Sono palpabili i pregiudizi di alcuni ex-militanti del vecchio Partito Comunista Italiano nei confronti del dramma "Cafiero Lucchesi". Alcuni si sentono offesi perché ho osato contestare la figura di Togliatti.
Dopo aver vissuto la censura della Chiesa Cattolica per i miei lavori teatrali sui celestini, ma soprattutto sui concubini, ecco che spunta ora quella degli ex-militanti comunisti, beninteso ora diventati altro, una parte dei quali è ostile a ripercorrere il passato: a che giova? E anche i giovani eredi di quelli sentono puzza di eresia (e proprio ora che siamo in manovre elettorali), ora che dai rottamatori stanno per ricevere il testimone , ora che il potere si deve riorganizzare, deve piazzare freschi protagonisti per fare la nuova vetrina.
Così come sono sciocchi coloro che pensano che ci sia differenza fra Obama e Romney, i due sfidanti alla Casa Bianca americana ( le loro sfide televisive sono il gioco politico ormai concesso al popolo, beninteso, un gioco serio e fatto bene: vinca l'uno o l'altro è quasi indifferente, solo alcune diverse sfumature di intendere il potere e di gestirlo; quello che conta è che il sistema continui ad esistere, l''America'...), altrettanto lo sono quelli che ritengono per buoni questi prossimi frutti della rottamazione...
Infatti questi giovani non ci tengono proprio a riflettere sul passato, ma soprattutto non vogliono vedere cosa può fare il potere, in cui stanno per essere introdotti... Ora tocca a loro.
Mi piace pubblicare qui un'altra lettera che ho ricevuto sul dramma:
"Cara Maila. Quante emozioni hai dato...a farci vivere con l'intensità dei sentimenti massicci che hai saputo piantare come alberi giganteshi nella 'baracca', la tragedia di questo mio lontano parente. Quando ero ragazzo di lui in casa se ne parlava sottovoce; poi si facevano supposizioni, alimentate da scarse notizie, senza alcuna verifica e dal 1936/7 più nulla. Ci volle la pubblicazione degli atti del processo resi pubblici a tempo di Gorbaciov perché l'antifascista Cafiero tornasse drammaticamente a raccontarci la violenza subita, fino al colpo alla nuca. Grazie per aver dato non solo un contributo alla verità, ma per aver restituito, insieme all'ottimo Gianfelice D'Accolti, una piena umanità alla figura di Cafiero, per troppi anni offeso e falsificato. Te ne sono grato." A.G.L.
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