giovedì 16 maggio 2013

Prato città vecchia

In questi anni Prato s'è incupita, è invecchiata, e non solo per la crisi.
Sicuramente questo si osserva più al centro, paradosso, dove invece l'amministrazione ha investito, ha focalizzato la sua azione per rivalutarlo dall'abbandono e dal cosiddetto degrado extracomunitario. 
La attuale politica amministrativa riecheggia atteggiamenti passatisti, retorici, senza slanci innovativi, senza idee fresche per la città. 
La pratica centralista, questo predicare costante di 'vivere il centro' ha avuto piuttosto effetti immobilistici, in particolare nei giovani, che sembrano viverlo col bicchiere in mano solo nello struscio del sabato sera.
Meglio certa periferia, dove Prato riesce, forse perché trascurata anche dalle Circoscrizioni ormai esautorate, a dare il meglio di sé.
Se io fossi un turista, mi concentrerei sulle periferie, che della modernità degradata danno comunque una visione originale. Cruda ma vera. Il centro può avere il suo fascino artistico-architettonico, ma non è Prato. Prato è città estesa, e questi amministratori si sono incaponiti nel trasformarla in qualcosa che non è.
Il Sindaco è contrario alla città metropolitana con Pistoia e Firenze, ma invece Prato ne potrebbe ricevere grande beneficio di novità. Non si può perdere il treno della trasformazione, pena la morte cittadina, in nome di una 'pratesità' che non c'è o che comunque non aiuta, non serve a stare meglio.
In questi ultimi dieci anni non abbiamo sentito nessuna aria nuova, piuttosto una stantia, e l'attuale sindaco non è riuscito a liberare le forze positive, posto che ne avesse intenzione e ne fosse capace, anche perché subito investito da problemi personali.
Insomma, oggi Prato è città invecchiata, in sostanza con gli stessi equilibri di forza di sempre, e non c'è stata l'auspicata rinascita.
Presto, se non cambia la gestione del potere, l'amministrazione cittadina, se non ci saranno amministratori capaci e innovativi, coraggiosi e quindi non ricattabili, Prato diventerà città asfissiata.

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