giovedì 23 maggio 2013

Interrogazioni e interpellanze al Comune di Prato, lista infinita: una sulla scuola di musica Verdi

Oggi, consiglio comunale. Leggete tutte le interrogazioni e interpellanze inevase, quante sono! E' mai possibile questo malfunzionamento?
Ce n'è anche una sulla scuola di musica Verdi (di Aurelio Donzella più un question time di Nicola Oliva (1)), sulle tariffe stratosferiche che hanno deciso per quest'anno e, anche sui rapporti fra quest'ultima e la Camerata (che è una partecipata del Comune...Sapete chi ne faceva parte, per diritto? Il nostro ex-assessore Nesi, che spero, si sarà dimesso). 
Alla scuola dicono: sono aumentate le tariffe, ma ci sono i biglietti gratis per i concerti della Camerata. E allora? Non so quando e come mi interessano.
Poi aggiungono: ci sono le tariffe calmierate dall'ISEE e borse di studio. Sì, ma solo per i più piccoli, e poi sono solo contentini.

So peraltro che molti cittadini si sono lamentati degli aumenti in segreteria e con i maestri.

http://odg.comune.prato.it/odgbinj/odg/interpel/htm/20130523130000.htm


(1)question time: le tariffe della Scuola di Musica Verdi di Prato

scuola verdi prato23 maggio 2013 – Domanda di attualità: tariffe della Scuola di Musica Verdi di Prato
Bluff o che cosa? Dai giornali sembra che la Scuola di Musica Verdi faccia sforzi enormi per venire incontro alle difficoltà delle famiglie, istituendo un fondo di 5mila euro per finanziare borse di studio per allievi con difficoltà economiche.
Eppure ci troviamo alle prese con aumenti eccessivi delle tariffe, tanto che a leggere la stampa e poi guardare ai numeri sembrerebbe che le cosiddette tariffe calmierate (e sbandierate) siano tutto un bluff. Ringrazio Maila Ermini per la segnalazione del caso dal suo blog, da cui ho attinto per formulare la question time:  I vergognosi aumenti delle tariffe della Scuola di Musica Verdi di Prato
Si domanda al Sindaco di intervenire a chiarire se risponde al vero (così come compare sulla stampa, si veda quanto riportato sulle pagine de IL TIRRENO di lunedì 13 maggio 2013) che con le nuove tariffe si intende favorire lo studio della musica alla scuola di Musica Verdi, quando invece gli aumenti significativi delle tariffe rispetto agli anni precedenti paiono indicare il contrario.

Preciso alcune informazioni: quanto dichiarato nell'articolo del 13 maggio a cui Nicola Oliva fa riferimento, sono informazioni parziali e non complete (cito testualmente da Il Tirreno: "Quest’anno per la prima volta la scuola istituisce un fondo di 5mila euro per finanziare borse di studio rivolte ad allievi meritevoli. Inoltre, lo sconto per la retta del secondo figlio iscritto salirà dal 25 al 30 per cento. L’iscrizione al coro di voci bianche diventerà gratuita per gli allievi che frequentano altre materie, mentre per gli studenti che sceglieranno solo il coro la quota scenderà da 200 a 150 euro". Le borse di studio (e solo 5 mila euro!) sono indirizzate ad allievi sotto i 26 anni; l'iscrizione al coro di voci bianche riguarda naturalmente i più piccoli e la retta del coro è comunque abbassata forse per favorire eventi gratuiti ( e fin qui niente di male). Non esiste, come ho detto anche ad Aurelio Donzella che fa una interrogazione al riguardo, una forma qualsiasi di rappresentanza dal basso (studenti, insegnanti eccetera), come invece c'era una quindicina di anni fa e che col tempo, anche per colpa del disimpegno crescente e dell'abbassamento dell'età degli allievi (i genitori non hanno il tempo di seguire le vicende della scuola) si è estinta; si è accentuato il verticismo decisionale, e non si capisce poi quale sia il rapporto con la Camerata e la Scuola di Musica Verdi (so che gestiscono una parte degli stipendi, bassi, degli insegnanti, ma non potrei dire altro). A fronte degli aumenti dicono che si concedono biglietti gratuiti per i concerti della Camerata, ma questa è un'altra cosa rispetto alla scuola, è un benefit che posso anche non volere. C'è malumore fra i genitori, e qualcuno comincia seriamente a lamentarsi e non si riscriverà il prossimo anno. Non serviranno le solite veline ai giornali calate dall'alto a fugare i dubbi. 

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