di Maila Ermini
IIIa e ultima puntata.
L’omino della città di Sotto andava tranquillo per la città di Sopra.
-Salve, dice a tutti, come va?
-Non lo vogliamo -, disse una signora in fila per le proteste al signor Raccogli-Protesta.
-Sì, tra qualche giorno non lo vedrà più, non si preoccupi. Ho fatto il necessario, a palazzo sono tutti d’accordo. La città di Sotto e quella di Sopra non devono confondersi -, tranquillizzò il Raccogli-Protesta.
Effettivamente lasciarono passeggiare l’omino di Sotto ancora indisturbato per qualche giorno.
Un mattino, che tutti erano andati alla festa della città e si erano dimenticati di lui, l’omino entrò nel palazzo e chissà come finì seduto sullo scranno del signor Raccogli-Protesta. Sotto, sotto lo scranno trovò fascicoli e fascicoli di carte.
Erano tutte le proteste del Signor Raccogli-Protesta.
Divertito e incuriosito, l’omino di Sotto prese quei fascicoli sottobraccio, come ricordo del suo viaggio nel mondo di Sopra, e tornò tranquillamente nel mondo di Sotto.
Il Signor Raccogli-Protesta, quando se ne accorse…! Che dire? Fu arrabbiatissimo per quell’incredibile ammanco, denunciò tutti e tutto, tanto che dal nulla fu subito riempito un fascicolo di carte. Naturalmente ebbe la solidarietà di tutto il Palazzo. E di tutte le signore.
L’omino di Sotto, intanto, studiando e ristudiando quelle carte, si rese conto che qualcosa non andava, anche se non sapeva cosa; sì, c’erano tutti i bolli, ma poi, mancava tutto il resto: fece per andare a chiedere al Signor Raccogli-Protesta delucidazioni, ma all’imbocco del passaggio per la città di Sopra fu costretto a fermarsi, non poteva salire: qualcuno aveva costruito, sì proprio all'imbocco, un Interporto.
L’omino della città di Sotto andava tranquillo per la città di Sopra.
-Salve, dice a tutti, come va?
-Non lo vogliamo -, disse una signora in fila per le proteste al signor Raccogli-Protesta.
-Sì, tra qualche giorno non lo vedrà più, non si preoccupi. Ho fatto il necessario, a palazzo sono tutti d’accordo. La città di Sotto e quella di Sopra non devono confondersi -, tranquillizzò il Raccogli-Protesta.
Effettivamente lasciarono passeggiare l’omino di Sotto ancora indisturbato per qualche giorno.
Un mattino, che tutti erano andati alla festa della città e si erano dimenticati di lui, l’omino entrò nel palazzo e chissà come finì seduto sullo scranno del signor Raccogli-Protesta. Sotto, sotto lo scranno trovò fascicoli e fascicoli di carte.
Erano tutte le proteste del Signor Raccogli-Protesta.
Divertito e incuriosito, l’omino di Sotto prese quei fascicoli sottobraccio, come ricordo del suo viaggio nel mondo di Sopra, e tornò tranquillamente nel mondo di Sotto.
Il Signor Raccogli-Protesta, quando se ne accorse…! Che dire? Fu arrabbiatissimo per quell’incredibile ammanco, denunciò tutti e tutto, tanto che dal nulla fu subito riempito un fascicolo di carte. Naturalmente ebbe la solidarietà di tutto il Palazzo. E di tutte le signore.
L’omino di Sotto, intanto, studiando e ristudiando quelle carte, si rese conto che qualcosa non andava, anche se non sapeva cosa; sì, c’erano tutti i bolli, ma poi, mancava tutto il resto: fece per andare a chiedere al Signor Raccogli-Protesta delucidazioni, ma all’imbocco del passaggio per la città di Sopra fu costretto a fermarsi, non poteva salire: qualcuno aveva costruito, sì proprio all'imbocco, un Interporto.
2 commenti:
BELLISSIMO
Omini della cittá di Sotto, uniamoci! preferisco essere di sotto ed emergere a dire la mia, invece che stare di Sopra tra questi finti finiti nobiletti mobiletti comdini comó che arredano le camere dei consigli e fanno da scendiletto ai potenti!
Un Marziano a Roma
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