In questi giorni la politica sembra agitarsi molto per le sorti dell'aeroporto di Peretola, che il governatore Enrico Rossi, assistitito dalla mente di Martini ex-presidente della Toscana felix, ha deciso che si amplierà, o da destra o da sinistra.
Tutte le giunte delle città attorno a Firenze hanno alzato le loro grida contro quest'ampliamento, soprattutto contro la pista parallela, e non potevano non ...volare paroloni.
Anche a Prato il sindaco Cenni, PdL, s'è detto contrario; e anche la Bugetti, segretario PD, tutti contrari. Tutti ambientalisti a trecentosessanta gradi.
Non s'è capito ancora bene chi lo voglia, quest'ampliamento, come al solito la casta proferisce parole fra i denti, tanto chi deve capire capisce e le sorti, se non son decise, quasi. Si devono mettere solo d'accordo sui dettagli. L'aeroporto che hanno non basta, ha una pista dove atterrare non è sempre facile e non tutti gli aerei possono farlo. C'è bisogno di più 'ciccia'.
Anche i comitati della Piana sembrano rianimarsi dal torpore in cui la maggior parte di loro sono caduti dopo le ultime amministrative del 2009, e sono pronti a dar battaglia contro il progetto scellerato, appunto quello di infilare un aereoporto cosiddetto competitivo a livello internazionale in un fazzolettino di terra.
A Prato le dichiarazioni contrarie del sindaco vetril-ecologista sembra aver dato forza a chi lo appoggia, e sono, e sono stati in tanti, anche a livello della cosiddetta cosiddetta partecipazione di base.
Tuttavia sono molti i piccoli disastri contro cui levare alte le grida, e che il sindaco 'civico' permette, come l'eliminazione del difensore civico appunto (scusate la ripetizione di tanta civicità), e appare strano insomma che si voglia protestare per una scelleratezza, e per l'altra no, che addirittura si faccia finta di non vederla. Insomma, da fuori appare che qualcuno dia il via libera a certe proteste (su cui c'è un assenso formale collettivo), mentre blocchi altre. Oppure che certe proteste si fomentino per bloccare altre. Come vi pare.
1 commento:
Sanesi docet.
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