giovedì 11 dicembre 2008

Sotto l'ala della poesia...facciamo l'ipotesi.

Non rammaricatevi/ dai vostri cimiteri di montagna / se giú al piano / nell'aula ove fu giuratala Costituzione / murata col vostro /sangue / sono tornati / da remote caligini /i fantasmi della vergogna / troppo presto li avevamo / dimenticati
è bene che siano esposti /in vista su questo palco / perché tutto il popolo / riconosca i loro volti /e si ricordi /che tutto questo fu vero
chiederanno la parola /avremo tanto da imparare / manganelli pugnali patiboli /vent'anni di rapine /due anni di carneficine / i briganti sugli scanni i giusti / alla tortura /Trieste venduta al tedesco /l'Italia ridotta un rogo / questo si chiama governare / per far grande la patria / apprenderemo da fonte diretta / la storia vista dalla parte dei carnefici / parleranno i diplomatici dell'Asse / i fieri ministri di Salò /apriranno i loro archivi segreti /di ogni impiccato /sapremo la sepoltura / di ogni incendio si ritroverà il protocollo
Civitella Sant'Anna Boves Marzabotto / tutte in regola / Sapremo finalmente / quanto costò l'assassinio / di Carlo e Nello Rosselli
ma forse a questo punto / preferiranno rinunciare alla parola / peccato / questi grandi uomini di stato / avrebbero tanto da raccontare.

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito.
Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico. (Dal discorso pronunciato durante il III Congresso in difesa della scuola nazionale, a Roma, 1950)

Piero Calamandrei


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