domenica 14 dicembre 2008

Hoy es domingo


HOY ES DOMINGO

Torno a casa da un giorno di lavoro. Leggo i giornali che il mio vecchio mi tiene in serbo.
I giornali locali della domenica offrono un triste squarcio sulla politica nostrana.

Circolano nomi noti o ‘ripescaggi’ di persone che almeno la faccia non l’hanno persa e che vengono ripescati appunto perché la barca non vada a fondo.

I programmi politici parlano di militari a Prato. E sembrano cronache marziane.

I personaggi della tragicommedia già sgomitano per avere la propria faccia su quei fogliacci, come divi attori.

Ah, c’è una gran voglia di ordine, di pulizia, ma soprattutto di potere!

Ma intanto che voi andate in prima pagina, cari signori, a sgomitare, che vi fanno parlare, che vi fanno interrogare, avere il seguito e lettere d’adesioni, a noi ci fanno mastodontiche costruzioni intorno, ci fanno morire la città, quella Sopra e quella Sotto, barattano le carte, giocano solo ‘assi e coppe’.

Non stiamo andando da nessuna parte, o almeno, non in quella direzione che si chiama società civile.

Bisogna ricominciare ex-novo, capire cos’è questa democrazia che non ci lasciano praticare.
Perché non è possibile cambiare? E se non è possibile cambiare, è davvero una città democratica la nostra?

AA sindaco?! CC un’altra volta presidente del? Davvero li vuole, questo popolo, vuole sempre e ancora sempre le stesse facce? O desidera un bell’inceneritore con vista sul Calice? Volete questo? Oppure allungare la lunga teoria di tralicci dell’elettrodotto –alcuni così bassi che li puoi toccare! - con sosta-filo tra una casa e l’altra dal Macrolotto alle Badie? Distruggere quel poco che ancora resta di campagna, distruggere le periferie con circolazione forzata di auto (tutti alla coppe!), disunire la città, slegare centro e borghi, far smarrire i pedoni e i ciclisti con inutili ciclo-interventi che fanno venire la voglia di lasciare la bici a casa!, chiusura dei piccoli negozi, dei piccoli dei piccolissimi tutti: artigiani e commercianti, è finita! Giovani: trovatevi altri mestieri. O vi vedremo tutti a fare i commessi nelle megastrutture?

Esiste un’altra possibilità a tutto questo? Non è stata seriamente tentata, nonostante le apparenze. Oh, i piani strutturali!

Intanto i divotti nostrani non sanno fare altro che invocare i militari.

Tra qualche giorno, se li farà comodo, parleranno di qualcos’altro. Magari di verde o di rosso. All’impronta. Sentendo l’umore del popolo, dei sondaggi, scopiazzando qua e là. Finti e increduli.
Maila, per la "Primavera".
(P.S. Se scopiazzate, almeno citate la fonte. Scusate, ma oltre alla filosofia ho studiato filologia, ed è irritante per un filologo tale scorrettezza).

Nessun commento:

Dai Celestini a Levi

  Ieri,  in occasione dello spettacolo dei venti anni dei Celestini, in cui ho riproposto La Mostra Parlante "Ti mando ai celestini...