diano un centesimo. Per altri significa decurtazione degli affetti, essere costretti a lasciare soli vecchi, senza alcun conforto, o a stare da soli. E per altri ancora significa altre assurdità, il disumanesimo in nome di una presunta salvezza dal virus Covid19, che ci porterà concretamente altre malattie, suicidi (sono in aumento e non solo in Giappone!), problematiche economiche, familiari, e altre donne ammazzate e gioventù disperata.
Il Governo insomma è stato incapace di trovare altra soluzione contro il virus che non sia quella di far ammalare l'intera società!
E non si dovrebbe disobbedire? Quale giudice condannerebbe la persona privata della possibilità di sostenere a se stessa e senza ristori, se cercasse poi di ottenerli abusivamente? Quale giudice condannerebbe l'emigrante che tornasse a casa sua dopo il 21 dicembre, dai suoi vecchi? Qui l'abuso non è necessario e quindi lecito, non diventa diritto de facto? Forza, avvocati e professori del Diritto, rispondete! Qui il vostro Diritto non diventa Rovescio, e dunque anche i relativi doveri? Qui lo Stato non scioglie involontariamente il suo contratto col cittadino che, privato della sua libertà, privato della sua possibilità di vivere decentemente, privato della sua umanità, non lo esonera dall'obbligo di seguire le sue norme? Anche se le norme sono dettate per la salute pubblica (quando poi in realtà sono dettate soprattutto dal dover occultare il fallimento della politica sanitaria, dagli errori compiuti e dagli interessi in campo!), di fatto il singolo, in queste condizioni, non sarebbe autorizzato a non seguirle? La disobbedienza non diventa un diritto/dovere?
E per favore, fate una buona azione: evitate di augurare, stupidamente, il Buon Natale!
1 commento:
COMPAGNI, FASCISTI, RADICALI...RIVOULZIONARI....
oggi dove sono? muti, spaventati, sottomessi, addormentati, lessati.
CIELLINI e OPUSDEINI, i parrocchiani, stanno col sedere a scaldare i banchi delle chiese aperte.
Mi unisco a Maila in una voce di protesta sdegnata estufa di politici inetti e neghittosi.
Gianfelice D'Accolti
(che non si rifugia nell'anonimato: oggi bisogna mostrare il proprio volto, oltre la mascherina, se se ne ha ancora uno).
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