venerdì 12 marzo 2021

E' morto Roberto Meoni, grande dottore e grande uomo

E' morto Roberto Meoni, nostro medico, anche dopo che era andato in pensione, e amico da sempre! L'ho incontrato pochi giorni fa, l'ultimo sabato sera di questo febbraio eravamo insieme, con la moglie Lidia e Gianfelice nel suo vecchio studio, stava male lo sapevamo, ma era sempre lui, provato, ma sempre lui.

L'ho visto per l'ultima volta attraversare la strada in Viale della Repubblica accompagnato da Gianfelice che l'aiutava a portare le pizze; aveva la bacchetta, ma il suo azzurro sguardo birichino, di bambino e artista, era quello di sempre.

La sua morte è una perdita infinita, se si pensa alla medicina di oggi dal punto di vista umano! Ma è anche una perdita anche dal punto di vista medico: aveva trascorso molti anni al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Prato e sapeva tutto della medicina. Tutto.

Quando l'ho conosciuto avevo 9 anni, a casa della nonna paterna, era un giovanissimo dottore sostituto, ma già bravo e apprezzato. Da allora è sempre stato il mio, il nostro medico e un amico vero, e anche quando vivevo fuori Prato era sempre il mio medico di riferimento, lo chiamavo anche dalla Francia, dalla Spagna, da Roma, ovunque fossi. Era sapiente e delicato anche per problemi ginecologici, e nell'urgenza ho avuto modo di sperimentarlo. Mi ricordo quando mi rifiutai di farmi operare per una infiammazione alla ghiandola del Bartolini, firmai e me ne andai dall'ospedale. Allora telefonai a Roberto per trovare conforto, e lui mi disse che avevo fatto bene, e poi mi spiegò come comportarmi per risolvere il problema, e in modo naturale. Guarii in tre giorni!

Ho infiniti ricordi di lui: abbiamo chiacchierato tanto insieme, anche quando andava dai miei, era il dottore di tutta la famiglia, e lo è sempre stato anche quando non visitava più, e abbiamo parlato anche di politica quando nelle ultime amministrative si era candidato; oh, lui raccontava un sacco di cose, era un libro aperto, un estroverso, a volte ci sembravano esagerate le storie che narrava, ma a me è sempre stata evidente la sua anima artistica e creativa, umana, e comunque la grande capacità comunicativa metteva ancor più in evidenza la sua sapienza professionale. Non perdeva mai di vista chi era e quello che faceva.

Mi seguiva anche nel mio lavoro, mi chiedeva del teatro, mi dava i ritagli dei giornali che riguardavano quello che facevo, che facevamo...

A me non ha mai sbagliato una diagnosi, e non lo dico ora che è morto, e quando era necessario e anche prima, consigliava lo specialista.

In particolare io gli devo l'aver conosciuto, in tempi non sospetti di medicina alternativa, nel 1971!, l'omeopata Mattoli di Calenzano (era visto come uno stregone, babbo diceva che l'omeopatia non era una medicina e litigò con mamma, ma lei mi ci portò lo stesso di nascosto confortata proprio da Roberto, e solo quando si videro gli effetti positivi lei, anticipatrice su tutto, rivelò al babbo di non avergli obbedito, e meno male!); e dopo che Mattoli scomparve prematuramente, Roberto ci indicò il fisiatra Marcello Comèl, di cui esiste a Pisa la fondazione in Piazza dei Miracoli, e uno il fisiatra ne operò su di me guarendomi del tutto della dermatite di origine alimentare, e dandomi consigli che ancora oggi sono utili ed essenziali per il mio benessere.

Non ho conosciuto un altro dottore come Roberto, nessuno, nessuno.

Ti vogliamo bene, Roberto, e sarai sempre il nostro dottore. Non ti possiamo dimenticare, noi che ti abbiamo conosciuto!

Maila

                                                                   (Foto de Il Tirreno)

Roberto Meoni: Vernio di Prato, 14 ottobre 1939 - Prato, 12 marzo 2021

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