Carla Lonzi sono io!
Il radiodramma debutta venerdì 15 con replica sabato 16 marzo: mi è difficile descriverlo, e solo posso per sommi capi.
E' un'occasione per conoscere o approfondire l'irriducibile pensiero della femminista? Sì.
Ma c'è dell'altro. Ho scelto la forma del radiodramma sia per approfondirne la forma teatrale, sia perché Lonzi presenta problematiche che non si risolvono facilmente in una "rappresentazione celebrativa". E' vero, l'ho già rappresentata sulla scena, ma in dialogo con Pasolini. Il radiodramma è poi ideologicamente funzionale alla sua visione del mondo.
Ma c'è dell'altro ancora: è anche uno studio, e sulla radio e sull'ascolto, quindi presenta una sua forma speciale all'interno di un "contenitore" immaginato.
Sono fiera del mio lavoro, presente e passato, sulla Lonzi. Ho incontrato la sua opera diversi anni fa durante i miei studi filosofici.
Non tema chi è fedele a "Rivolta", che nei miei scritti scenici Carla si riduca a "figurina", lei non lo permette.
Ma nemmeno io permetto di essere censurata o criticata preventivamente.
Basta, non c'è molto altro da dire se non che mi sono divertita nel creare la scena radiofonica, suoni e rumori e altro che ascolterete.
Bisogna prenotare.
La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini".
Per ora confermo solo una replica il 13 di aprile, ma con alcune novità, che dico qui parzialmente, anche perché si tratta di un work in progress e ci potrebbero essere cambiamenti o novità all'ultimo momento.
Come per esempio è stato il ritrovamento, nei giorni passati, della testimonianza di Fulvio Silvestrini sui celestini. E di cui non ricordavo l'esistenza.
O, se avessi modo, farei ascoltare altre voci di celestini (alcune testimonianze sono davvero rare), ne ho diverse. Mi piacerebbe mostrare anche un altro video. Certamente, come mi è stato richiesto, delineerò anche un breve raffronto, più approfondito di quello ragionato all'impronta nell'ultima replica, sui vari orfanotrofi di Prato e non solo. Anche per inserire meglio nel contesto l'emblematicità del caso dei celestini.
Anche per questo racconterò altri piccoli dettagli sulla questione politica ed economica, e anche riferimenti più precisi su come nacque, ormai più di vent'anni fa, il mio racconto teatrale. Di come e chi si oppose a che ne ricostruissi la storia dello scandalo. Anche questo è molto importante da far capire, perché ora invece la situazione è capovolta. Ma solo grazie al mio lavoro ventennale, che non può essere cancellato con un colpo di spugna.
La Mostra purtroppo è a pagamento. Ho tentato di farmi sovvenzionare, ma non c'è modo. Ho tentato di presentarlo anche altrove in città, ma dovrei sempre farvi pagare il biglietto.
Come allora, ancora oggi. C'è sempre un no per me e il mio lavoro.
Il costo dei 35 pannelli, tanti sono e potrebbero essere diversi di più, e del lavoro di recupero del materiale (pensate, il primo documento raccolto risale al 1996) è stato oneroso. I biglietti servono solo a recuperare le spese vive; non considero il mio lavoro, che è praticamente stato, come sempre per certi lavori non commerciali, e in specifico i celestini, solo equiparabile a un "rimborso spese".
Ricordo che, come per la seconda edizione del libro L'infanzia negata dei Celestini, anche la terza, che contiene i documenti affidatimi dal maestro Manetti, ho pubblicato a dicembre passato a mie spese.
Infine, non voglio ancora dare una data dello scenodramma Felino, (Fughe e vita di celestino), perché anche in questo caso si tratta di uno studio eccetera.
(Foto sopra: Carla Lonzi da giovane; qui sotto la copertina della prima edizione de "L'infanzia negata dei celestini", 2006, con copertina disegnata da Emiliano Corrado.
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