lunedì 28 febbraio 2011

Tornano i celestini. Ma non a teatro.

Maddaloni (CE): violenze su bimbi in istituto cattolico. Quattro educatori e una docente del “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni (CE) sono stati posti agli arresti domiciliari per violenze cotninuate e insulti nei confronti di minori. Anche la cinghia era utilizzata come strumento di punizione. L’insegnante sarebbe inoltre accusata di abusi sessuali e di aver simulato un rapporto sessuale su due alunni in classe. Il villaggio è stato fondato da un sacerdote, don Salvatore D’Angelo, morto nel 2000. Ora è un IPAB, quindi un ente di diritto pubblico, ma già il sito internet, con il link ai Legionari di Cristo, mostra come l’impostazione cattolica sia ancora dominante. Il metodo educativo è anzi esplicitamente mutuato da quelli in uso nella Legione, scrive lo stesso sito: “la fondazione è gestita dalla Congregazione dei Legionari di Cristo, con Suoi religiosi e sacerdoti ed alcune Suore Carmelitane”. La presentazione della fondazione riporta inoltre che “tra gli enti di formazione integrale per giovani e adulti si annovera il Centro Culturale “Tertio Millennio”", e “un’ampia possibilità di progetti di volontariato quali: “Gioventù Missionaria”, “Angelo per un giorno”, la “Scuola della Fede” per adulti". (Luciano Vanciu, Uaar)


La stessa notizia data da La Stampa. Viene del tutto celato che si tratta di un istituto  cattolico, ma si evidenzia la violenza fisica, psichica e quella sessuale; nel complesso tutto molto simile a quello che accadeva all'"Istituto  Maria Vergine Assunta in Cielo" detto dei celestini di Prato negli anni '50 e '60.

"Violenze e offese sui bimbi all'istituto. Agli arresti domiciliari quattro educatori e una docente: sono accusati di abusi brutali e sistematici e di continue mortificazioni sui piccoli indifesi - (Napoli) Pugni, schiaffi, spintoni che in qualche caso hanno fatto cadere anche dalle scale la vittima, e l’uso della cintura come strumento di punizione. E poi un'infinità di ingiurie, da "porco" ad "handicappato". E' un quadro di maltrattamenti fisici e psicologici, con il «sistematico ricorso a metodi brutali ed umilianti da parte degli educatori»: è lo scenario descritto dagli inquirenti e subìto da alcuni minori nella Fondazione il "Villaggio dei Ragazzi" di Maddaloni (Caserta), un’istituzione di assistenza e beneficenza che ha lo scopo di promuovere iniziative in favore dell’infanzia. Le accuse si riferiscono anche alla violenza sessuale nei confronti di due undicenni messa in atto da un’insegnante. Non basta: negli atti si legge di «uso della violenza per mortificare le vittime» e in alcune occasioni «percosse che hanno riportato lesioni».Le indagini sull`istituto di assistenza sociale alla gioventù dimostrano, secondo l'accusa, il sistematico ricorso a metodi violenti nei confronti dei giovani affidati e ospitati nel convitto della Fondazione. Cinque persone sono state arrestate e godranno del beneficio dei domiciliari. Sono quattro educatori, indagati per maltrattamenti ai danni di minori di età compresa tra i dodici e i sedici anni, e una professoressa della scuola media del "Villaggio dei ragazzi", per la quale il reato contestato è abuso sessuale ai danni di due alunni di undici anni. I nomi: Domenico Bellucci (56 anni), Vincenzo Crisci (30 anni), Francesco Edattico (53 anni), Gianluca Panico (33 anni) e Maria Iesu (37 anni). La delicata inchiesta, avviata nell’estate del 2009, è stata svolta dalla Squadra Mobile di Caserta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. L’ascolto di numerosi bambini e adolescenti ospiti del "Villaggio dei Ragazzi" ha fatto emergere, spiega il procuratore Corrado Lembo, «uno spaccato molto triste e sconsolante in relazione alla gestione della struttura e al trattamento che gli educatori riservavano ai minori ivi ospitati». Non metodi "rigidi" , ma «condotte abituali attuate con l'uso della violenza, fisica e psichica, e mediante la voluta mortificazione delle vittime» che, in alcune occasioni e a seguito delle percosse subite, avevano riportato anche lesioni personali. Portate alla luce, infatti, «gravi condotte di maltrattamento fisico oltre che psicologico poste in essere da alcuni educatori nei confronti dei ragazzi alloggiati presso la fondazione». Le dichiarazioni dei minori - ascoltati con l’ausilio di una psicologa - sono apparse «assolutamente convergenti nella descrizione e nella ricostruzione delle modalità con le quali erano stati trattati da alcuni educatori dell’istituto e nella rappresentazione di metodi che - ben lontani dal costituire quella che viene definita semplicemente educazione rigida - integravano invece odiosi atti di maltrattamento volti alla sistematica sopraffazione e vessazione di minori indifesi». Uno degli episodi più inquietanti tra i tanti emersi dalle indagini è quello accaduto nel corso di una lezione presso la scuola media statale del Villaggio, nel novembre del 2008. In quel caso, la professoressa indagata, con l`uso della forza fisica, avrebbe fatto stendere supini sul pavimento due alunni, entrambi di undici anni, sedendosi prima sull`uno e subito dopo sull'altro, all'altezza dei genitali, muovendosi in modo tale da simulare un rapporto sessuale".

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