lunedì 25 marzo 2024

Domandine e domandone ai candidati sindaci di Prato, elezioni 2024

Quindi abbiamo i candidati della città, che una volta si chiamava "laniera": Prato.

I candidati giurano che gireranno in lungo e in largo andando a confrontarsi con la gente, a conoscerla. In qualche caso anche a stanarla.

Ora, per ognuno di loro, se mai verranno a trovarmi al Teatro La Baracca, io avrò qualche domandina da porre. E le solite domandone.

Chiamo 'domandine' quelle che riguardano soprattutto i miei specifici interessi.

Intanto ne anticipo qualcuna.

Inizio con la candidata del PD, Ilaria Bugetti, perché la conosco da molto tempo, dai tempi in cui era sindaco di Cantagallo, e che è stata ed è ancora consigliera regionale, addirittura Presidente della II Commissione (che si occupa di Turismo e Commercio e Politiche del Lavoro, Sviluppo economico e rurale), e con cui ebbi modo di parlare non molto tempo fa delle problematiche di cui devo trattare di nuovo perché irrisolte, con qualche aggiunta per l'occasione:

-Com'è possibile che il sistema culturale regionale e specificatamente teatrale sia stato così distrutto e monopolizzato da circuiti gestiti dall'alto e asfissianti?

-Com'è possibile che la Fondazione Toscana Spettacolo abbia sempre considerato il lavoro del Teatro La Baracca come cacca, che non una nostra opera abbia circolato in regione in quel circuito? Sarà perché non siamo figli d'arte o raccomandati? O per altro? Siamo troppo vecchi? Ma un tempo non eravamo troppo giovani? Non siamo televisivi? Non siamo troppo vernacolari?

-Com'è possibile che il Teatro Metastasio non abbia mai ospitato un nostro lavoro: quello sui celestini, sui concubini e sui tanti altri personaggi e vicende della città, di cui siamo stati, teatralmente parlando, i pionieri, e che lei sicuramente conosce, almeno per sentito dire;

-A proposito di lavoro: come è possibile che si debba vivere, e come noi qualcun altro, perché ci chiamano da altre regioni, e la Regione Toscana ci voglia affamare? Ci consiglia di emigrare, nonostante l'età non più giovanissima?

-Se diventerà sindaco, intende cambiare l'atteggiamento di disprezzo finora dimostratoci da altri, alcuni del suo partito? Cercherà di smetterla con le calunnie, i pettegolezzi, le chiacchiere da "barre" e magari qualche volta, pur rarissima, si vorrà confrontare con il nostro lavoro, che pure lei in tempi lontani ha conosciuto?

- Quali pensa siano le nostre "colpe": un teatro troppo politico? Non essere stati politicamente compiacenti? Che il teatro non deve dire "certe cose"? Che siamo, anzi sono troppo autoreferenziali? Che il piccolissimo teatro è mio e non pubblico? Che non riceve finanziamenti pubblici? Che è un teatro povero?

- Intenderà riconoscere il nostro lavoro culturale sul territorio che dura da decenni ininterrotto e senza sostegno appunto, o dovremo prima crepare? In particolare la scrivente?

Seguiranno poi le solite domandone sul mancato parco archeologico e altrettanto mancato museo della famosa Gonfienti Città Etrusca e altro come le Cascine di Lorenzo; sul consumo di suolo, sull'inquinamento dilagante, sulla mancata mobilità alternativa, sull'aumento della Tari e non completo smaltimento rifiuti, sull'acqua pubblica, sull'economia cittadina come il nessun sostegno ai piccoli negozi e all'artigianato, in centro e periferia, men che meno all'agricoltura locale, eccetera, con  magari qualche domandone finale anche sui rapporti con le massonerie: e una risposta in merito non ci starebbe male.

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