Ma Giangiacomo lo saprà?
Questa che segue è una lettera aperta che ho ricevuto:
Questa che segue è una lettera aperta che ho ricevuto:
LETTERA
APERTA: ADDIO LIBRERIA EDISON
La mia Firenze...
Come il tapis-roulant della torre
di Londra: guarda, scorri, non toccare e vai via.
Sedersi in contemplazione?: non ti
azzardare neanche a pensarlo!
Al fine di garantire l'esistenza di
un luogo di aggregazione e diffusione culturale, sull'immobile sito in piazza
della Repubblica 27/r il Regolamento Comunale impone un vincolo di destinazione
d'uso sul 70% della sua superficie.
Quando la società Effe.com è
riuscita a divenire proprietaria di quell'immobile così vincolato, dove
Libreria Edison da anni esercitava un'attività conforme alle normative
comunali, ne conosceva l'esatto valore.
Il gruppo Feltrinelli sostiene di
avere fatto un semplice investimento immobiliare come tanti altri con quell'acquisto;
e che il fatto che in quell'immobile esercitasse la sua attività l'unica
libreria realmente loro concorrente sul territorio fiorentino fosse una
semplice casualità.
Il gruppo Feltrinelli ha commesso
un errore, comprando un immobile senza accorgersi che era vincolato?
Oppure ha effettuato una
speculazione immobiliare molto intelligente, confidando nella prassi tutta
italiana “la legge c'è, ma se vi dà fastidio rispettarla si cambia o si aggira
senza problemi”?
Nella questione in oggetto sono due
gli aspetti sui quali vorrei invitare alla riflessione.
Il primo concerne una questione di
valori.
Nel 2004, la società immobiliare
Effe.com - partecipata del gruppo Feltrinelli - ha comprato la società
Repubblica s.r.l., proprietaria di un fondo a Firenze: l'immobile sito in
piazza della Repubblica , dove già da diversi anni Libreria Edison
svolgeva la propria attività.
Effe.com è così divenuta
proprietaria del fondo senza che esso fosse messo in vendita, eludendo di fatto
il diritto di prelazione all'acquisto che Libreria Edison - in quanto
affittuaria – avrebbe potuto vantare se – come non è stato – l'immobile fosse
stato venduto.
Nella partita Libreria Edison vs
Librerie Feltrinelli, quest'ultima risulta pertanto la squadra vincitrice: non
perché più motivata, meglio allenata, più capace; bensì perché – avendone la
possibilità economica – ha di fatto comprato le scarpe dei giocatori della
squadra avversaria, costringendola al ritiro dal campionato.
Come sarebbe andata se Libreria
Edison avesse potuto continuare a giocare con le scarpe ai piedi, è storia che
non sapremo mai.
L'arbitro interpellato da Libreria
Edison a esprimersi su quello che sembrava un fallo grave, ha dato giudizio di
gioco corretto.
E lo dobbiamo accettare.
A tutte le squadre impegnate in
qualunque campionato però chiedo: è questo il gioco che vogliamo fare e vedere?
Sono questi i valori sportivi che ci sono stati insegnati e che vogliamo
insegnare ai nostri figli?
Il secondo aspetto sul quale vorrei
invitare alla riflessione i cittadini e l'Amministrazione Comunale...il mio
Sindaco...che li rappresenta, riguarda l'ipotesi di “aggirare” o eliminare il
vincolo dal P.R.G., con la motivazione che “è meglio un Hard Rock Caffè o un
Eataly piuttosto che due locali chiusi”.
I fautori di questa linea portano a
sostegno della propria tesi la crisi del mercato del libro.
Sono una libraia e faccio questo
mestiere da undici anni.
E' vero: il mercato del libro ha
subito – come tutte le attività – una crisi sensibile negli ultimi tempi.
Essendo il prezzo del libro imposto
dall'editore, è questa un'attività commercialmente molto vincolata ed è
pertanto lavoro difficile e impegnativo – e per alcune librerie impossibile –
restare sul mercato in questo momento storico.
Così non è per piazza della
Repubblica a Firenze: è questa una delle poche location nelle quali una
libreria ben gestita può restare sul mercato e ben fatturare anche in questo
periodo di crisi economica.
Levare il vincolo sull'immobile,
levare la Libreria da questa piazza, vuol dire togliere drasticamente a Firenze
la possibilità di avere una Libreria:punto di riferimento sociale oltreché
culturale per tutti i cittadini di ogni fascia di età e condizione sociale,
come di poche altre attività si può dire.
Quante volte in un mese e per
quanti diversi motivi si può avere voglia di entrare in Libreria?
Quante volte in un mese e per
quanti motivi si può avere voglia di entrare in un Apple store?
Sono una dipendente della Libreria
Edison, che a breve perderà il posto di lavoro e il proprio mestiere.
E sono una cittadina di Firenze,
che a breve vedrà gli anziani e i bambini e le fasce sociali più deboli private
di uno spazio fruibile e costrette ai margini di questa piazza. Mentre i
giovani scorrono veloci sul tapis...
...ma per andare dove??
Maddalena
Scarlino
1 commento:
La chiusura della Edison già mi dispiceva senza conoscere questi retroscena.
Adesso mi lascia anche un gusto amarissimo in bocca, e la tentazione di boicottare di proposito Feltrinelli da qui in poi.
Bel lavoretto, confezionato con cura per liberarsi della concorrenza, ma il gioco sleale a me non piace.
Posta un commento