sabato 27 ottobre 2012

Un'altra lettera sul dramma "Cafiero Lucchesi"

Ricevo un'altra lettera sullo spettacolo di "Cafiero Lucchesi".
In realtà stasera non è l'ultima replica, faremo una recita straordinaria sabato 3 novembre.


"Cara Maila

Domani si chiude la prima tornata di spettacoli di Cafiero Lucchesi. E' stato davvero emozionante, uno spettacolo forte, intenso e autentico al quale le interferenze curiatiche (n.d.r.: la festa del paese organizzata dalla chiesa con volumi della musica da discoteca!) hanno a loro insaputa reso un involontario servizio...nonostante la loro invadenza non si sono sentite, sono tornate solo al termine del lungo applauso finale, quasi a testimoniare la loro inettitudine di fronte alla vostra opera.
Mi auguro che domani possiate avere qualche riconoscimento ulteriore, che le istituzioni locali battano un colpo(me lo auguro non solo per te ma per noi cittadini)...
Un grande in bocca al lupo Maila, a te e al "Teatro La Baracca", teatro di frontiera, coraggio e libertà!
L."

1 commento:

Anonimo ha detto...

Impagabile, quello spettatore meneghino che con un candido sorriso, alla fine della recita dopo il dibattito i taralli il pecorino e il vino, mi ha confessato soavemente: "noi a Milano crediamo di avere sempre tutto, che non ci manca nulla lá, e poi, di fornte a cose come quelle di stasera, dobbiamo ammettere che non é cosí..."
Questo commento, da solo, vale tutta l'operazione Cafiero.

Cosí come la vale quello della spettatrice iraniana, che io avevo giá visto, noi in scena, distogliere spesso lo sguardo dall'azione scenica e ne avevo temuto l'indifferenza o lo spregio e che invece nel dibattito, presa la parola, ha detto che ha vissuto esattamente quei momenti di terrore che per due volte le hanno fatto scampare di essere acciuffata e buttata in galera, nel suo Iran, civilissimo e madre di cultura, ora nelle grinfie di pochi forsennati estremeisti del culto.

Se non ci ripaga questo, a noi che facciamo teatro, che cosa, allora?
il successo televisivo e la acclamazione effimera della fama?
No grazie.

E grazie a Maila, questa é la strada autentica del teatro: minimale ma potente, lieve ma non evasivo, sostanzioso ma incalzante, attuale ma non alla moda, umano e non artificioso.

Gianfelice

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