lunedì 20 maggio 2013

Ciao, Carlo Monni: eri il mio Leonardo impossibile

Estate 2012
Durante una scena di Leonardo, diario intimo di un genio

Con me alla Sartoria Teatrale Monaco di Agliana per la prova del costume, estate 2012
E' morto Carlo Monni. Interpretò il mio Leonardo, diario intimo di un genio. Un attore difficilissimo, non studiava mai, un irregolare assoluto. Siamo stati insieme giorno dopo giorno per tre mesi, il nostro rapporto è stato pieno di  aneddoti, storie, grandi difficoltà. Per diverso tempo sono stata arrabbiata con lui, perché pensavo che mi avesse rovinato lo spettacolo. Lui un giorno si scusò con me, gli dispiaceva, capiva che il personaggio era bello, ma era incapace di fare l'attore, come diceva lui, alla Herlitzka. Visto che io non ero contenta di lui, si abbassò la paga... Quando però era in buona, quando prendeva l'aire allora il suo Leonardo veniva fuori così come io me l'ero immaginato su di lui. 

Di tanti aneddoti voglio raccontarne uno. Un giorno venne alla Baracca zoppicante, gli chiesi cosa avesse. Lui, che al mattino andava a passeggiare alle Cascine senza scarpe, un giorno era inciampato in una bottiglia rotta, e una scheggia di vetro gli s'era infilata nella pianta del piede. Era andato all'ospedale, ma siccome una infermiera lo aveva rimproverato dicendogli che non sarebbe dovuto andare in giro peduli, lui se n'era tornato via senza che la scheggia fosse stata tolta completamente. Gli dissi che potevo provare a estrargliela io. E lui, che aveva una fiducia cieca di me, mi disse che sì, accettava il mio intervento - ho imparato certe cose dalla medicina popolare di mia nonna e di mio padre, la medicina contadina, quella che piaceva a lui -, e si distese sul palco. Io gli feci l'operazione, gli tolsi la scheggia, anzi le schegge, erano tre spezzate. Quando finì mi abbracciò, e giurò di essermene riconoscente per sempre. Così è stato. 

Era discreto; non disse a nessuno del nostro lavoro sul Leonardo così come io l'avevo pregato, e poi, in quel periodo che facemmo le prove, smise di bere...tanto. 

Grazie Carlo, per la tua stima e l'affetto, e la pazienza. Ti voglio bene e scusami se non vengo a trovarti alla camera ardente, né al funerale, ma non sopporto il potere che si impossessa di te.

P.S. COSA PENSAVA CARLO DEI TEATRI PALUDATI E DEGLI ATTORONI.
Ora che tutti si sciacquano la bocca con Carlo Monni, ora che è morto, anche i teatri che spesso non lo pagavano con regolarità e correttezza, e con me se ne lamentava molto, devo aggiungere brevemente che Carlo non amava affatto i teatri paludati - "li sopporto perché devo sopportare, mi fanno lavorare un po', ma a volte li mando affanculo" - e li considerava nulla. Altrettanto male parlava di certi attoroni (escluso Herlitzka, che rispettava) e dei ruffiani giovani attori, così frequenti nei teatri...E così anche mi parlava di molti politici, che ora se ne fanno belli. 



Insomma, la verità andrebbe detta tutta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa donna scrive col cuore

Anonimo ha detto...

Cara Maila, credo che avergli fatto fare Leonardo sia stato importante, una scelta originale e coraggiosa.

Stato Libero

Simone ha detto...

Monni, nel bene e nel male, era una persona verace, genuina.
Sicuramente più limpida, nei suoi eccessi, di tanti altri.

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