sabato 19 febbraio 2011

L'ASSURDO NATURALE

Ecco come la Regione Toscana cerca di far passare l'assurdo come naturale: far convivere il fantomatico Parco della Piana e l'ingrandimento dell'aeroporto di Peretola.
In realtà, come abbiamo detto più volte, il Parco della Piana non esiste se non sulla carta; non è che un mero sogno, così come quasi tutti i parchi che ormai si vogliono creare in questa pianura ormai violentata, cementificata fino all'eccesso, puntellata di megatralicci ovunque, e dove sta per arrivare, fra le altre cose, anche l'inceneritore. L'assessore Marson, in questo comunicato sul sito regionale dove invita a leggere i documenti,  e a partecipare al dibattito (di nuovo, lo smercio fasullo della 'partecipazione') , cerca mestamente di porsi come un ago di una bilancia ormai del tutto sbilanciata.
"Parco della piana e aeroporto, costruite le condizioni per una discussione pubblica informata sulle alternative
La variante di integrazione al PIT (Piano di indirizzo territoriale) relativa al Parco agricolo della piana e alla qualificazione dell’aeroporto di Firenze Peretola è stata approvata dalla giunta regionale lunedì scorso, 14 febbraio, a sei mesi e mezzo dall’avvio del procedimento.
Si tratta d’un atto relativamente complesso, che integra il documento di piano e la disciplina generale del PIT, nonché il Master plan degli aeroporti. Viene altresì creato un nuovo allegato al PIT denominato Progetti di territorio di rilevanza regionale, dedicato al Parco agricolo della piana.

La scelta di tenere insieme in un unico atto il progetto di parco agricolo e la qualificazione dell’aeroporto ha suscitato non poche polemiche. L’aeroporto di Peretola, come noto, è collocato all’interno di un’area densamente urbanizzata, attraversata da numerose infrastrutture e su cui gravano ulteriori opere già programmate. Il progetto di parco agricolo si propone di migliorare complessivamente la qualità ambientale e paesaggistica della piana, promuovendo nel contempo attività agricole capaci di generare anche lavoro e reddito. La qualificazione dell’aeroporto, in sinergia rispetto al ruolo dello scalo pisano, pur necessaria data l’inadeguatezza della pista attuale, deve necessariamente tener conto del contesto in cui si inserisce, e dare garanzie per quanto riguarda la compatibilità dell’intervento con la qualità di vita degli abitanti della piana.

L’atto approvato della giunta ha delineato un percorso di pianificazione all’interno del quale le due ipotesi di pista (la prima: quella che consente di prolungare la pista attuale arrivando alla lunghezza di 1960 metri; la seconda: quella di una nuova pista in direzione Firenze-Prato) fattibili dal punto di vista aeronautico siano discusse e valutate pubblicamente in modo approfondito, con tutti i soggetti interessati (abitanti compresi), comparando i pro e contro, e arrivando a scegliere la soluzione più soddisfacente. A tal fine una serie di aspetti ambientali rilevanti, quali l’impatto acustico, la qualità dell’aria, la salute, già trattati nel percorso di VAS (valutazione ambientale strategica) che accompagna l’iter di adozione e approvazione della variante al PIT, andranno ulteriormente approfonditi: nella fase di osservazioni al Rapporto ambientale, nel dibattito pubblico sulle ipotesi di pista, nella valutazione di impatto ambientale del progetto. E ulteriori questioni andranno trattate, quali i sentieri di decollo e di atterraggio, i rischi di bird strike, gli eventuali sorvoli su Firenze (difficilmente regolabili e dunque probabili nel caso di pista parallela) e così via.

Qualunque sia l’ipotesi di pista che uscirà dal dibattito pubblico come maggiormente utile a garantire i minori impatti sulla qualità di vita degli abitanti, sull’ambiente e sull’assetto complessivo del territorio della piana (parco agricolo compreso), sarà in ogni caso fondamentale definire un congruo limite al numero di voli esercitati da e per Peretola, come avviene in tutti gli aeroporti del mondo civile prossimi ai centri abitati. A tal fine abbiamo previsto, insieme ad altre prescrizioni, la costituzione di un Comitato indipendente di monitoraggio per verificare l’evoluzione e proporre azioni per il contenimento dell’impatto ambientale relativo al funzionamento dell’aeroporto.

In vista degli ulteriori sviluppi previsti dal procedimento per l’adozione e la successiva approvazione in Consiglio Regionale, nonché dell’auspicabile dibattito pubblico che potrà utilmente accompagnare questo percorso, anche al fine di migliorare l’integrazione al PIT di cui alla delibera di giunta, invito tutti alla lettura dei documenti approvati, accessibili dal seguente link:

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